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Luca Gironi

Luca Gironi

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LOMBARDIA, ROLFI E SALA: “SEMPLIFICAZIONE E NUOVE NORME PER FAVORIRE I CACCIATORI”

Approvati emendamenti alla Legge di Semplificazione di Regione Lombardia, che introducono nuove norme per la caccia. Nel merito sono intervenuti i primi firmatari e consiglieri regionali, Fabio Rolfi (Lega Nord) e Alessandro Sala (Maroni Presidente).

“La prima norma – spiegano Rolfi e Sala – introduce criteri per la nomina dei rappresentanti nei comprensori di caccia, stabilendo che deve valere il principio della proporzionalità dei soci, prevedendo anche che un’associazione non possa avere più di due rappresentanti sui tre previsti per l’ambito. È un provvedimento che pone regole precise per le nomine, salvaguardando e valorizzando il radicamento sul territorio della singola associazione.”

“La seconda norma importante – proseguono i consiglieri regionali – introduce un pacchetto di dieci giornate di caccia alla migratoria, anche con appostamento temporaneo, che i cacciatori potranno fare al di fuori della propria provincia. Si tratta di una misura di semplificazione, che riconosce il diritto alla mobilità venatoria, con alcuni limiti, ma che comunque rappresenta una novità molto attesa, soprattutto nelle province a più alta densità di cacciatori, che quindi potranno usare alcune giornate di caccia fuori dal proprio territorio.”

“Abbiamo poi introdotto una semplificazione delle norme sull’addestramento dei cani, prevedendo che il ritiro del tesserino per violazione delle disposizioni valga soltanto in caso di recidiva. Norme più leggere quindi che hanno come obiettivo quello di favorire la passione venatoria.

Da ultimo – concludono Rolfi e Sala – si è previsto che la comunicazione sul cambio di specialità avvenga entro il 31 marzo di ogni anno, in modo tale che si possa dare più tempo ai cacciatori”.
(www.ladeadellacaccia.it)

IL VENETO RIBADISCE LA CONTRARIETÀ DELLA REGIONE ALL’ISTITUZIONE DI UN PARCO NAZIONALE NEL DELTA DEL PO

“Non abbiamo bisogno di un altro carrozzone ministeriale governato da Roma”. Lo afferma l’assessore al territorio e ai parchi della Regione del Veneto, commentando la posizione assunta da alcune associazioni ambientaliste che considerano negativamente l’ipotesi di istituzione di un parco interregionale nel Delta del Po.

“Noi, invece, siamo fermamente contrari al parco nazionale – precisa l’assessore – e puntiamo a costruire forti sinergie con la parte emiliana al fine di garantire una più efficiente gestione dell’area e la promozione e valorizzazione del Delta in ambito nazionale e internazionale”.

“Continueremo lungo il percorso che ci siamo dati – prosegue l’assessore – e che contempla il varo di una nuova legge quadro sulle aree protette della Regione del Veneto. Si tratta, lo ribadisco, di un testo unico dei parchi veneti che, dopo essere stato licenziato dalla Seconda Commissione, sarà discusso in Consiglio regionale. Si tratta di un importante riordino normativo con il quale vogliamo concretizzare quelle opportunità di sviluppo e promozione dei territori interessati, in un’ottica di tutela ma anche di valorizzazione delle attività produttive, lavorative e tradizionali, come l’agricoltura e la pesca, coinvolgendo pienamente le popolazioni residenti”.

“Tra i principi della legge quadro – sottolinea l’assessore – c’è quello di dotare i parchi di governance snelle ed efficaci, capaci di salvaguardare l’ambiente, ma anche le comunità che in quei territori risiedono, nella convinzione che le aree protette debbano essere vissute non come un peso e un vincolo, ma come una risorsa”.

L’assessore ricorda che la Regione del Veneto ha già ufficializzato il suo no all’istituzione di un parco nazionale del Delta del Po: “Lo ha fatto la maggioranza del Consiglio regionale – precisa –, trovando un accordo sul testo della mozione che impegna il governo nazionale a rispettare la natura regionale del Parco per rispettare il potere decisionale delle comunità locali. Sono proprio queste ultime, infatti, che finora hanno saputo garantire quel delicato equilibrio tra la condivisa esigenza di salvaguardia dell’ambiente e la necessità di tutelare e regolamentare le attività storicamente esercitate dalle popolazioni residenti nell’area interessata. Il territorio esprime la volontà che le attività esercitate in queste aree debbano essere disciplinate dalle Regioni d’intesa con le comunità locali. E noi questa volontà intendiamo rispettarla”.

ANUU: UN PICCHIO LONGEVO E MERLI NON DA MENO

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All’Osservatorio Ornitologico della FEIN (Fondazione Europea Il Nibbio) nella sua sede operativa in Arosio (CO), operante dal 1978 in forma standardizzata e, ancora prima, dal 1940, si rilevano, fra l’altro, interessanti presenze di soggetti inanellati nel tempo e continuativamente presenti in una successione di anni per dimostrare come l’ambiente, ben curato, fa la differenza rispetto allo stato di conservazione della specie dove la biodiversità del territorio circostante al complesso arboreo dell’impianto di inanellamento rappresenta un tutt’uno particolare nella Brianza comasca. È accaduto così che il Picchio verde (Picus viridis) n. HI 62059, inanellato il 27/08/2011, è stato ripreso, ad oltre sei anni, il 23/04/2017, quale abitante fedele dell’ambiente. E così il Merlo femmina (Turdus merula) n. SE 17064, inanellato il 05/08/2013, è stato ripreso sempre il 23/04/2017. E ancora, il Merlo maschio n. SE 76319, inanellato l’1/09/2015, è stato ripreso dopo oltre un anno e mezzo, il 18/04/2017. Questo per citare le ultime ricatture dell’Osservatorio di Arosio al fine di dimostrare la rilevanza dell’inanellamento con sforzo continuo e costante come viene svolto localmente avendo superato il 30/10/2015 i 200.000 esemplari a cui sono stati posti al tarso gli anelli identificativi, prima di essere rilasciati e dopo aver riscontrato tutti i dati biometrici (peso, misure delle ali, tarso, ecc.). La costanza di aver pianificato fin dal 4 agosto 1978 questo programma, monitorato con la massima attenzione, rappresenta una significativa testimonianza di attenzione verso l’ambiente di indubbia rilevanza per gli studi in atto anche nello specifico settore.

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