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Luca Gironi

Luca Gironi

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ARCI Caccia il Congresso vive e si realizza nei territori

  • Pubblicato in Notizie

L’anno dell’XI Congresso, che ha rinnovato il Gruppo Dirigente nazionale scegliendo ai vertici, giovani ed esperti uomini formatisi nelle direzioni regionali, provinciali e nei circoli dell’Associazione e innovando regole e strategie, si conclude con il Consiglio Nazionale previsto per le festività.
L’Associazione annuncia che insieme alla struttura ammodernata dello statuto, nel 2017, i soci avranno una più qualificata e riconoscibile identità assicurativa grazie al lavoro comune e al confronto, fatto con la FIDC e l’ANUU con il supporto del broker per questo importante servizio. Una assicurazione radicata e strutturata nel territorio potrà dare maggiore serenità al cacciatore e alla sua famiglia. Ulteriori servizi sono in via di definizione per quanti vorranno scegliere l’ARCI Caccia anche per la riconoscibilità di una compagnia già impegnata e sperimentata diffusamente in altre zone. Il ringraziamento va ai tanti che ci hanno dato fiducia e sostegno nel 2016 e continuano a farlo da anni.
Il 2017 sarà l’anno dei congressi regionali. Fin d’ora è in distribuzione il nuovo statuto nazionale che sancisce il valore del volontariato marcando la differenza tra eletti e dipendenti, definisce chiaramente il ruolo e i compiti dei diversi livelli di direzione di un’Associazione: una, unitaria e indivisibile. I soci di tutta Italia hanno le stesse condizioni di rappresentanza, e di diritti e doveri. Nel Consiglio Nazionale saranno discussi e approvati gli indirizzi per la convocazione. Nel 2017 sarà anche l’anno della Conferenza Programmatica che così come da impegno congressuale risolto l’assetto organizzativo e di governo dell’ARCI Caccia dovrà ora dedicare tutta la sua attenzione alle scelte di gestione faunistica, agli ATC e ai CA quali strumenti di conservazione e produzione riconosciuti dalla società e in grado di portare al cacciatore una doppia gratificazione quella del “carniere” e nel contempo quelle di garante della biodiversità nell’interesse del bene e patrimonio comune che è la fauna selvatica.
Lo statuto è stato convalidato dalle verifiche ministeriali che hanno sottolineato l’esigenza di portare in evidenza che le finalità “non profit”, sono un limite invalicabile che ogni associazione deve darsi senza equivoci anche nella partecipazione a enti e associazioni che sono precluse quando abbiano fini di lucro. È una condizione indispensabile se si se si vuole corrispondere correttamente all’interesse di quanti si iscrivono che devono trovare, nell’associazione, conformità a quanto prevedono le norme.
Appuntamento agli sportivi, ai cinofili nelle prove di lavoro, nelle esposizioni che sotto le bandiere e con i regolamenti ARCI Caccia saranno organizzate in tutta Italia.
Chiunque vorrà aver il testo dello statuto, (in primis i soci), potrà richiederlo alla Direzione Nazionale (tel. 06 4067413 email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). Tra qualche giorno potrà essere scaricabile dal sito www.arcicaccianazionale.it insieme all’elenco dei componenti degli organismi dirigenti e al documento conclusivo così da avere il “kit informativo” completo dell’XI Congresso Nazionale.

Roma, 16 novembre 2016

ANUU: ABBIAMO RAGIONE, IL MINISTRO CONFERMA LA LEGITTIMITÀ DEI RICHIAMI VIVI 14/11/2016

Il 3 novembre il Ministro dell’Ambiente riconferma con una precisa lettera – dopo quella del 5 agosto 2016 – al Ministro per gli Affari Regionali e al Presidente della Conferenza Stato-Regioni che “le Regioni sono legittimate dalla normativa vigente nazionale sulla caccia ad attuare deroghe al divieto di prelievo di uccelli” per il rifornimento dei richiami vivi. Le Regioni (soprattutto Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna), sorde a questi precisi inviti, tacciono e non rispondono, limitandosi a far sapere, da parte di ininfluenti portavoce, che “non sussistono le condizioni” e i cacciatori si domandano dove vivano costoro! Vi sarebbe, invece, l’occasione per aprire alcuni impianti per Cesene e Tordi sasselli, quale corretto rifornimento dei richiami vivi, atteso che per queste due specie mancano adeguati rifornimenti in natura. Speriamo in un ripensamento in queste ultime settimane per poter dimenticare una delle tante brutte pagine delle nostre Regioni.

La diffusione dell'agricoltura e il suo impatto sulla genetica dei cani

 

La diffusione dell'agricoltura e la conseguente entrata dei prodotti agricoli nell'alimentazione dei cani, ne ha modificato la genetica. Infatti, mentre lupi, coyote e resti canini prelevati da siti preistorici presentano "solo due copie del gene che codifica per l'amilasi pancreatica (Amy2B) - il principale enzima che in questi animali presiede alla digestione degli amidi - la maggior parte dei cani ne ha fino a 40 copie". Questa interessante evoluzione emerge da uno studio condotto "da ricercatori delle Università di Rennes e di Grenoble, del CNRS di Lione, in Francia, e dell'Università di Uppsala, in Svezia, che hanno ricostruito l'evoluzione della capacità dei cani moderni di digerire gli amidi. Lo studio è pubblicato su "Open Science" della Royal Society di Londra."

http://www.lescienze.it/news/2016/11/14/news/cane_copie_gene_amilasi_evoluzione_agricoltura-3309246/

Abruzzo: Rubato un cinghiale con carne avvelenata

Città S. Angelo (Pescara): Un cinghiale investito lungo la Sp Lungofino ed abbattuto dal servizio veterinario dell'ASL Pescara è stato trafugato da ignoti prima che potesse essere recuperato dalla cooperativa incaricata dello smaltimento. Dal comune rendono noto che, visto che il capo è stato soppresso con farmaci per l'eutanasia, il consumo delle carni va evitato assolutamente perché altamente tossiche.

http://www.ansa.it/abruzzo/notizie/2016/11/14/rubato-cinghiale-carne-avvelenata_51a39e91-9f8b-4726-a21b-ec74acb2f4d9.html

VENETO: LA TERZA COMMISSIONE APPROVA I PROGETTI DI LEGGE IN MATERIA DI CACCIA, PESCA E AGRICOLTURA

Al termine della sessione di audizioni volte ad acquisire i pareri di enti, rappresentanti di categoria ed altri portatori di interesse, la Terza Commissione consiliare permanente presieduta da Sergio Berlato (Fd’I-AN-MCR) ha dato oggi il via libera ai Progetti di legge regionale n. 182 e statale n. 18, sul tema del disturbo all’esercizio dell’attività venatoria e piscatoria, ed ai Progetti di legge n. 141 e n. 174 in materia di agricoltura.

“L’attività venatoria e la pesca sono attività lecite – commenta a margine dei lavori il Consigliere Berlato, presentatore dei Progetti di legge regionale n. 182 e statale n. 18 – perché sono regolamentate da direttive comunitarie e da specifiche leggi nazionali e regionali. Riteniamo opportuno che chi esercita qualsiasi attività lecita, lo possa fare senza essere disturbato o impedito nel suo esercizio da ‘energumeni’ che, solo per il fatto di non condividere queste attività, assumono spesso iniziative che non si limitano al disturbo, ma alla aggressione, non solo verbale. Riteniamo opportuno quindi approvare delle norme specifiche che dispongano sanzioni sia dal punto di vista amministrativo, per quanto riguarda la Regione del Veneto, sia dal punto di vista penale, per quanto riguarda il codice a livello nazionale, e che intervengono per fare in modo che chi esercita queste attività lecite lo possa fare nel rispetto della legge. Inoltre, a garanzia dell’attività agricola, tra coloro che possono essere oggetto di sanzioni, se disturbano o peggio impediscono la caccia e la pesca, sono esonerati coloro che esercitano l’attività agricola nelle loro proprietà: una proposta che va in sintonia con le richieste del mondo agricolo e che è stata recepita ed inserita nel testo approvato in Commissione e che a breve sarà approvato dal Consiglio regionale del Veneto”.

Sui Pdl n. 174 e n. 141 in materia di agricoltura, interviene il Vicepresidente della Terza Commissione Graziano Azzalin (PD). “I due provvedimenti sono stati approvati all’unanimità e questo è un fatto molto positivo. L’allargamento del “Tavolo Verde” si muove nell’ottica della semplificazione, dell’integrazione e di una visione più ampia: si tratta di un giusto riconoscimento a chi si è costituito in Centrale Cooperativa. D’altro canto, l’unanimità espressa dalla Terza Commissione si muove nell’ottica auspicata anche dal mondo agricolo che, rispetto alle tematiche che riguardano il settore primario, pone il problema di una forte unità e soprattutto di una forte incisività delle politiche che come Regione dobbiamo attuare affinché sia sempre un punto di riferimento per la nostra economia, come lo è nei fatti. Da questo punto di vista l’adeguamento normativo recepisce quella che è una situazione sulla quale occorre lavorare molto più proficuamente rispetto ad oggi”.

(www.ladeadellacaccia.it)

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