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Luca Gironi

Luca Gironi

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ANUU: MENO CALDO

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È quello che ci ha portato il cambiamento meteo tanto atteso, anche se la poca pioggia caduta è stata ancora molto lontana dai desideri degli agricoltori e anche dei cittadini che ormai da tempo l’attendevano dopo un agosto con assenza di precipitazioni, salvo qualche rovinoso temporale con vento forte che più che benessere ha portato solo danni. In questo contesto meteo con temperature al di sopra della norma stagionale, nei mesi di luglio e agosto, con sei punte di calore veramente eccezionali e con livelli di siccità preoccupanti, la migrazione è arretrata di molto con numeri di catture inferiori al totale mensile degli scorsi anni nel periodo monitorato dall’Osservatorio Ornitologico FEIN di Arosio presso il quale vengono settimanalmente tratti questi dati. A questo proposito vi è da osservare che nell’ultima settimana di agosto abbiamo avuto un leggero movimento migratorio di Balie nere il 25 e il 30 e di Prispoloni il 31, mentre tutte le altre specie estatine sono apparse regolarmente seppure in numero meno consistente che nel passato (quali Luì grosso, Beccafico, Codirosso, Pigliamosche, Torcicollo, Cincia bigia). Ora vi è da attendere il passaggio di questo tanto desiderato cambiamento meteorologico, che è avvenuto nella serata di venerdì 1 settembre e nella giornata di sabato 2, perché questo mese si apra con i migliori auspici, come è avvenuto domenica 3 con una più che significativa presenza di Balie nere. Questo è nei voti di tutti noi.

CIA TOSCANA NORD E LIBERACACCIA INSIEME UNA PIATTAFORMA COMUNE SUI TEMI DI CACCIA E AGRICOLTURA

Questa mattina (giovedì 31 agosto), nella sede provinciale della Cia Toscana Nord si è svolto l’incontro tra i vertici nazionali dell’associazione Liberacaccia e i rappresentanti della Confederazione italiana agricoltori.

Scopo dell’incontro era quello di trovare una base comune sulla quale lavorare per arrivare a politiche concordate in materia sia di caccia, che di tutela del territorio. Hanno preso parte alla discussione il presidente nazionale di Liberacaccia, Paolo Sparvoli, il vicepresidente vicario, Sisto Dati, mentre per la Cia Toscana Nord, erano presenti il presidente Piero Tartagni e il delegato per la caccia, Paolo Giovannetti.

Tra gli argomenti toccati, ampio spazio ha avuto la creazione di una piattaforma comune che si occupi della gestione del problema degli ungulati, che tenga conto di tutte le esigenze in campo, compresa quella della salvaguardia delle attività agricole. Inoltre, si è parlato dell’esigenza di una sempre più trasparente gestione delle Atc, nonché dell’individuazione di politiche che vadano nella direzione della prevenzione di quelle che possono essere le emergenze legate sia al mondo della caccia che dell’agricoltura.

«Si è trattato di un incontro molto proficuo – hanno commentato Tartagni e Sparvoli –: il nostro auspicio, adesso, è che questo sia il punto di partenza per un accordo dapprima regionale e poi nazionale, al fine di ottimizzare le risorse e le esperienze provenienti dai rispettivi settori».

MONTPELLIER: 33° CONGRESSO IUGB, ANCHE FEDERCACCIA PRESENTE CON LE PROPRIE RELAZIONI

L’Unione Internazionale dei Biologi della Selvaggina (IUGB) celebra ogni due anni il proprio congresso e raccoglie gli studiosi da tutto il mondo sulla fauna selvatica, con particolare riferimento alle specie oggetto di gestione venatoria o di controllo. Quest’anno l’appuntamento si è tenuto dal 21 al 25 agosto scorsi a Montpellier.

Due interventi di FIdC – Ufficio Avifauna Migratoria e Acma hanno permesso alle ricerche italiane compiute dal mondo dei cacciatori di presentarsi in una sede scientifica internazionale.

La relazione “Waterbird Harvest in Italy, results from seasons 2003-2012” e il poster “Estimate of Turtle dove Streptopelia turtur in Italy” sono stati esposti al congresso, come contributi del mondo dei cacciatori italiani alla conoscenza dell’entità del prelievo di tortore e degli uccelli acquatici in Italia.

Gli autori del poster sono Michele Sorrenti e Daniel Tramontana, mentre per la relazione sono stati Michele Sorrenti, Alfonso Lenzoni, Daniel Tramontana, Gabriele Fasoli e Natale Emilio Baldaccini.

Queste ricerche, compiute dall’Ufficio Avifauna Migratoria FIdC e, nel caso degli uccelli acquatici, dall’ACMA con la collaborazione del Cirsemaf e dell’Ufficio, sono le uniche che oggi consentono di avere stime basate su dati riconosciuti di quale sia l’entità media per stagione del prelievo di tortore e uccelli acquatici in Italia.

Questi dati sono richiesti da diversi Enti di gestione degli uccelli selvatici e confluiscono nei Piani di Gestione Internazionale della tortora e di otto specie di limicoli, trattati insieme nel Piano riguardanti gli uccelli delle praterie umide (beccaccino, pavoncella, pettegola, combattente, beccaccia di mare, piovanello pancianera e chiurlo maggiore). I dati sul prelievo sono inoltre richiesti dal prossimo Rapporto Articolo 12 della direttiva che gli Stati Membri dovranno produrre nell’anno 2018.

Da questo congresso il dott. Michele Sorrenti è inserito nel Gruppo di Lavoro sulle statistiche di prelievo degli uccelli acquatici in Europa, diretto dal Prof. Jesper Madsen dell’Università di Aarhus in Danimarca.

Il congresso si è svolto in varie sessioni, che suddividevano i lavori per aree di studio, dagli ungulati ai galliformi ai grandi carnivori, dalle malattie della fauna agli uccelli acquatici o migratori in genere. Tutti gli argomenti hanno un interesse per i cacciatori italiani e per la gestione della fauna in Europa, ovviamente è impossibile citarli tutti. Particolarmente interessanti sono state le relazioni sulla “Gestione adattativa del prelievo” che è già in atto per due specie di oche, una problematica per l’eccessivo numero che causa danni all’agricoltura e pastorizia (oca zamperosee) e un’altra per la situazione invece critica, l’oca granaiola della taiga.

Interessanti relazioni hanno inoltre riguardato la gestione nordamericana dell’avifauna migratoria, in particolare gli uccelli acquatici, con riferimenti ai modelli matematici che stabiliscono i prelievi possibili, e alle azioni di miglioramento degli habitat sulle aree riproduttive in Canada, in particolare per la specie codone.

Di particolare interesse inoltre la relazione di Jacques Trouvalliez, Segretario generale AEWA, che ha descritto quest’accordo come il più biologicamente fondato per la gestione degli uccelli acquatici, poiché coinvolge tutto l’areale in cui vivono questi uccelli, dalle aree riproduttive a quelle di svernamento.

Le relazioni presentate saranno presenti a breve sul sito IUGB e consentiranno a tutti gli interessati di approfondire gli argomenti e le sessioni di tutto il congresso.

Piemonte: Concluso il Congresso Regionale con la riconferma del Presidente Remo Calcagno

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Si è svolto durante la giornata di sabato 2 settembre il Congresso ordinario del comitato regionale piemontese dell’Arci Caccia. In una sala gremita di Strambino (TO) il Presidente uscente, Remo Calcagno, davanti a 105 ARCI Cacciatori invitati, ha aperto i lavori con la propria relazione.
Lo stesso Calcagno, dopo aver auspicato un maggior coinvolgimento dei giovani cacciatori, ha affrontato le criticità della Regione suddividendole in 4 punti essenziali che possiamo così riassumere.
Innanzitutto i ritardi istituzionali non possono più essere giustificati e il Piemonte deve dotarsi al più presto non solo di un Piano Faunistico Venatorio, ma anche di una legge sulla caccia. Poi va affrontato il problema degli ungulati affinché lo stesso patrimonio non sia più una minaccia, bensì una risorsa e, quindi, si cerchi un coordinamento regionale per la gestione di questi mammiferi. Di pari passo si pianifichi un modello per la produzione oculata di piccola fauna stanziale di qualità come, ad esempio, recinti di ambientamento, Zrc, servizi di vigilanza e spese mirate a tali obiettivi.
Terzo punto – e nota dolente degli ultimi 20 anni – è stata la gestione degli ATC e dei CA che, fallimentare, dovrebbe servire da monito per il futuro e, oggi, come spunto per una sana autocritica del mondo Venatorio per far emergere e prendere come esempio le esperienze positive che già esistono. Infine, si è citato il rapporto con le altre AAVV. ARCI Caccia rimane favorevole all’unità dei cacciatori e all’unità dell’associazionismo Venatorio, fermo restando che fino a quando Fidc terrà un atteggiamento aggressivo e accentrato esclusivamente su sé stessi tale operazione non sarà possibile con loro.
Si è quindi aperto il dibattito. I molti interventi dei delegati hanno riguardato le specificità territoriali e la buona collaborazione con le altre associazioni, pur partendo da punti di vista differenti. A confermare questo clima le parole del presidente Regionale di ItalCaccia.
Apprezzato, poi, è stato l’intervento di Paolo Pelle, Arci Cacciatore e neo eletto presidente di ATC torinese, che ha messo in evidenza i buoni risultati di gestione ottenuti. La mattinata si è conclusa con il contributo del vice presidente nazionale per le Regioni del Nord, Giuliano Ezzelini Storti, che ha sottolineato come il Piemonte risulti essere ormai una delle migliori realtà per la nostra associazione. Inoltre é stato messo in risalto il buon lavoro dei nostri soci che quotidianamente difendono la grande passione che ci lega. Unico rammarico, peraltro ribadito anche in sede nazionale, il ruolo scomposto di Fidc che, imperterrita, non perde occasione per minare quel legame che dovrebbe accompagnarci verso obiettivi comuni.
Dopo la breve e ricca pausa pranzo si sono sviluppati gli ultimi adempimenti congressuali, quali la lettura e l’approvazione del documento politico, l’elezione dei nuovi organismi dirigenti, la solidarietà tramite un ordine del giorno ai dirigenti toscani che sono riusciti a mantenere il vigore dell’ARCI Caccia dopo l’aggressione subita per mano di Fidc e un gruppetto di nostri fuoriusciti. Per ultimo è stata votata all’unanimità dai nuovi organismi dirigenti la riconferma a Presidente Regionale del torinese Remo Calcagno.
Non c’è caccia, senza Arci Caccia!!!

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