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Luca Gironi

Luca Gironi

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ANUU: INTERESSANTI CATTURE PRESSO L’OSSERVATORIO ORNITOLOGICO FEIN

  • Pubblicato in Notizie

 

 

 

Presso l’Osservatorio Ornitologico di Arosio (CO) della FEIN sono state effettuate due interessanti catture nell’ultima decade di settembre 2017. La prima si riferisce ad un esemplare di Organetto (Carduelis flammea), inanellato con anello ISPRA serie 93G220 il giorno 21, mentre la seconda riguarda un maschio adulto di Picchio nero (Dryocopus martius), inanellato il giorno 26 con anello serie T60383. Per quanto riguarda l’Organetto si tratta della seconda cattura avvenuta presso la Stazione arosiana. La prima è avvenuta in data 25/10/2012 e riguardava un soggetto giovane di sesso maschile nato in quell’anno solare. Per quanto attiene il Picchio nero, invece, la specie non è mai stata osservata presso il territorio in esame e si tratta, quindi, del primo inanellamento. Il Picchio nero risulta essere la 128a specie osservata o/e inanellata presso la struttura scientifica. Vi è da sottolineare come la presenza del fringillide e del picide siano rilevanti nello studio della migrazione post-nuziale intrapreso anche quest’anno dai tecnici dell’Osservatorio in quanto se nel primo caso si tratta di uno spostamento verso territori molto più a sud del suo areale, quindi di un possibile spostamento erratico e migratorio, nel secondo viene confermata la costante espansione che il grande picchio sta avendo in quest’ultimo decennio. Invero, il suo areale abitudinario si sta spostando sempre più verso la pianura con locali svernamenti e nidificazioni che si registrano in siti idonei, ma a latitudini inferiori dai suoi territori in cui siamo stati abituati ad osservarlo. (Walter Sassi)

 

COMITATO D-477: DAL BNP INCERTEZZE NORMATIVE CHE METTONO IN DIFFICOLTÀ IL SETTORE

 

 

A seguito della notizia dell’accettazione e del successivo rifiuto del BNP a classificare a 29 colpi un’arma sportiva in quanto demilitarizzata (pur già classificata sportiva e con parere favorevole della federazione interessata), il Comitato D-477 sta acquisendo dall’interessato copia degli atti relativi al procedimento al fine di comprendere appieno la questione e trarre le opportune valutazioni.

Al momento non possiamo che sottolineare il clima di incertezza a cui il BNP espone gli armigeri italiani, i quali non beneficiano di alcuna garanzia dal suo operato ma al contrario, anche grazie alle continue modifiche (peraltro non ricostruibili) alle schede di classificazione, sono spesso esposti alla confusione da esso generata ed alle potenziali gravi conseguenze. Non è in ogni caso ammissibile che gli atti di un ente certificatore non possano in alcun modo essere considerati certi e definitivi, così come i procedimenti che li riguardano.

Oltre all’interessato, socio del Comitato fin dalla prima ora, invitiamo chiunque eventualmente ritenga di aver subito danni a causa delle reiterate modifiche alla scheda di classificazione n. 15_00039ds2 a conservarne la documentazione e se lo ritiene opportuno a contattarci.
(www.ladeadellacaccia.it)

Profili: Tazio Natali, segugista tra caccia e prove

Siamo andati a Pistoia, nel cuore della Toscana, per incontrare Tazio Natali, esperto cacciatore segugista e da anni giudice Arci Caccia per le prove che impegnano cani da seguita su lepre e cinghiale. Abbiamo fatto una interessante chiacchierata all’insegna della caccia con i segugi e del mondo delle prove dedicate alla seguita. Abbiamo parlato di cani, cercando di carpire qualche suggerimento, e facendoci spiegare qualche aspetto della caccia e delle prove che mettono in campo gli araldi della seguita. Ecco cosa ci ha risposto:

La scelta del cucciolo è quasi sempre dettata dalla linea di sangue che il segugista cinofilo decide di scegliere. Dalle nostre parti, in Toscana, per la lepre si usano per lo più il segugio italiano e il segugio dell'appennino. Quest'ultimo è un soggetto rustico con ottime doti da scovatore, sicuro nell'accostamento e buon inseguitore, si adatta bene ai terreni rocciosi di montagna, molto coeso con il canettiere e particolarmente predisposto a rispettare i selvatici che non gli appartengono. È un buon abbaiatore a fermo riguardo al cinghiale e un inseguitore caparbio. Rimanendo in argomento cinghiale la razza che viene impiegata per la maggiore è il segugio maremmano, soggetto dalle grandi doti di abbaiatore a fermo. Veloce accostatore e tenace inseguitore, viene usato sia per la caccia che per le prove di lavoro, dove primeggia nella maggior parte dei casi. Nel frequentare i campi di gara ho potuto apprezzare con grande soddisfazione le qualità dei segugi francesi, purtroppo nella nostra zona non sono così diffusi come in altre regioni della nostra penisola. I segugi d'oltralpe, a differenza del segugio maremmano, sono molto più meticolosi sia nella cerca che nell'accostamento e quindi hanno bisogno di un tempo maggiore per arrivare a scovare il selvatico. Io ho avuto la fortuna di cacciare con un soggetto di griffon bleu, che mi ha dato parecchie soddisfazioni; un grande abbaiatore a fermo e un grande inseguitore, un ausiliare che è stato un grande compagno di avventure e ha contribuito a formare con le sue performance anche neofiti cacciatori. Ho iniziato ad andare a caccia alla lepre con i segugi italiani poi come la stragrande maggioranza dei cacciatori, visto la carenza di animali mi sono avvicinato al cinghiale prima per la caccia, poi per le prove di lavoro e sono stato stregato da questa disciplina. Da allora ho iniziato tutto l'iter per diventare giudice passione che ho ancora oggi e che mi ha coinvolto sia nel giudicare che nell'organizzare eventi di cinofilia. Praticando questa passione in giro per l'Italia ho avuto la possibilità di confrontare le mie esperienze con altri giudici e acquisire metodi di valutazione diversi dai miei. Le differenze che ci sono fra un soggetto da caccia e uno da prove di lavoro non sono sostanziali ma esistono. Per la prova di lavoro deve essere rispettato il tempo che il giudice mette a disposizione del concorrente per lo svolgimento delle quattro fasi (cerca, accostamento, scovo-abbaio a fermo e seguita) che per avere un buon risultato devono essere portate a compimento in maniera corretta. Nella caccia, detto così alla buona, quando un soggetto abbaia a fermo va già bene poi chiaramente la seguita e l'accostamento rifiniscono l'ausiliare. Lo scopo delle nostre manifestazioni è quello di divulgare più possibile la cultura della delle prove di lavoro cosicché i concorrenti abbiano la possibilità di confrontarsi e condividere la propria passione con altri. Ormai sono diversi anni che organizzo prove nella provincia di Pistoia e da quest’anno abbiamo ripristinato le selezioni provinciali per Pistoia e Prato per il campionato italiano seguita su cinghiale per Arcicaccia, prova che da parecchi anni non veniva più fatta e abbiamo avuto un buon numero di partecipanti. La riproporremmo anche il prossimo anno insieme al Trofeo Lagoni ed a altre manifestazioni anche a livello nazionale che al momento sono in cantiere e che non posso rivelare. Ma vi posso assicurare che la stagione sarà piena di eventi cinofili e spero di avere i consensi che ho avuto fino ad ora.

 

Canton Ticino, sui quotidiani si parla del buon andamento della stagione di caccia

  • Pubblicato in Notizie

Si conclude la prima parte della stagione di caccia in canton Ticino. Fa piacere scoprire che per i colleghi svizzeri sia stata una stagione di quelle che non si scordano. A noi poveri cacciatori italiani, non sfugge il fatto che, contrariamente a quanto succede alle nostre latitudini, i quotidiani non si occupino di caccia in modo denigratorio, ma riportando in modo entusiastico un aumento degli abbattimenti. 

Ah, questi paesi civili!!!

http://www.cdt.ch/ticino/cantone/183508/bilancio-della-caccia-in-aumento-le-catture 

http://www.rsi.ch/news/ticino-e-grigioni-e-insubria/Caccia-alta-ottimo-2017-9607114.html

 

FIDC BRESCIA: L’ISPRA E L’ANOMALIA DEI PARERI FOTOCOPIA

Sappiamo tutti che l’estate di quest’anno è stata particolarmente torrida e priva di precipitazioni. La siccità ha tormentato il nostro paese e messo in ginocchio l’agricoltura italiana, un settore che anno dopo anno diventa sempre di più ambasciatore della cultura del Belpaese. Ovviamente queste condizioni, al limite dello stato di calamità hanno risvegliato i sensi di tutti coloro che aspettano questo tipo di disgrazie per punire l’attività venatoria. Le sigle animaliste non hanno certo perso tempo nell’occupare spazi televisivi e le pagine dei giornali per denunciare una vera e propria ecatombe di specie di fauna selvatica che imponeva, a loro dire, uno stop della stagione venatoria. A rafforzare le loro istanze è intervenuta anche Ispra, l’istituto che dovrebbe fornire supporto tecnico scientifico alle istituzioni di ogni ordine e grado quando si affronta l’argomento fauna selvatica. Ispra ha infatti diramato una nota, a firma del Direttore Piero Genovesi responsabile dell’Area Pareri Tecnici e Strategie di conservazione, dal titolo “Limitazioni all’attività venatoria a causa della siccità e degli incendi che hanno colpito il paese”; la nota è del 28 agosto. L’on Guido Galperti, esponente bresciano del PD, qualche giorno fa ha presentato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta al Ministro Galletti, da cui dipende Ispra. Con la grande autorevolezza e precisione che spesso lo contraddistingue Galperti ha fatto presente al Ministro che il documento del Dott. Genovesi nella parte in cui si evidenziano le misure da adottare per tutelare la fauna selvatica è perfettamente identico ad un documento stilato 5 anni prima da un altro dirigente di Ispra. Il parlamentare bresciano nella sua interrogazione rimarca invece che gli studi e le proposte del mondo scientifico devono richiedere un continuo aggiornamento di dati, di condizioni, di verifiche e di rimedi prescrittivi. E’ quindi singolare questa speculare somiglianza dei due pareri e quindi viene da chiedersi quali siano le modalità di ricerca messe in campo dallo stimatissimo, così lo definisce Galperti, Istituto di ricerca. Si chiede infine parlamentare bresciano “se l’assoluta coincidenza di due testi, vergati a cinque anni di distanza e da due diversi studiosi, possa essere considerato come un fatto assolutamente eccezionale che però conferma, in materia, una linea non precostituita ma costante, precisa e assolutamente immutevole”.

Vedremo cosa risponderà il Ministro Galletti; dal canto nostro non possiamo che rimarcare questi comportamenti poiché dalle decisioni e dai pareri di Ispra spesso dipende l’esistenza o no di alcune forme di prelievo venatorio. Stiamo ovviamente parlando del prelievo della piccola migratoria da appostamento fisso e dei richiami vivi: se la scientificità e la professionalità messa in campo da Ispra è la stessa con cui sono stati redatti i due pareri non possiamo sperare in un repentino cambio ai vertici di Ispra.

(www.ladeadellacaccia.it)

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