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Luca Gironi

Luca Gironi

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DEL TERREMOTO E DELLO SCIACALLAGGIO: OGNI SCUSA È BUONA PER GLI ANTICACCIA

Il confronto, anche aspro, di opinioni diverse espresse in buonafede, costituisce la base di ogni crescita culturale. Tuttavia, quando alle opinioni si sostituisce odio e preconcetto nei confronti di una categoria di cittadini, nella fattispecie cittadini onesti e incensurati, allora viene meno ogni possibilità di contraddittorio e si giunge a dover ribattere a delle farneticazioni.

Come quelle esternate dall’Ente nazionale per la protezione animali (Enpa) che, a proposito del nuovo, terribile terremoto che ha colpito il Centro Italia, ha dato sfoggio di sciacallaggio anticaccia chiedendo al ministro degli Interni Angelino Alfano di bloccare l’esercizio venatorio nelle quattro regioni interessate dal sisma, vale a dire Umbria, Marche, Lazio e già che c’erano anche l’Abruzzo, che per fortuna non risulta danneggiato da questo sisma.

Secondo l’Enpa la caccia andrebbe chiusa sull’intera superficie delle quattro regioni italiane, malgrado il sisma abbia interessato – per fortuna – solamente pochi comuni confinanti fra loro. Le ragioni? Nell’ordine: la presenza di persone armate nei boschi rappresenterebbe un ulteriore fattore di rischio per l’incolumità delle persone e degli animali selvatici, i quali secondo l’Enpa sarebbero “gravemente provati dal terremoto”; lo spostamento dei mezzi dei cacciatori interferirebbe con il corretto funzionamento della macchina dei soccorritori; addirittura potrebbe accadere che qualcuno dei soccorritori stessi diventi bersaglio delle doppiette; a proposito di doppiette, gli spari dei cacciatori, sempre secondo l’Enpa, potrebbero minare ulteriormente la già difficile situazione psicologica delle popolazioni colpite.

Insomma, ogni scusa è buona per chiedere la chiusura di un’attività legale, sana, all’aria aperta e che consente di tenere sotto controllo il territorio, specialmente in una situazione di forte rischio sciacallaggio come è appunto quella attuale.

Ebbene, tanto per conoscenza dell’Enpa, la maggior parte dei territori interessati dal sisma ricade all’interno di aree protette, come il Parco Nazionale di Monti Sibillini o quello dei Monti della Laga, zone già da oltre venti anni interamente precluse all’attività venatoria. Riguardo le popolazioni colpite dal terremoto, queste risiedono in aree immediatamente adiacenti i centri abitati, di scarso o nullo interesse venatorio. Inoltre, in quelle comunità pressoché ogni famiglia conta almeno un cacciatore, che tra l’altro ha già pagato i circa 500 euro di licenza prima che si verificasse il sisma. Vietare la caccia sarebbe soltanto un’ulteriore beffa da aggiungere al danno immane già subito da queste persone.

Facciamo inoltre presente che il mondo venatorio, sebbene non organizzato come gruppo di protezione civile in maniera autonoma, conta moltissimi effettivi fra i volontari. Quindi sono davvero numerosi i cacciatori che, in questo periodo, non vanno a caccia per scelta propria, perché stanno prestando soccorso alle popolazioni colpite dal sisma. Anche a livello economico, poi, chiudere la caccia significherebbe penalizzare ulteriormente le poche attività rimaste ancora in piedi. La caccia porta con sé un indotto, sia pur modesto, per i bar, i ristoranti, i distributori di carburante delle zone frequentate dagli appassionati.

Riguardo il presunto stress subito dagli animali in occasione del terremoto, sappia l’Enpa che la selvaggina oggetto di caccia da ottobre sino a fine gennaio è prevalentemente migratoria, dunque di passo, pertanto impossibile da stressare con un terremoto. L’unica specie di fauna stanziale di interesse venatorio, a parte la lepre, è il cinghiale, che interessa oltre il 50% dei cacciatori. Tuttavia questo animale non soltanto non risulta stressato dal terremoto, ma proprio dal terremoto sta traendo giovamento e insolito, macabro nutrimento. E’ di qualche giorno fa, ad esempio, la richiesta da parte del sindaco di Visso di recinzioni elettrificate per proteggere i cimiteri civici dalle incursioni dei cinghiali. Non ci sentiamo di aggiungere altro.

Infine, insinuare che i soccorritori potrebbero diventare bersaglio dei cacciatori è ridicolo e diffamante. Al riguardo stiamo già valutando una class-action nei confronti dell’Enpa, in rappresentanza dei circa 500 mila cacciatori italiani.

In conclusione, chiediamo al ministro Alfano di non ascoltare le farneticazioni dell’Enpa, intrise di acredine pretestuosa e di ideologia anticaccia, e di continuare ad occuparsi di questioni ben più importanti come il concreto sostegno alle popolazioni colpite dal sisma, l’azione di polizia tuttora in atto per proteggere i centri ormai disabitati da possibili attività criminali e garantire la sicurezza dei cittadini. (Roma, Perugia, Ancona, L’Aquila –

Ufficio Stampa Federcaccia Umbra e Lazio – per le Federazioni regionali dell’Italia Centrale)

 

 

CACCIATORI TOSCANI A FOOD&WINE

  • Pubblicato in Notizie

I cacciatori della Confederazione Cacciatori Toscani parteciperanno anche quest'anno alla kermesse
enogastronomica Food&Wine, che si terrà il 27 e 28 novembre alla Leopolda di Firenze.
Argomento principe il migliore utilizzo della cacciagione come alimento sano e ricco di sapori
dimenticati. Se ne parlerà nel corso di un incontro a cui parteciperanno protagonisti della cucina
stellata, esperti, addetti ai lavori. Si terranno anche dimostrazioni di come si trattano le carni di
selvaggina, cooking show di piatti a base di cacciagione, preparati in diretta da chef di grido.
Il riconoscimento della carne di selvaggina come prodotto di alta qualità nella cucina italiana e
toscana da parte di una iniziativa di successo come Food&Wine è un ulteriore dimostrazione che la
caccia riveste ancora oggi un ruolo molto importante nella società, anche per l'economia dei tanti
territori ricchi di un patrimonio faunistico fra i più consistenti in Europa.

Toscana: L'inverno porterà una nuova legge?

In Toscana continua il dialogo tra cacciatori e politica su Legge Obiettivo e riordino degli ATC. Mercoledì 2 Novembre, infatti, a Castelfiorentino, si è svolta un’assemblea pubblica a cui erano presenti Marco Remaschi Assessore della Regione Toscana, Enrico Sostegni Consigliere Regionale e Segretario della Federazione Empolese Vald’Elsa del Partito Democratico, Simone Bruchi Assessore del Comune di Castelfiorentino, Monica Salvadori Segretaria P.D. Castelfiorentino, Vito Mazzarone Funzionario Ufficio Caccia della Regione Toscana e Paolo Malquori Responsabile Nazionale Ungulati di Arcicaccia. Folto ed interessato il pubblico presente che ha ascoltato le dichiarazioni di Remaschi e Sostegni, volte ad assicurare la piena disponibilità a discutere ed ascoltare i suggerimenti del pubblico sulle tematiche presentate, e l’intervento di Paolo Malquori. Quest’ultimo ha ripercorso le tappe dalla proposta della nascita della legge obiettivo, sino alla recente sentenza del consiglio di stato che rilegittima la componente venatoria all’interno dei comitati di gestione. Agli interventi è seguito un interessante dibattito, con numerosi interventi da parte del pubblico, incentrati soprattutto sul futuro della gestione degli Atc, sulla correzione di alcune parti della legge obiettivo, e su argomenti più stringenti come le applicazioni, a volte un po’ troppo farraginose delle regole sulla caccia, il recepimento delle direttive comunitarie e la novità della segnatura istantanea dei capi di migratoria abbattuti.
Nota di colore, un siparietto abbastanza provocatorio da parte di alcuni militanti del WWF che hanno cercato di suscitare scalpore tra i presenti senza per’altro riuscirci.

 

Arcicaccia Nazionale

Pistoia: I lupi catturano cagnolino sulla porta di casa

Addio alla piccola Peggy, bastardino di 8 anni. I suoi padroni ancora non se ne fanno una ragione ... i lupi l'hanno assalita sulla porta di casa e se la sono portata via. E' mattina presto ed Alice Colò, come ogni giorno scende in cucina per preparare il biberon al figlio più piccolo. Peggy, che dorme in casa, si avvia alla porta per uscire in giardino. Alice la fa uscire, sarà l'ultima volta che la sua famiglia la vedrà. Dopo pochi minuti, infatti, si odono alcuni uggiolii disperati alla porta ed Alice, affacciatasi alla finestra, fa solo in tempo a vedere i lupi portarsela via. A niente sono valsi i tentativi di Lorenzo, marito di Alice, di ritrovarla fuori nel bosco, ormai la piccola Peggy non c'era più. Nella zona non è la prima volta che succede, riferisce Cristiano, il fratello di Lorenzo, sono spariti altri cani dai giardini e adesso c'è paura anche a lasciare soli i bambini. Ormai purtroppo i lupi hanno imparato a cercare il cibo vicino alle case, bisogna intervenire e velocemente. Ma la cosa che più mi dispiace, continua Lorenzo, è che mio nipotedi 5 anni abbia dovuto subire questa prova, essere svegliato dalle grida di dolore del proprio cane. La cosa gli lascerà strascichi? Quali saranno i suoi sentimenti nei confronti dei lupi d'ora in poi? 

Anche Giampiero Danti, il sindaco di Abetone, il paese dove abita la famiglia, interpellato dalla stampa ha rilasciato una dichiarazione: “Sicuramente di lupi ce ne sono troppi – esordisce Danti –, non riescono più a sfamarsi con ciò che trovano nel bosco e quindi si avvicinano alle abitazioni, in cerca di cibo. Serve un intervento: questi animali devono essere controllati, anche nel numero. Penso ad esempio alla cattura e spostamento di alcuni esemplari”.

 

 

http://www.lanazione.it/pistoia/cronaca/peggy-catturata-dal-lupo-nel-giardino-di-casa-1.2649605

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