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Luca Gironi

Luca Gironi

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Alto Adige: Minacce di Morte ai Cacciatori

Atti vandalici conditi da minacce di morte, questo il brusco risveglio dei dirigenti dell'Associazione Cacciatori Altoatesini. Oltretutto non è la prima volta che la sede viene presa di mira, però questa volta il tono è decisamente pesante: «Cacciatore vigliacco, prima o poi prenderai di sicuro una pallottola. Oggi, domani o quando sarà» queste le parole scritte in tedesco ed indirizzate ad Heinrich Aukenthaler, direttore dell'Associazione.

http://altoadige.gelocal.it/bolzano/cronaca/2017/10/11/news/cacciatori-minacciati-ora-indaga-anche-la-digos-1.15975994 

ACL SU DUE FRONTI A BRESCIA

 

Lunedì 9, a Palazzolo sull’Oglio, acolloquio con l’Europarlamentare Lara Comi, il giorno dopo a confrontarci con i vertici del SOARDA (ex N0A). Continua l’impegno di ACL a favore della caccia e di chi la pratica nel rispetto delle regole.

 

comiA Lara Comi è stata espressa la preoccupazione per i ritardi accumulati e le difficoltà di Regione Lombardia di ottenere l’incontro richiesto da Roberto Maroni al Ministro Gian Luca Galletti.

Importante, aperto e costruttivo il confronto con i vertici del SOARDA (Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in danno degli Animali),nel corso del quale sono stati esaminati e chiariti alcuni aspetti riguardanti questo nuovo nucleo speciale dei Carabinieri Forestali ed il relativo modo di operare sul Territorio bresciano. Si sono avute spiegazioni in ordine ai controlli rivolti a prevenire e reprimere il bracconaggio e rassicurazioni e garanzie sui controlli Venatori che devono esser effettuati nelle modalità e nei limiti previsti dalla normativa vigente e nel pieno rispetto dei diritti e della dignità del cittadino cacciatore e delle sue prerogative. Eventuali anomalie ed abusi saranno segnalati e denunciati alle Autorità competenti.
La delegazione di ACL era costituita dal Presidente Regionale Carlo Bravo, Fortunato Busana e Gino Marini,rispettivamente Presidente Provinciale di Bergamo e Brescia.

ANUU: BENE IN TOSCANA IL MONITORAGGIO DEI CARNIERI

 

 

Sembra opportuno segnalare l’importante iniziativa che la Regione Toscana sta attuando con la distribuzione di un’interessante agenda relativa al progetto di monitoraggio dei carnieri di selvaggina migratoria per tutti i cacciatori che svolgono l’attività venatoria da appostamento fisso. Il progetto è molto semplice in esso vengono indicati la presenza del capanno, i capi abbattuti per specie e la data della giornata di attività anche nel caso in cui nella stessa giornata non siano stati effettuati abbattimenti. Con questa iniziativa la Regione Toscana intende sviluppare la conoscenza dello sforzo della caccia che verrà valutato per ogni decisione consequenziale sul prelievo venatorio. Analoga iniziativa viene svolta anche in Francia nei Dipartimenti del sud tramite l’Istituto IMPCF attraverso le osservazioni e secondo un protocollo standardizzato in cui vengono indicate le date, la durata delle osservazioni, la tipologia ambientale, il numero d’individui osservati e il metodo di caccia utilizzato. In Francia, nell’ambito delle iniziative dell’AECT, l’attività svolta dal 2011-12 ha consentito di valutare una durata totale delle osservazioni compresa tra le 5.100 e le 6.400 ore, per un totale numerico di uccelli osservati che va dai 315.000 agli 880.000, a seconda delle annate. Tutti questi dati vengono poi elaborati dall’IMPCF, diretto dal prof. Jean-Claude Ricci, e sono stati presentati al recente Convegno internazionale IUCB 2017 a Montpellier per dimostrare come i cacciatori possano essere utile per una scienza partecipata, sviluppata direttamente sul campo e fortemente attendibile, anche senza essere degli scienziati in camice bianco.

 

ANUU: LE ALTERNANZE DELLA MIGRAZIONE OTTOBRINA

 

Pensavamo andasse meglio dopo il grande picco di fine settembre, ma le condizioni meteo non hanno agevolato la migrazione della prima settimana di ottobre, che ha mantenuto un movimento interessante, ma che è scemato all’approssimarsi dell’ultimo week-end. Il Favonio proveniente da nord ha innescato un gioco d’aria sopra le Alpi, che gli fanno da ostacolo, per poi discendere sulle vallate riducendo la sua velocità ma portando temperature anche sopra la norma, come è avvenuto nel pomeriggio di sabato 7 e di domenica 8. Tale situazione ha condizionato il passaggio migratorio e quello del Tordo bottaccio in alcune zone è stato al di sotto delle aspettative. Buona la presenza del Fringuello che come gli altri fringillidi, Frosone e Lucherino, sta dimostrando un primo passaggio positivo, cosa che per le ultime due specie non avveniva da alcuni anni. Tra gli estatini si sono osservati gli ultimi Prispoloni, Codirossi e Beccafichi. Anche quest’anno, come avviene da diversi anni, il Colombaccio sta avendo un ottimo passaggio. Stessa situazione si presenta tra gli anatidi per il Germano reale e si hanno notizie del passaggio dei primi contingenti di Alzavole e dei primi movimenti di Mestoloni. Speriamo che l’ultimo quarto di luna di mercoledì 12 ottobre possa avere un’influenza positiva sulla presenza dei nostri amici alati, attesi in buon numero per la tradizionale data di Santa Teresa, domenica 15 ottobre, come è avvenuto lunedì 9 dove si è notata una gradevole ripresa per il Tordo bottaccio. Staremo a vedere!

CONSEGNATE AL PRESIDENTE DEL SENATO PIETRO GRASSO LE OLTRE 82.000 FIRME RACCOLTE DALLA COALIZIONE ITALIANA #SALVAILSUOLO

 

Oltre 82.000 cittadini italiani hanno chiesto di tutelare il suolo libero e sano, una risorsa essenziale alla produzione agricola ma che è anche il più efficace sistema di difesa da alluvioni e altri eventi catastrofici. Le recenti tragedie ci ricordano che quando non si rispetta il suolo, le pur doverose opere di difesa sono sempre insufficienti a garantire la protezione di cittadini, abitazioni e città. Ora spetta al Parlamento rispettare la volontà dei cittadini e sbloccare la legge per il contenimento del consumo di suolo e la difesa delle aree agricole.

Un contributo importante, quello dei firmatari italiani, che pesa sulle oltre 212.000 firme raccolte a livello europeo ed eccede largamente il quorum fissato per il nostro Paese dalla Commissione Europea (54.750 firme): si tratta di un dato significativo che testimonia la sensibilità presente nel nostro Paese riguardo ai troppi fenomeni di degrado a carico del suolo, ed in particolare la cementificazione che ricopre ampie parti di territorio. Secondo gli ultimi dati ISPRA, in Italia al 2016 risultano cementificati oltre 23 mila km2 (pari alla dimensione di Campania, Molise e Liguria messe insieme), il 7,6% del territorio nazionale. Il consumo di suolo procede a un ritmo di 3 metri quadri al secondo, senza risparmiare aree di grande valore paesaggistico e naturalistico, o di estrema vulnerabilità a rischi ambientali, come alluvioni, frane e terremoti. Il tutto in mancanza di una norma efficace che regoli la demolizione degli edifici abusivi.

Il 10 Ottobre a Palazzo Madama le associazioni della coalizione italiana #salvailsuolo hanno incontrato e consegnato simbolicamente le firme al Presidente del Senato Pietro Grasso, chiedendo di varare entro la legislatura la legge per il contenimento del consumo di suolo e la difesa delle aree agricole già approvata dalla Camera nel maggio 2016 e ferma da più di 500 giorni in Senato. Un provvedimento i cui obiettivi sono fermare il consumo di suolo e incentivare da subito la rigenerazione urbana e l’edilizia di qualità.

“Se il nostro Paese appare più fragile di altri agli eventi catastrofici, le colpe non sono solo del cambiamento climatico, ma di come abbiamo trattato il territorio negli ultimi decenni – dichiara Damiano Di Simine, portavoce della coalizione italiana #Salvailsuolo – Con le firme raccolte in Italia sproniamo il Parlamento a varare entro la legislatura il disegno di legge per il contenimento del consumo di suolo e la difesa delle aree agricole, e a bloccare il ddl Falanga in approvazione, che rischia di vanificare tutti gli sforzi messi in atto per contrastare l’abusivismo edilizio.”

Le associazioni chiedono anche rigore e vigilanza per evitare che nella discussione della legge di stabilità non ci siano colpi di mano rispetto agli impegni assunti con la finanziaria dell’anno scorso: ovvero che sia del tutto ripristinato, dal 1 gennaio 2018, il vincolo alla destinazione delle risorse derivanti dagli oneri di urbanizzazione. Ciò è indispensabile da un lato per sostenere gli interventi di rigenerazione urbana, e dall’altro per evitare che nei comuni sopravviva un meccanismo perverso di incentivazione di consumi di suolo in cambio di entrate fiscali impiegabili con ampia discrezionalità per ripianare i bilanci.

Consegnate le firme gli organizzatori restano in attesa di una risposta da parte del Parlamento e del Governo, ma allo stesso tempo evidenziano la necessità di agire anche a livello europeo: fermare il degrado del suolo è un preciso target sottoscritto con l’adesione all’agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile a cui la UE ha aderito con convinzione, ma ad oggi il suolo e la sua tutela continuano ad essere temi sconosciuti per il diritto europeo. La petizione, oltre che in Italia, ha raccolto oltre 212.000 firme negli altri Paesi dell’Unione Europea, e i promotori sono determinati a far pesare questo primo risultato che testimonia di una crescente consapevolezza dei cittadini verso l’esigenza di tutelare una risorsa naturale da cui tutti dipendiamo per la produzione di cibo e benessere.

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