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Luca Gironi

Luca Gironi

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BECCACCIA: GESTIONE E ETICA DELLA CACCIA VERSUS ISTINTO PREDATORIO

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All’insegna di una singolare concezione della gestione delle specie faunistiche, meglio sarebbe forse dire, seguendo semplicemente un cieco istinto predatorio, tipico di chi ama sparare a tutto, sempre e comunque e chissenefrega se poi si lascia il deserto, gli amici di Libera Caccia Toscana criticano con la consueta demagogia le posizioni della Federcaccia.

I giovani virgulti della Libera caccia, che definiscono “amabile persona anziana” il rappresentante della Federcaccia, con l’intemperanza tipica dei “giovani” (?) e il malcelato fastidio per chi, sarà pure anziano ma con il capo sulle spalle, spiega cose fondate su scienza e conoscenza, vogliono andare dove gli pare e tirare a tutte le beccacce che gli passano a tiro, magari anche fuori orario. E allora perché non consentire ai cacciatori di sparare a tutta la migratoria anche in

forma vagante in quelle venti giornate di mobilità?

Ma chi ama la caccia davvero e non insegue semplicemente ciechi istinti predatori ben comprende che aumentare la pressione venatoria su una specie altamente vulnerabile, alla fine, va a detrimento di tutto il mondo venatorio. Un po’ come segare il ramo dell’albero su cui si siede…

Senza contare la difficile coabitazione con i cacciatori di stanziale, considerato che l’uso del cane è aspetto dirimente e per questo si prevede l’appostamento per l’altra migratoria.

Insomma, tolto l’argomento del “faccio come mi pare perché mi piace” rimane davvero poco e niente nel ragionamento degli altrettanto amabili “giovini” (?) della Libera Caccia; il loro “senso di responsabilità” li ha spinti a superare il loro proverbiale riserbo, non se la sono proprio sentita di “stare in silenzio”. Peccato! (Federcaccia Toscana)

BERLATO: FORZA ITALIA E LA SVOLTA ANIMALISTA

Dopo la campagna in difesa degli agnellini a Pasqua, Silvio Berlusconi fonda il Movimento animalista, decidendo di voltare definitivamente le spalle a tutti i portatori della Cultura rurale.
Agli agricoltori, agli allevatori, ai pescatori, ai cacciatori, non resta altro che prendere atto della deriva animalista imboccata da Forza Italia e comportarsi di conseguenza. Arriverà presto il momento in cui i cittadini italiani saranno chiamati a votare i propri rappresentanti presso le istituzioni, iniziando dalle prossime elezioni amministrative dell'11 giugno 2017 alle quali seguiranno presto le elezioni per rinnovo del Parlamento nazionale.
Se Forza Italia ha deciso di privilegiare la difesa degli animali a quella delle persone, i portatori della Cultura rurale sapranno certamente come comportarsi in occasione delle prossime scadenze elettorali.

FIDC LOMBARDIA: APPROVATA IN REGIONE LA “LEGGE DI SEMPLIFICAZIONE”

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Martedì 16 maggio il Consiglio Regionale della Lombardia ha discusso e approvato la “Legge di Semplificazione”, in cui erano contenute anche alcune modifiche alla normativa venatoria lombarda. Ci sono alcune novità per i cacciatori.

Innanzitutto è stata sancita per legge la possibilità che il tesserino venatorio venga spedito al domicilio del cacciatore ed è stato abrogato il timbro da far apporre sulla licenza di caccia ove annotare il numero del tesserino.

È stata introdotta la possibilità di esercitare gratuitamente dieci giornate da appostamento temporaneo per la caccia alla migratoria in tutta la regione a partire dalla terza domenica di ottobre. Gli accessi in ogni singolo ATC (o CAC per chi caccia in zona alpi) saranno però limitati al massimo al 5% dei cacciatori soci e gli interessati dovranno presentare una apposita domanda al Comitato di Gestione.

Novità anche per l’addestramento cani: ora la legge prevede che l’addestramento possa essere consentito anche durante la stagione venatoria, per tre giorni settimanali a scelta, segnando comunque la giornata sul tesserino e comunque non oltre l’8 dicembre. Ad oggi la possibilità di addestrare i cani durante la stagione venatoria era prevista unicamente per la zona alpi. È stata introdotta una pesante sanzione amministrativa pecuniaria (e in caso di recidiva scatta anche il ritiro del tesserino per un anno) per chi allena o addestra i cani nelle oasi, nei parchi o nelle zone di ripopolamento e cattura.

Federcaccia e Enalcaccia hanno sostenuto che servisse un correttivo a questa norma e avevano chiesto che fosse limitata unicamente ai periodi in cui l’addestramento fosse generalmente vietato. Purtroppo, nonostante il sostegno di consiglieri regionali bergamaschi, tale proposta di buon senso non è passata e ora anche chi legittimamente addestra il cane in periodi consentiti rischierà una salata sanzione per il caso in cui un selvatico scovato fugga facendosi inseguire dal cane all’interno di un’oasi o di una zona di ripopolamento e cattura. Una “complicazione” che a nostro avviso poco c’entra con una “legge di semplificazione”

Da ultimo la legge di semplificazione ha chiarito che i tre rappresentanti delle associazioni venatorie in seno agli ATC saranno nominati in base al principio di rappresentatività delle associazioni “su base proporzionale degli iscritti”. L’introduzione del principio di proporzionalità evita che la rappresentatività possa essere interpretata nel senso di poter assegnare tutta la rappresentanza alla sola associazione maggioritaria e correttamente applicato (come da sempre si fa nei comprensori alpini) consente di avere una rappresentanza che effettivamente rispecchi l’assemblea dell’ATC.

Con un emendamento presentato su insistente richiesta di altra associazione, che ha cercato di stravolgere il senso della nota sentenza della Corte costituzionale n. 2 del 1969 e che non conosce l’orientamento del Consiglio di Stato cristallizzato da ben quattro sentenze del 2016, è stato introdotto il principio per cui nessuna associazione venatoria in ATC possa comunque avere più di due rappresentanti, nemmeno laddove sia l’unica associazione esistente! Ciò comporterà che anche laddove già oggi o in futuro ci dovesse essere un’unica associazione si sarà comunque costretti a tenere frammentato il mondo dei cacciatori, a pena di non poter diversamente completare la composizione dell’ambito. Strano principio democratico quello per cui chi non ha il consenso dei cacciatori debba comunque per forza avere un rappresentante.

Carabinieri: 2^ Conferenza Internazionale sull’ambiente: “Proteggere e agire: sfide e soluzioni a difesa dell’ambiente”

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2^ Conferenza Internazionale sull’ambiente

“Proteggere e agire: sfide e soluzioni a difesa dell’ambiente”

Scuola Ufficiali Carabinieri

Roma, 19 -20 maggio 2017

Venerdì 19 maggio, alle 09.00, nell’Aula Magna della Scuola Ufficiali Carabinieri, in Roma – via Aurelia 511 – inizieranno i lavori della 2^ Conferenza Internazionale sull’ambiente organizzata dall’Arma dei Carabinieri dal tema: “Proteggere e agire – Sfide e soluzioni a difesa dell’ambiente”. Il Convegno, della durata di due giorni, tratterà i problemi etici legati all’eccessivo sfruttamento delle risorse, che impone l’adozione di politiche orientate alla salvaguardia dell’ambiente per garantire prosperità e diritti diffusi alla popolazione mondiale in continuo aumento.

All’evento parteciperanno Autorità di Governo, alte cariche istituzionali comunitarie e nazionali, docenti universitari ed esperti di settore di fama mondiale, nonché rappresentanti di enti governativi stranieri e di organismi internazionali che, a vario titolo, operano in favore della tutela dell’ambiente quali FAO, WMO, IPCC, IFAD, EFI, ECEC-INTERPOL, ORIGIN, IFOAM, WFTO, OLAF e WFO.

Verranno ampiamente affrontati e dibattuti i temi del cambiamento climatico, della deforestazione e dell’agricoltura sostenibile, anche con l’importante contributo dei responsabili delle associazioni ambientaliste più rappresentative.

Nell’ambito della Conferenza verranno resi noti gli esiti dei comitati e dei gruppi di lavoro internazionali che hanno il compito di aiutare il Segretariato Interpol nell’individuare modelli e tendenze emergenti nel settore della criminalità ambientale e l’Arma dei Carabinieri sottoscriverà due protocolli d’intesa con la FAO e l’Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode – OLAF.

Per l’occasione all’interno della Scuola Ufficiali Carabinieri sarà allestita una mostra fotografica dal titolo “Salvare il pianeta” curata dal National Geographic Italia che, attraverso le spettacolari immagini di celebri fotografi internazionali, illustrerà i tre temi oggetto della Conferenza.

Arcicaccia: Unità del mondo venatorio… Quando le firme le porta via il vento!

In merito al tema della rappresentanza negli ATC, il Vice Presidente Nazionale Giuliano Ezzelini Storti ha dichiarato:
“in questi giorni è in essere una diffusa e preoccupante ripresa dell’integralismo associativo nelle designazioni in corso, dei rappresentanti negli ATC.
Purtroppo si è lasciato nel cassetto l’atto costitutivo della FENAVERI che recita:
ATTESO che una efficace cooperazione volta ad esprimere unità di intenti dell’intera categoria dei cacciatori anche verso le Istituzioni, possa essere meglio realizzata attraverso una Federazione la quale, lasciando integre le identità di ogni Associazione aderente e la relativa autonomia organizzati va, preveda propri organi federativi centrali e territoriali, come indicato nello Statuto che del presente atto costitutivo forma parte integrante;
RITENUTO che, in relazione alle modifiche delle strutture amministrative locali, occorre affermare il principio che ciascuna Associazione aderente alla Federazione abbia diritto ad essere rappresentata in tutti gli organismi territoriali di settore, siano essi di nuova costituzione o derivanti da revisione legislativa; \
Parole non di poco conto, finalità importanti se perseguite. Invece si pensa che a rappresentare e governare gli ATC dovranno essere inutili solisti e non la plurale partecipazione dei cacciatori organizzati nei territori tramite le Associazioni Venatorie. La coralità unitaria, in particolare riguardo le firmatarie il patto della FENAVERI, dovrebbe essere un dogma inviolabile. Eludere l’accordo, riproponendo i limiti ed i danni che derivano agli ATC, dalla presenza di una sola Associazione Venatoria, ancorchè maggioritaria, non è lungimirante. Ai cacciatori questa storia della “maggioritaria” ha portato tante crisi negli Enti di gestione. Si è sbagliata strada e, anacronisticamente, la si vuole ancora perseguire. Poi la colpa è della legge, degli ATC, sempre degli altri! (La matematica dice, la prima responsabile è la “maggioritaria”).
Gli errori nella gestione, invece, li pagano tutti, agricoltori, cacciatori, istituzioni.
Dal documento sottoscritto sembrava consapevolezza degli organismi dirigenti nazionali l’esigenza della rappresentanza plurale, tanto da farne un punto preciso nell’Atto Costitutivo della FENAVERI. Torna il primato del territorio e dei suoi interessi, ci siamo detti nelle Regioni!
In Lombardia, in Veneto, nelle Regioni del Nord e non solo – vedi la Toscana, la “maggioritaria” dei documenti unitari fa carta straccia.
Si ritiene di parlare all’Europa, al Governo, al Parlamento con il risultato di contare per cifre vicine allo zero e si finge di non sapere che l’importanza dei cacciatori e delle loro Associazioni nei territori deriva dalla gestione ben fatta, è qui che si costruiscono i rapporti concreti con gli agricoltori. La preoccupazione, la paura del confronto del dibattito nelle sedi istituzionali della caccia è il segnale inequivocabile del decadimento delle Associazioni di cui è chiaro chi porta la maggiore responsabilità. E chi fa da solo, fa male.
A cosa servono allora i documenti che dichiarano impegni in tutta Italia? Dove si dovrebbero applicare, nell’aldilà, in altri continenti? A cosa serve parlare di FACE, di Europa e non governare i percorsi unitari in Lombardia?
L’unità di facciata, è come buttare la polvere sotto il tappeto…. Ciascuno se ne prenda la responsabilità, altro che vittimismo di fronte ai cacciatori!

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