Menu
RSS

facebooktwitteryoutubehuntingbook

Luca Gironi

Luca Gironi

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Toscana: riunione con Remaschi e Fratoni sugli interventi nelle aree Natura 2000

FIRENZE – Interventi a basso impatto ambientale nelle aree Natura 2000: è stato questo il tema al centro di un incontro tenuto dagli assessori regionali Marco Remaschi (agricoltura e caccia) e Federica Fratoni (ambiente).
L’incontro è stato sollecitato da numerosi cittadini, per verificare la possibilità di miglioramenti e semplificazioni sulle procedure applicative della delibera 119 del 2018, che disciplina gli interventi previsti nella sulla rete dei siti Natura 2000, cioè nell’insieme dei territori protetti.
Nel corso della riunione si è evidenziata la necessità, per alcune tipologie di intervento a basso impatto ambientale, ed in particolare per la realizzazione di appostamenti fissi di caccia, di elaborare una modulistica semplificata per le istanze relative a nuovi appostamenti in questi siti.
Questo al fine di garantire, nell’immediato, una importante semplificazione per i cittadini, a cui seguirà per il futuro una valutazione di incidenza, necessaria a garantire la compatibilità ambientale degli interventi, valutazione che verrà svolta direttamente dagli uffici regionali, senza quindi l’obbligo per gli utenti di doverla effettuare tramite un professionista privato. La nuova modulistica semplificata sarà disponibile presso gli uffici caccia territoriali a partire dall’ultima settimana di agosto.
“Certamente – ha commentato l’assessore Remaschi – non è semplice contemperare la necessaria attenzione per qualsiasi tipo di intervento in aree particolarmente delicate come i siti Natura 2000 e l’impegno alla semplificazione che la giunta regionale si è impegnata a portare avanti in ogni ambito di competenza; quello compiuto oggi rappresenta sicuramente un ulteriore piccolo passo nella direzione giusta, anche se il percorso da fare ancora è lungo e richiede l’impegno continuo sia della parte politica che di quella tecnica”.
“Un ringraziamento alle associazioni venatorie toscane, che in un’ottica di collaborazione, si sono rese disponibili a individuare una strada comune – ha evidenziato Federica Fratoni. “L’applicazione corretta e virtuosa delle norme comunitarie – ha proseguito – si riferisce ai casi concreti e non può che essere frutto di un confronto positivo fra le parti. Sono sicura che troveremo le forme più idonee che, a regime, garantiranno il rispetto delle regole senza appesantire gli adempimenti formali a carico dei cacciatori” .

FEDERCACCIA BRESCIA DICE BASTA ALLE SPECULAZIONI SUL MONDO VENATORIO

Le recenti dichiarazioni del responsabile del settore caccia dei circoli bresciani di Legambiente ci danno modo di fare alcune semplici riflessioni. Secondo il rappresentante di questa associazione animalista “nella legge nazionale 157/92 è giustamente prevista, all’interno dei Comitati di Gestione una rappresentanza minoritaria (30%) dei cacciatori nell’ottica di una gestione del territorio frutto di una intesa di tutte le realtà coinvolte”. In sostanza i soci paganti degli Atc e dei Ca, cioè i cacciatori, è giusto che siano in minoranza perché è evidente, secondo Legambiente, che solamente con l’apporto illuminato degli animalisti si possa gestire l’attività venatoria. Non solo, sempre secondo il rappresentante di Legambiente, la presunta inefficienza di Atc e Ca in provincia di Brescia dipende dal fatto che in passato “associazioni agricole e istituzioni hanno troppo delegato a rappresentarli nei comitati di gestione rappresentanti delle associazioni venatorie”. Francamente dipingere il mondo venatorio come un’accozzaglia di incapaci e di persone da spremere a noi non sta bene. I rappresentanti delle associazioni venatorie e agricole hanno sempre lavorato con impegno e dedizione mentre il contributo di una parte del mondo ambientalista legato alle frange più animaliste è stato pressoché nullo. L’arroganza di chi pensa di detenere il sacro dono dell’intelligenza è destinata ad infrangersi contro il muro dell’onestà dei cacciatori, supportata anche dai recenti risultati elettorali bresciani. Se le istituzioni locali in passato hanno ascoltato le istanze del mondo venatorio, lo hanno fatto perché le stesse testimoniavano reali esigenze del territorio. Il problema cinghiale non si risolverà con le parole di Legambiente cosi come quello delle nutrie e tanto meno quello della riqualificazione degli habitat. Solamente la collaborazione tra agricoltori e cacciatori può dare frutti perché basata sui fatti e non sulle teorie. Abbiamo fiducia in Regione Lombardia e auspichiamo un repentino Commissariamento dell’Atc Unico di Brescia per poter dare poi vita ad un nuovo Comitato di Gestione, serio ed operativo e non più popolato da sapienti giuristi, teorici ed inefficienti.

ANLC: Pubblicata la relazione tecnica sui Key Concepts

La Libera Caccia risponde al Ministero dell’Ambiente sul DOCUMENTO KC.

A seguito dell’avviata procedura di revisione del documento K.C. e della nota con protocollo n. U 0015746 inviata dal MAATM in data 13/07/2018, con la quale si invitano le associazioni venatorie a produrre la documentazione tecnico-scientifica per le specie per le quali si intende richiedere un cambiamento delle date dell’attuale documento K.C., la scrivente associazione invia una relazione tecnica corredata, per ogni specie interessata, dei documenti scientifici di riferimento.

Nello spirito di una reale collaborazione tra tutti i vari portatori d’interesse, la scrivente associazione auspica un tavolo di confronto atto a raggiungere nel merito una posizione più condivisa possibile.

Cordiali Saluti.

Il Presidente Nazionale
Paolo Sparvoli

Toscana: Approvate in via definitiva le nuove aree vocate al cinghiale

Nella giornata di ieri, il Consiglio Regionale ha provveduto all'approvazione delle nuove Aree Vocate per il cinghiale. Il provvedimento è passato con il voto favorevole della maggioranza, l'astenzione della Lega e il no dei 5 Stelle.

https://www.lanazione.it/firenze/cronaca/caccia-ungulati-cinghiale-calendario-venatorio-1.4068685

http://www.luccaindiretta.it/regione/item/124211-nuove-aree-per-la-caccia-del-cinghiale-in-toscana.html

 

Danni alle produzioni agricole da cinghiali in Umbria, l'Assessore Cecchini dichiara: fino al 30 settembre in vigore termine ridotto a 12 ore per interventi di urgenza

(aun) – perugia, 1 ago. 018 – “Per arginare i danni che i cinghiali causano alle colture agricole, per tutto il periodo dei raccolti estivi gli agricoltori possono intervenire direttamente appena 12 ore dopo la comunicazione della situazione di emergenza. Una misura che rende più efficace l’azione di contenimento, cui contribuiscono i tre mesi di apertura della caccia alla specie durante la stagione venatoria”. È quanto sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura e alla Caccia, Fernanda Cecchini, ricordando i provvedimenti di urgenza decisi dalla Giunta regionale.

“Abbiamo a cuore la salvaguardia delle produzioni agricole umbre – dice - e le sollecitazioni giunte all’Assessorato da più parti, organizzazioni agricole, singoli coltivatori e cittadini, circa la necessità di intervenire a causa della sovrapopolazione di specie dannose, in particolare dei cinghiali, non sono certo cadute nel vuoto. Non solo: dalle misure straordinarie del 2017, siamo passati quest’anno a quelle sistematiche, nel rispetto degli impegni assunti con il mondo agricolo, consentendo interventi più tempestivi in caso di danneggiamenti in atto”.

“La Giunta regionale, infatti – rileva l’assessore Cecchini -, ha modificato il regolamento di attuazione della legge regionale in materia di prevenzione dei danni e gestione e controllo della fauna selvatica e inselvatichita e, applicando quanto previsto nella modifica adottata nel giugno scorso, ha approvato nella riunione di lunedì la delibera che riduce da 48 ore a 12 ore il termine previsto per l’attivazione degli interventi di urgenza da parte dei proprietari o dei conduttori dei fondi agricoli in cui i cinghiali stiano danneggiando le colture”.

La Giunta regionale ha stabilito inoltre che “per gli interventi programmati e di urgenza anche nelle ore notturne sia sufficiente la presenza di un solo addetto alla vigilanza”.

“Misure che hanno carattere di eccezionalità ed urgenza e che saranno efficaci fino al 30 settembre prossimo – conclude l’assessore Cecchini – anche in considerazione del fatto che la presenza eccessiva dei cinghiali potrà essere contenuta con l’apertura della stagione venatoria 2018/2019 che fissa dal 6 ottobre al 6 gennaio il periodo di prelievo per la specie”.

Sb

Normative

Ambiente

Enogastronomia

Attrezzatura