Menu
RSS

facebooktwitteryoutubehuntingbook

Luca Gironi

Luca Gironi

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Brescia: Presto una nuova normativa sul prelievo selettivo del cinghiale

Dopo uno stop forzato, causato dal solito ricorso di un gruppuscolo animalista, che aveva sollevato il problema della partecipazione dei cacciatori assieme agli organi di vigilanza, si è riunito il Comitato Provinciale per l'ordine e la sicurezza con il compito di trovare una soluzione che permetta, al più presto, di riprendere gli abbattimenti. 

http://www.vallesabbianews.it/notizie-it/(Provincia)-Abbattimento-cinghiali,-presto-una-nuova-normativa-44215.html

 

Orbetello: Nasce l'AFV della laguna

La caccia è una tradizione radicata nella Maremma Toscana. La Laguna di Orbetello è un tempio della caccia agli acquatici e i cacciatori preziose sentinelle di un ambiente fragile. Per preservarla i cacciatori, di concerto con l'amministrazione comunale, promuovono la creazione di un' AFV sul territorio dell'area umida.

Alleghiamo l'articolo:

http://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cronaca/2018/01/26/news/in-riva-alla-laguna-nascera-un-azienda-faunistica-venatoria-1.16400180

 

ANUU: I PICIFORMI

Una monografia sui Picchi. In Italia sino ad oggi ne è stata pubblicata solamente una da parte del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino intitolata “Guida ai picchi del mondo” di Frugis, Malaguzzi, Vicini e Cristina. Va, quindi, elogiato l’Ente Parco Adda sud perché ha patrocinato la realizzazione di un’interessante pubblicazione ornitologica e naturalistica con l’ausilio di validi esperti del settore. I Picchi nella storia sono stati a volte considerati creature benefiche, altre volte creature capaci di presagire brutti eventi, altre volte dei veri e propri giustizieri. Rimane sempre il fatto che queste specie alate hanno sempre destato curiosità tra gli uomini sin dai tempi più antichi. Attualmente, per chi li conosce, sono aiutanti benefici per la salute degli alberi perché si nutrono di insetti xilofagi che rodono il legno e minano la stabilità delle piante. Queste specie ornitiche, oltre che nei boschi, si osservano anche nei parchi cittadini, nei giardini e, addirittura, durante la brutta stagione, anche sui terrazzi attirati da qualche leccornia messa a loro disposizione. Sono folletti tambureggiatori ed infaticabili perforatori di cortecce. Col loro becco sanno scavare una cavità nei tronchi degli alberi dove depongono le uova e allevano la prole. La cavità, finita la stagione riproduttiva, non viene abbandonata ma rioccupata e utilizzata da altri animali come rifugio oppure come sito per nidificare. Le foto di Marchitelli dedicate ai nostri amici alati dal becco appuntito impreziosiscono la pubblicazione, già di per sé ricca di capitoli molto esaurienti dedicati all’ambiente da loro frequentato come il bosco, analizzandone la situazione nel mondo, in Italia, in Lombardia e nel Parco Adda sud, passando poi a temi quali l’importanza degli alberi morti e del loro rapporto con i picchi. Si entra nel “pieno” del volume quando i capitoli trattano del picchio vero e proprio, analizzandone la topografia, la morfologia, le origini, il linguaggio utilizzato per contattare i propri simili, per poi dedicare una parte molto importante all’analisi di tutte le specie presenti sul territorio italiano, e incentrandosi, poi, su quelle presenti nel Parco. Sono analizzate, inoltre, anche quelle specie presenti nel Parco che, pur non appartenendo alla famiglia dei picidi, possiedono caratteristiche simili o abitudini di vita uguali ai picchi. Nei capitoli conclusivi sono presenti una serie di consigli su come osservare queste fantastiche specie alate attraverso la tecnica del birdwatching, dopo una buona consultazione dei siti web adatti e una ricca bibliografia utilizzata anche per la stesura del testo. Il volume (“Quel tamburellar nel bosco…” di Antonio Massimo Marchitelli – Parco Adda sud – Foto a colori – pagg. 174) può essere richiesto direttamente al Parco Regionale Adda sud telefonando al numero 0371-411129, oppure tramite il sito web: www.parcoaddasud.it. (Walter Sassi)

SARDEGNA: TROVATO UN ALTRO CINGHIALE POSITIVO ALLA TRICHINELLA, L'ASSESSORATO ALLA SANITÀ, UDP E IZS RINNOVANO L'APPELLO PER IL CONSUMO DI CARNI E SALUMI CONTROLLATI

 

Un altro cinghiale abbattuto a Orgosolo, in località Maheddu, è risultato positivo ai controlli sulla Trichinella effettuati nei laboratori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale (IZS) di Nuoro, su un campione prelevato dall’animale da parte dei cacciatori. Si tratta del secondo caso, nel giro di due settimane, in cui il pericoloso parassita è stato ritrovato nei cinghiali selvatici, sempre in agro di Orgosolo. Appena venti giorni fa, invece, la trichinella era stata rinvenuta in due macro-campionature effettuate su un branco di maiali domestici al pascolo brado abbattuti, lo scorso 9 gennaio in località Pradu, durante un operazione di controllo del territorio promossa dall’Unità di Progetto (UdP) per l’eradicazione della Peste suina africana in Sardegna in collaborazione con la Prefettura e la Questura di Nuoro e con il personale dei corpi di polizia nazionale.

Consumare solo carni controllate. L’ennesimo ritrovamento dimostra che la presenza della trichinella fra suini domestici bradi e cinghiali è sempre più allarmante tanto che l’assessorato dell’Igiene e Sanità, l’UdP e l’IZS rinnovano l’appello a cittadini e consumatori: “Verificate sempre la provenienza sicura delle carni e dei salumi acquistati. Verificate che vengano da allevamenti certificati e rispettosi delle normative igienico sanitarie e veterinarie. Con la trichinella non si scherza: può infatti causare serie complicanze alla salute dell’uomo e, in casi estremi, può provocarne il decesso”.

La Trichinellosi è una zoonosi parassitaria del genere Trichinella. Presente in tutti i continenti tranne che nell’Antartico, è stata segnalata in più di 100 specie di mammiferi, 13 specie di uccelli, 3 specie di rettili. Colpisce più di 2.500 persone all’anno. Il parassita è presente in Sardegna, finora segnalato solo in agro di Orgosolo, dal 2005. Da allora ha causato il ricovero in ospedale, in tre distinti episodi, di 26 persone che avevano consumato carni di suino domestico non controllate. (www.ladeadellacaccia.it)

Continua l'attacco degli animalisti a Decatlhon, questa volta preso di mira il negozio di Firenze

Continua la crociata animalista contro Decathlon di vari guppuscoli della galassia animalista. Questa volta preso di mira il negozio di Firenze, contestato da una manciata di contestatori che come al solito se la prendono contro la presenza, nel negozio, di un reparto dedicato ad abbigliamento e vestiti per i cacciatori.

http://www.firenzetoday.it/cronaca/caccia-manifestazione-di-lav-davanti-a-decatlholon.html

 

Normative

Ambiente

Enogastronomia

Attrezzatura