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Luca Gironi

Luca Gironi

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In Edicola Diana 17-2017

  • Pubblicato in Riviste

Un numero particolare quello che vi attende in edicola. Sul numero 17, infatti, molto spazio alle munizioni spezzate, sviscerate in ogni aspetto dal nostro Valerio Di Ventura. Spazio anche alla caccia col cane, con articoli dedicati ai vari aspetti della pratica venatoria regina di questo periodo. Per l'attualità vi proponiamo un'intervista al Presidente dell'Arci Caccia Sergio Sorrentino, che chiuderà il ciclo dedicato al confronto con i vertici delle associazioni. Buona Lettura!!!

Veneto: L'Assessore chiede al governo un piano per l'emergenza cinghiali

Le Regioni non hanno sufficienti strumenti normativi per affrontare l’emergenza cinghiali. Di fronte al crescendo di danni provocati alle culture agricole, ai frequenti incidenti e al pericolo per la pubblica incolumità, gli assessori alle politiche agricole delle Regioni italiane fanno appello al Governo perché adotti un piano “specifico e urgente” per affrontare su scala nazionale un problema ormai fuori controllo.

Ne dà notizia l’assessore regionale all’agricoltura del Veneto, che a Bari ha partecipato alla riunione della Commissione politiche agricole delle Regioni e delle Province Autonome. La Commissione ha affrontato il delicato tema, non più rinviabile, dell’emergenza fauna selvatica, che non si limita più ai danni causati alle colture agricole, ma che ormai si è trasformata in una problematica di sicurezza pubblica.

“Il proliferare delle popolazioni di alcune specie, in particolare del cinghiale, rappresenta un pericolo concreto per l’incolumità pubblica e, in molti casi, ha avuto risvolti drammatici in altre aree della penisola – riassume l’assessore del Veneto – Le Regioni e le Province autonome hanno più volte sollecitato il Governo su questa tematica, ma ad oggi non hanno ottenuto risposte. Eppure, è in gioco la pubblica incolumità, con il rischio di ulteriori perdite di vite umane”.

“Non disponendo di strumenti normativi idonei per affrontare l’emergenza – conclude l’assessore veneto – le Regioni hanno chiesto al Governo l’adozione di uno strumento specifico ed urgente che, tenuto conto dell’eccezionalità della situazione, permetta di affrontare la questione con misure adeguate”.

(www.ladeadellacaccia.it)

SARDEGNA: IL TAR SOSPENDE LA CACCIA A PERNICE SARDA E LEPRE SARDA

 

 

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sardegna (Sezione Prima) si è pronunciato a favore del ricorso proposto dall’associazione Gruppo di intervento giuridico Onlus contro la Regione autonoma Sardegna e Libera Associazione Sarda della Caccia, cui si erano aggiunte ad opponendum Federcaccia Sardegna, Unione cacciatori di Sardegna (U.C.S.), Caccia Pesca Ambiente (C.P.A.) Sardegna.

Il ricorso chiedeva l’annullamento del DA 25/15746 del 21.7.2017 di approvazione del calendario venatorio nella parte riguardante la cacciabilità di lepre sarda e pernice sarda.

“Considerato che allo stato manca un ‘monitoraggio aggiornato’ in relazione alle due specie (lepre sarda e pernice sarda) per le quali l’Associazione ricorrente richiede un peculiare regime di tutela – si legge nell’Ordinanza -; rilevato che l’ammissione di due (mezze) giornate di caccia (il 24 settembre e l’ 1 ottobre 2017) determina oggettivamente una riduzione degli esemplari (rispettivamente 2 e 4 per ciascun cacciatore); considerato che anche l’ISPRA ha richiesto (con documento del 30.6.2017, pag. 4, in due punti) una sospensione della cacciabilità di queste due specie, in assenza di specifici dati sulla loro consistenza; considerato che il Piano è in formazione; rilevato che non può escludersi, alla luce di tali considerazioni formulate dall’organo tecnico, che si possa attuare un rischio di rarefazione e/o estinzione; considerato che l’ammissione alla caccia in carenza di dati aggiornati potrebbe provocare concreti danni al patrimonio faunistico; rilevata la possibile incidenza, anche, del grave stato di siccità e di incendi riconosciuto in sede di emergenza dalla stessa Regione; considerato che non si può escludere, allo stato, che vi possa essere un concreto rischio di grave riduzione e/o estinzione di queste due specie; ritenuto, in conclusione, che, per queste due tipologie, debba essere privilegiata, nell’attesa di rilievi adeguati ed aggiornati, la tesi della sospensione (divieto temporaneo) della caccia, in applicazione del principio di precauzione, esplicativo della doverosa cautela vigente in materia di difesa ambientale; il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sardegna (Sezione Prima), accoglie la domanda cautelare e per l’effetto:

a) sospende, in parte qua, il Calendario Venatorio 2017/2018, limitatamente alle 2 specie (lepre e pernice sarde);

b) fissa per la trattazione di merito del ricorso l’udienza pubblica del 20 dicembre 2017.”

(www.ladeadellacaccia.it)

ABRUZZO: PER I CONSIGLIERI SOSPIRI E FEBBO IL CALENDARIO VENATORIO E' FRUTTO DELL’INCAPACITA’ AMMINISTRATIVA

“Come anticipato e denunciato sul mondo venatorio regna il caos più totale. Sarebbe curioso sapere e conoscere dalla Regione Abruzzo, ed in modo particolare dall’assessore regionale alla caccia Dino Pepe, il loro concetto di concertazione visto che sono state sistematicamente ignorate, in questi ultimi mesi, quasi tutte le associazione venatorie come stabilito anche nell’ultima consulta regionale di Aprile”. Questo il commento dei consiglieri regionali di Forza Italia Lorenzo Sospiri e Mauro Febbo in merito al calendario venatorio.

“L’assessore Pepe, questa volta fortificato e sostenuto anche dal Presidente D’Alfonso, spiegano Sospiri e Febbo – giustifica l’apertura della caccia al 1 ottobre per mancanza di relativa e certificata documentazione tecnica. Se quest’anno non vi è la pre-apertura le responsabilità sono riconducibili solo ed esclusivamente invece alla negligenza di questo esecutivo regionale che doveva anzitempo produrre relativa documentazione per consentire la pre-apertura alla terza domenica di settembre. Tant’è che i documenti richiamati dall’assessore e dal Presidente erano regolarmente prodotti durante la scorsa legislatura. Quindi, crediamo che la mancanza di relativa documentazione tecnica sia da attribuire esclusivamente alla scarsa attenzione e tempo che questo Governo regionale pone sul tema della Caccia. Infatti – continuano Sospiri e Febbo – vi sono grosse lacune proprio nel redigere il Piano faunistico che occorreva presentare anzitempo proprio per carenza di relazione tecniche che doveva supportare il calendario venatorio in linea con le altre regioni d’Italia. Del resto non si capirebbe come mai durante la scorsa legislatura si è sempre andati regolarmente a caccia mentre oggi è stato tolto un mese di attività venatoria. Inoltre è vergognoso che si parli di caccia specialistica in quanto essa non e’ prevista dalle norme nazionali, peraltro in un ambito nel quale la regione costituzionalmente non e’ competente. Anche qui l’assessore e D’Alfonso dimostrano di non conoscere l’argomento. Addirittura si vuole sminuire la professionalità dei cacciatori che fanno caccia prevalente alla migratoria e quindi alla tortora, quindi caccia specialistica a specie non coinvolte da periodi riproduttivi, che addirittura sta per migrare in Africa, dove non crediamo piova più del nostro territorio, e che svolge quelle forme di attività venatorie proprio nelle aree di Teramo e Pescara. Per continuare – sottolineano Febbo e Sospiri – notiamo come ci sia una grossa confusione tra il Comitato Via e quello Vinca. Il Vinca, non il Via, ha competenze solo su Sic e Zps, non su tempi e specie fuori da queste aree. Il dato e’ che mentre con il governo regionale di centrodestra vi erano tecnici e strutture capaci a far ritirare le impugnazioni al Tar ed a far ritirare dal Comitato Vinca “estrapolazioni” oggi abbiamo una Regione appiattita su quel mondo fondamentalista. In questo modo avete messo il mondo venatorio, ma soprattutto il mondo agricolo e turistico, in ginocchio, con provvedimenti, come la Delibera n.279 sulle misure minime sui Sic, che pone limitazioni peggiori di quelle presenti nelle aree protette. Infine sugli incendi stendiamo un velo pietoso. Non tanto perché le aree incendiate del Morrone insistono nei Parchi ma perché le quote di territorio chiuse all’attività venatoria, contro legge, ormai superano il 50%; perché le specie protette sono protette nel mentre si rischia, con il concentramento di cinghiali a ridosso di Pratola e Sulmona, di mettere in ginocchio anche l’agricoltura della Valle Peligna; perché, soprattutto, ci si maschera dietro una richiesta fatta da Ispra non in Abruzzo ma su tutto il territorio nazionale”.

“Pertanto – concludono Sospiri e Febbo – crediamo che anche quest’anno la Regione Abruzzo ha dimostrato scarsa capacità organizzativa, amministrativa e logistica sul tema venatorio, producendo solo l’ennesimo pasticcio ai danni dei cacciatori degli agricoltori e dei territori”.

(www.ladeadellacaccia.it)

Anuu: Primo tordo in migrazione preso all'osservatorio di Arosio

  • Pubblicato in Notizie

Presso l’impianto dell’Osservatorio Ornitologico della FEIN di Arosio si ricorda l’inanellamento del primo Tordo bottaccio (Turdus philomelos) in migrazione post-nuziale (settembre-ottobre-novembre) 2017. Si tratta di un giovane esemplare catturato mercoledì 13 settembre alle ore 6.00 e subito inanellato con anello Z494463. In accordo con le direttive Euring, al soggetto sono state rilevate le consuete misure biometriche, grasso, muscolo, peso, corda, terza e tarso. La tabella propone le date del primo inanellamento dal 1975 (tra parentesi i soggetti della stessa specie catturati durante la giornata). Quest’anno l’inanellamento è avvenuto in una data nella norma. La data più ritardata è quella del 21 settembre del 2006 e la data più anticipata è quella del 03/09/1977 e del 2003. La data della prima cattura di quest’anno – per chi ama le statistiche – coincide non quella del 2007. Il turdide ha fatto capolino nelle reti di tipo mist-net dell’Osservatorio in una giornata che si è rivelata bella sin dal mattino e con sole caldo.

 

 

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