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Luca Gironi

Luca Gironi

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LUTTO NELLA FEDERCACCIA: SCOMPARE MASSIMO COCCHI

Nella serata del tredici maggio dopo una breve, ma feroce malattia se ne è andato Massimo Cocchi, autorevole e stimato consigliere di presidenza nazionale e membro regionale di Federcaccia Toscana.

Il presidente Gian Luca Dall’Olio, i consiglieri di presidenza e la Federcaccia tutta si stringono ai familiari e a quanti lo conoscevano nel dolore per la perdita di un grande amico e di un valente dirigente.

“Ricordo il suo assoluto impegno, i tanti anni trascorsi all’insegna del reciproco rispetto, personale e istituzionale, e collaborazione – ha dichiarato il presidente Dall’Olio – e quanto da Massimo fatto con professionalità e lungimiranza per la caccia nel nostro Paese”. (www.ladeadellacaccia.it)

Lasciate che vengano a Noi!

La CCT/FIdC si faccia una ragione delle scelte congressuali dell’ARCI Caccia, non sono un incidente ma una democratica decisione. La FIdC si sente in diritto di concordare pre-legittimazioni ad Associazioni “nasciture” e, questa, è una novità storica. Non c’è precedente cui richiamarsi. La libertà di scelta la esprimono i cacciatori singoli o associati. Continuano ad avere più Associazioni cui iscriversi, grazie alla Costituzione, “vivaddio”, che consente di promuovere trasparenti Associazioni a volontà; è stato anche per il piccolo concorso dell’ARCI Caccia. Altro che dissenso ci sarebbe stato se c’era ancora solo l’Associazione unica!
La FIdC/CCT ha arricchito il vocabolario del nostro mondo: casa comune, ridurre ad unicum, associazione unica e confederazione con singoli soggetti e collettivi, transfughi e annessioni, srl, consorzi, autocertificazioni fiduciarie discrezionali, ecc….
Sarà utile recepire tutto nel calendario venatorio così da “mimetizzare” con la caccia, parole e contenuti di casta, da addetti ai lavori.
La FIdC invita i cacciatori ad iscriversi. E ci mancherebbe altro! È un diritto che vale a pari dignità anche per le altre Associazioni Venatorie.
È ovvio: si va alle Associazioni per prendere le tessere e alle Compagnie di Assicurazione per le polizze. La legge ratifica questa condizione elementare da applicare che non ha bisogno di interpretazioni.
In tanti, dalla FIdC sono passati in ARCI Caccia, in altre Associazioni e viceversa. L’affettuosa, mirata accoglienza rivolta da FIdC, ai soci dell’ARCI Caccia, ora è specifica e chiara.
Noi siamo attenti e rispettosi della volontà dei soci, accettiamo gli assensi e i dissensi, ma altra cosa è il favoreggiamento ad altra Associazione. Abbiamo chiesto – e chiederemo sempre – un’adesione consapevole, riconoscibile, al simbolo e ai principi della nostra identità.
Di scissioni e fondazioni di Associazioni ce ne sono state molte dopo il testo unico che prevedeva l’iscrizione obbligatoria, con la conquista dell’associazionismo democratico, articolato e diffuso. Libertà associativa e unità hanno sempre visto l’ARCI Caccia, protagonista con altri, delle aggregazioni unitarie che si sono susseguite.
Abbiamo sostenuto la Confederazione Cacciatori Toscani di 2° grado, anche dopo le dimissioni di parte della leadership toscana, definita transfuga da altri (non crediamo in malafede). Siamo lieti della proposta di FIdC all’Enalcaccia per partecipare al percorso unitario anche in Regione costruendo, come rivendica giustamente l’Enalcaccia, la FENAVERI in Toscana. Non era allora il caso di discutere apertamente, insieme, alla luce del sole e non riservatamente?
Come ha funzionato la CCT: benissimo dice FIdC/CCT! Ma gli iscritti alla FIdC, e non solo all’ARCI Caccia, sono diminuiti e andati non solo a casa, ma in parte in altre Associazioni Venatorie (ANLC). Non doveva essere la CCT il luogo per fare questa discussione con i cacciatori? Chiediamo, noi a voi CCT/FIdC, visto che insistete, l’autocertificazione fiduciaria, discrezionale, dei passaggi economici tra soci, Associazioni, CCT e ritorno. Noi non c’eravamo a quei tempi. Per gli 2015 e 2016 quote e servizi forniti dall’ARCI Caccia perché non li hanno risolti il Segretario della CCT, l’ex Presidente Regionale di ARCI Caccia, la Presidenza e gli altri organi dirigenti? Sono gli unici che possono avere certezza personale di atti autofiduciari discrezionali (lo dice la parola stessa!). Chi dovrebbe comprendere è chi nel 2015 e nel 2016 ha versato le quote alle Confederate della Toscana e, loro tramite alla CCT. Ne hanno avuto di tempo per autocertificare il discrezionale!
Nel contempo in CCT/FIdc hanno inventato la “sospensione” extra statutaria.
Chiediamo noi, quali provvedimenti intende prendere la CCT verso i responsabili del ritardo tecnico? Che ne dice di ciò la FIdC preoccupata di “effetti domino”? Sospensione, espulsione, si rientra accompagnati dai genitori? Ci pare che l’urgenza sia di altro tipo: una copertura assicurativa nella disponibilità di quanti si sono dichiarati in disaccordo con l’esito del Congresso dell’ARCI Caccia e sono in “aspettativa” per annunciare quanto occultato ad oggi ed esplicitamente confessato nel Comunicato di Federcaccia Nazionale: andare in FIdC. Si cerca un “gommone” nello Statuto di una nuova Associazione, casualmente presentato in Consiglio Nazionale FIdC.
Ma non eravate per l’Associazione unica?
Avevamo capito male, FIC è stata un’invenzione temporanea, in contrasto con le autonome personalità giuridiche regionali.
Si fa un’Associazione di comodo, per portare a casa gli iscritti dell’ARCI Caccia. Sarebbero gli apolidi? Sarà una tessera della FIdC o una sottomarca per favorire l’iscrizione degli ex? Forse la si potrà offrire anche a qualche critico della FIdC, quella a denominazione di origine controllata?
Questo agitarsi non c’entra con la gestione della fauna, con i problemi dei cacciatori, con i rapporti con gli agricoltori, con la società.
Diciamola tutta, i traghetti “porta soci” sono in costruzione da diversi anni: case comuni e altro, non hanno convinto gli interpellati: dal CPA che si è defilato, all’ANUU, all’ARCI Caccia, e neppure la stessa FIdC che predica “l’unicum” ma ha paura del vero nuovo e non vuole sciogliersi, premessa indispensabile di una nuova aggregazione.
Sono anni che si fanno riunioni in Toscana tra FIdC, ARCI Caccia Toscana e Nazionale della FIdC spesso ad escludendum dell’ARCI Caccia Nazionale a sancire la non ingerenza nelle loro cose.
Il senso di responsabilità e la benemerenza di FIdC è rivolta agli allergici allo Statuto dell’ARCI Caccia e al primato del volontariato, come indica lo statuto stesso. Forse quelli che si sono dimessi per autocertificata incompatibilità con la prospettiva di lunga e rappresentativa vita dell’ARCI Caccia, si aspettano indulgenze per il percorso condiviso con FIdC per gli apolidi?
Le credenziali da valorizzare, per le quali FIdC ha concordato la nuova associazione, sono la litania della casa comune (sconfessata), il contrasto con gli ambientalisti pelosi o il tentativo di bloccare, con ricorsi, il Congresso dell’ARCI Caccia, nel tentativo di eludere il Regolamento, oppure la derubricazione della FENAVERI; cose note e documentate alla FIdC Nazionale.
Intanto l’unità chiama, l’ARCI Caccia risponde.
In Campania si formalizza un nuovo pezzo di unità larga, con nomi chiari e senza ANNESSI.

ARCI Caccia Veneto: Incontro regionale 8 maggio 2017 su PVR e Calendario Venatorio 2017/2018.

  • Pubblicato in Notizie

A seguito dell’incontro tecnico convocato dall’assessore Pan e tenutosi lo scorso 8 maggio al Palazzo del Gazzettino di Mestre, dove abbiamo potuto prendere visione dei lavori che l’amministrazione regionale sta portando avanti in ambito strettamente venatorio su Calendario stagione 2017/2018 e PFRV, ci permettiamo di fare alcune considerazioni.

La bozza del calendario venatorio regionale per la stagione 2017/18 su cui si è discusso rispecchia quello dello scorso anno, con alcune lievi modifiche che sono frutto di mediazioni dovute a pareri Ispra. Ad esempio, il carniere giornaliero e stagionale per l’allodola rimarrà invariato (20 al giorno per 100 complessive anno), ma a condizione che sia posticipata l’apertura al 1° ottobre. Altrimenti si sarebbe dovuto ridurre il carniere sia giornaliero che annuo: tutte le AA.VV. hanno espresso, compresa la nostra, opinione favorevole.

Per quanto riguarda la preapertura al colombaccio, invece, nonostante l’esplicita richiesta di Arcicaccia, Fidc, ANUU e Liberacaccia dello scorso anno, la regione ha manifestato la propria irremovibile contrarietà; da parte di Acv – CONFAVI ed Enalcaccia è giunta un’immotivata soddisfazione per questa decisione. L’Assessore ha poi proposto il posticipo della caccia, sempre al colombaccio, la prima settimana di febbraio: richiesta supportata da tutte le associazioni venatorie con l’astensione dell’ ARCI Caccia.

I lavori sono poi proseguiti con l’assessore che ha esibito la richiesta per un parere ad Ispra riguardo l’abbattimento in deroga di 7 specie di avifauna. Pare si tratti della solita melina (sostenuta da tutte le associazioni presenti tranne la nostra) che si protrae da anni, frutto di chi deve continuamente dispensare illusioni al mondo della caccia. Noi, piuttosto, crediamo che l’aver invocato l’Istituto in questa maniera, speculare alle precedenti e priva di fondamento tecnico-scientifico aggiornato, porterà ad altrettante poche novità e a deludere le aspettative dei cacciatori: forse era ed è meglio valutare altre strategie? L’abbiamo chiesto, ma la risposta è stata negativa. Speriamo questa costanza produca risultati, anche se abbiamo qualche dubbio, quindi non ci siamo espressi contrari: ai posteri ardua sentenza!

La Regione ha fatto altresì sapere che i propri tecnici stanno lavorando alla stesura del nuovo Piano Faunistico-Venatorio, permettendo quindi all’ARCI Caccia di rammentare all’amministrazione stessa di tener conto durante la stesura dei testi di tutti quei recenti pronunciamenti della Corte Costituzionale e del Tar che ci riguardano da vicino: annunciando che, se non saranno rispettati, ci troveremo difronte ad una serie di ricorsi in tribunale alla quale l’associazione non rinuncerà di fare la propria parte a tutela dei cacciatori e della democrazia rappresentativa. Ci siamo riferiti, in particolar modo, alla nomina piuttosto che all’elezione dei rappresentati dei Comprensori Alpini, Riserve Alpine e ATC e al fatto che un’associazione regionale, peraltro non riconosciuta a livello nazionale, possa inserire i propri componenti all’interno dei comitati direttivi. Si è ricordato inoltre di individuare un criterio di costruzione del piano, soprattutto per le aree di particolare pregio come la zone alpi, il territorio deltizio e la laguna di Venezia che tenga conto delle autonomie locali e delle tradizioni, compresa quella di Belluno. I Tecnici della Regione hanno dichiarato che terranno conto dei pronunciamenti della magistratura conosciuti e futuri, non saranno sottovalutate ma considerate le proposte che vengono dalle provincie.

ARCI Caccia, in chiusura di riunione, ha fatto alcune proposte verso un calendario venatorio sostenibile e scientificamente difendibile, ma esprimendo anche preoccupazione nei confronti di chi si ostina (FIDC – Liberacaccia – ACV Confavi – EPS – ENALCACCIA) a porsi degli obiettivi irraggiungibili che rischiano di far saltare, per questioni di principio senza un vero interesse dei cacciatori della nostra regione sui tempi di caccia di alcune specie, l’intero calendario venatorio, come più volte sostenuto dai tecnici della stessa regione. Abbiamo quindi espresso, in coerenza con questo concetto, parere favorevole al mantenimento della caccia alla Cesena e al Tordo Sassello fino al 31 Gennaio, ma contrarietà all’allungamento del prelievo di Tordo Bottaccio e Beccaccia dal 20 Gennaio al 31 come invece proporrà l’Assessore su indicazione di tutte le altre AA.VV. presenti. In ultima istanza abbiamo proposto di cacciare, rispetto all’anno scorso, la selvaggina stanziale nel mese di settembre per tre giorni fissi a settimana, in maniera tale da ridurre la pressione venatoria a queste specie e preservare il più a lungo possibile il reale patrimonio faunistico, lasciando liberi i giorni da ottobre in poi: proposta bocciata da tutte le AA.VV. presenti e quindi cassata dall’Assessore Regionale Pan. (Team ARCI Caccia Veneto)

GIORNATA MONDIALE PER GLI UCCELLI MIGRATORI: LA FACE PROMUOVE IL MONITORAGGIO DEGLI UCCELLI ACQUATICI E IL RECUPERO DELLE ZONE UMIDE

Quest’anno, la Federazione Europea per la Caccia e la Conservazione (FACE) ha festeggiato la Giornata Mondiale degli Uccelli Migratori, che cadeva ieri, 10 maggio, attraverso la promozione del Fondo per gli Uccelli Acquatici recentemente istituito. La FACE sta invitando coloro che prelevano e conservano in modo sostenibile gli uccelli acquatici a contribuire a questo importante fondo per assicurare una migliore comprensione dello stato delle nostre popolazioni migratorie.

Il Manifesto FACE per la Biodiversità dimostra che i cacciatori sono già attivamente coinvolti nella gestione e nella creazione di zone umide importanti per gli uccelli migratori in Europa. Tuttavia, la sorveglianza – la raccolta dati ripetuta a lungo termine – è la base per la gestione e la comprensione delle zone umide e delle specie che supportano. Per i cacciatori, il fondo Waterbird contribuirà a garantire che vi sia una solida consapevolezza delle proprietà europee di gestione dell’acqua. I buoni dati di monitoraggio sono essenziali per sviluppare strutture di caccia sostenibili, come la gestione adattativa del prelievo, che già stanno dimostrando di avere successo in Europa.

Secondo il dottor David Scallan, Senior Manager per la Conservazione della FACE: “La necessità di promuovere e attuare un quadro di prelievi sostenibili è parte fondamentale per garantire l’uso sostenibile. Il fondo Waterbird rappresenta un modo per garantire la raccolta di dati di qualità sulle dimensioni e le tendenze della popolazione per le popolazioni di uccelli acquatici in Europa “.

La FACE è uno dei numerosi organismi all’interno del Partenariato per il Monitoraggio degli Uccelli Acquatici afro-eurasiali che contribuiscono a promuovere questo fondo. Il fondo per gli uccelli Acquatici può essere supportato tramite il sito web: www.waterbird.fund .

Infine, la FACE continuerà a lavorare duramente per assicurare una migliore attuazione delle disposizioni della Direttiva Uccelli attraverso il piano d’azione sulle Direttive Natura recentemente pubblicato dall’UE. Alcune delle aree chiave di interesse per i cacciatori europei includono l’aggiornamento del “Documento dei concetti fondamentali sul periodo di riproduzione e migrazione prenuziale delle specie di uccelli cacciabili nell’UE”. La FACE è coinvolta insieme alla Commissione e agli altri soggetti interessati nel processo per assicurare che vengano adottati approcci efficaci per conservare e gestire le popolazioni d’oca in Europa conformemente alle disposizioni della Direttiva Uccelli.

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