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Luca Gironi

Luca Gironi

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ANLC: PROVA SPECIALISTICA PER CANI DA SEGUITA SU CINGHIALI SVOLTA A FUSCALDO (CS

Con un grande successo di partecipanti si è svolta sabato 4 e domenica 5 Febbraio 2017 presso la Zona Addestramento Cani “Il Verro” di Fuscaldo (CS), la prima edizione della prova specialistica per cani da seguita su cinghiale, categoria coppia. Numerosi sono stati i partecipanti con i propri ausiliari di diverse razze, segugi maremmani, italiani e dell’Istria,Briquet Griffon Vendeen, Ariegeois, Gascon Saintongeois, ecc., colmi di preparazione,professionalità e di entusiasmo per condividere tale manifestazione all’insegna della cinofilia.
La manifestazione, nonostante le condizioni climatiche parzialmente avverse, si è tenuta con grande ardore e spirito di aggregazione, in cui i partecipanti si sono confrontati con i propri ausiliari.
La Giuria è stata presieduta dal Giudice Federale A.N.L.C. Italo Ianni Palarchio con l’ausilio degli assistenti di gara Antonino Miraglia e Maurizio De Carlo che l’organizzazione sentitamente ringrazia.
A decoro di tutto ciò, notevole è stata la disciplina, la correttezza ed il rispetto fra i cacciatori stessi e nei confronti della Giuria, rispecchiando i valori ed i sani principi che appartengono al mondo dei cacciatori che rispettando in primo luogo la natura riversano tali caratteristiche anche nel sociale.
Classifica 4 febbraio:
CIAMMARELLA CRISTIAN punti 160
BRUNO CARMINE punti 156
CIAMMARELLA ANDREA punti 154,5
Classifica 5 febbraio:
PAPALEO NICOLA punti 156,5
LIONE DEMETRIO punti 154,5
SCIRGALEI ENZO punti 153

FIDC: NON CONFONDIAMO IL SENSO DI RESPONSABILITÀ CON PAVENTATE “FURBERIE”

  • Pubblicato in Notizie

Crediamo corra l’obbligo, per rispetto dei nostri tesserati e di tutti i cacciatori italiani, dare una pubblica riposta al comunicato diramato in data di ieri, 8 maggio, da Arcicaccia nazionale.

Lo facciamo iniziando col ricordare che lo statuto della FENAVERI, che Arcicaccia sicuramente conosce bene avendolo sottoscritto, prevede all’interno del più ampio percorso unitario per le Associazioni firmatarie indipendenza e libertà di azione in base ai rispettivi statuti.

È il nostro Statuto quindi che guida le azioni di Federazione Italiana della Caccia ed è in base a questo statuto che il Nazionale riconosce alle proprie strutture regionali quell’autonomia di azione e di iniziativa che rispettiamo e al quale diamo sostegno e supporto. E questo vale per la Toscana, la Lombardia e tutte le altre nostre strutture regionali.

La Confederazione dei Cacciatori Toscani è sorta nell’alveo di questa autonomia ed è una esperienza che è stata condivisa di comune accordo dai vertici di ognuna delle Associazioni che la costituiscono, almeno fino ad un incidente di percorso, se così vogliamo chiamarlo, che non è stato certo procurato da Federcaccia, né nazionale né Toscana.

Un incidente che ha causato una crisi che certo non è di nessun vantaggio a nessuna delle due associazioni coinvolte, ma quel che è peggio ai cacciatori e alla Caccia.

È a questa situazione che abbiamo cercato in più modi di porre rimedio – purtroppo senza successo, ma certo non per nostra negligenza o colpa –seguendo sempre il principio dell’unità, che è ancora quello che guida quell’esperienza e le nostre azioni.

L’accoglimento rispettoso e non certo “dispettoso” di coloro che non riconoscendosi col – legittimo – corso deciso in Toscana dal Congresso Arcicaccia nasce proprio dalla convinta necessità di non dare vita a un effetto domino che porti a ulteriori rotture e divisioni, né auspicabili né giustificabili e che soprattutto niente hanno a che fare e non aiutano ad affrontare e risolvere i problemi dell’ambiente, della fauna e il nostro progressivo allontanamento dalla società, dal sistema e dall’opinione pubblica.

Alla luce anche di questo ci chiediamo, e chiediamo ad Arcicaccia, dal momento che in Italia vige ancora il diritto democratico di dissentire se chi lo fa deve anche nel nostro mondo essere allontanato ed emarginato, o piuttosto non sia da accogliere e valorizzare nell’alveo di quella unitarietà che nel rispetto delle norme e degli statuti la nostra Federazione continua a perseguire.

È per senso di responsabilità e non certo per “pirateria associativa” che Federcaccia ha cercato di porre rimedio a una diaspora non voluta e che non riguarda i suoi soci, ma che va a indebolire quel percorso unitario che con fatica si sta cercando di realizzare e del quale la Caccia italiana non può più a lungo fare a meno.

È nostra ferma convinzione che ruolo e missione della FENAVERI sia proprio quello di fare tutto il possibile affinché le spaccature all’interno del mondo venatorio vengano evitate e in caso contrario ricomposte in ogni modo. (www.ladeadellacaccia.it)

Cinghiale: Dai Capidistretto di Firenze nuove idee per la gestione del cinghiale

All’Assessore all’agricoltura della Regione Toscana
Marco REMASCHI
Al Dirigente del Settore Attività faunistico venatoria della Regione Toscana
Paolo BANTI
Ai Presidenti regionali e provinciali delle Associazioni venatorie:
- F.I.D.C., ARCICACCIA, ENAL CACCIA, LIBERA CACCIA
All’A.T.C. Firenze-Prato sotto ambito 4:
- Vice presidente Adriano BORGIOLI
- Presidente della Commissione ungulati David BARONCELLI
PROPOSTA PER L’APPLICAZIONE E L’ATTUAZIONE DELLA LEGGE OBIETTIVO NEI DISTRETTI PER LA CACCIA AL CINGHIALE IN BRACCATA


La l.r.10/2016 ha voluto tracciare una divisione , più netta di quanto fosse stato in passato, fra le Aree Vocate e le Aree Non Vocate alle specie ungulate, in particolare modo per quanto attiene il Cinghiale.
Una suddivisione, quella determinata dall’art.3 comma 1, che per il suo estremo dettaglio non può che essere soggetta a creare difficoltà nella sua applicazione e pertanto suscettibile non solo a non produrre i risultati attesi ma addirittura ad appesantire ulteriormente le dinamiche di danneggiamenti alle produzioni agricole ed a favorire locali esplosioni di popolazioni ungulate.
Le difficoltà di applicazione emerse in fase di ripartizione del territorio, si concretizzano ulteriormente allorché, con altrettanto estremo dettaglio, sono state individuate le forme di caccia praticabili nei due distinti spazi gestionali.
Vorremmo sottolineare che il concetto di Area Vocata ed Area Non Vocata sorge per differenziare gli obiettivi di gestione e non dovrebbe condizionare le forme di caccia applicabili che sono invece intimamente connesse alla qualità del territorio ed all’uso del suolo che lo caratterizza.
Tracciare un limite netto, in quanto a vocazionalità, fra le diverse destinazioni del territorio in un contesto ambientale e vegetazionale quale quello toscano, appare quantomeno complesso poiché caratterizzato da una discontinuità significativa e da una elevata variabilità ambientale con alternanza di aree aperte e bosco; impedire poi l’attuazione delle braccate nelle aree aperte (suscettibili di coltivazione) ed in quelle coltivate (come si classifica il Castagneto da frutto?) di qualsiasi ampiezza, rischia di depotenziare la forma di caccia più “redditizia” e quindi suscettibile di produrre maggiore impatto nel contenimento del cinghiale.
Senza nulla togliere alle finalità della l.r. 10/2016, riteniamo che debbano essere adottati accorgimenti correttivi alla norma che favoriscano il raggiungimento degli obiettivi programmati senza intaccarne, anzi potenziandone, l’impianto strategico.
Per le motivazioni sopra esposte si è ritenuto opportuno produrre una proposta, da applicare anche in via sperimentale nel territorio dell’ATC FI-PO Sottoanmbito 4 – o meglio nell’ATC 4- Firenze Nord - , che si concretizzi nei punti seguenti:
1- Individuazione di Distretti di Gestione funzionali all’attività di caccia al cinghiale in braccata comprendenti le Aree Vocate alla specie, mantenendo le attuali ed evitando la frammentazione, ed eventuali inclusi caratterizzati da diversa vocazionalità; individuazione, altresì, di una fascia confinante di 200 metri per una più efficace gestione, nel periodo della caccia in braccata, sotto il profilo del contenimento dei danni alle colture agricole e della realizzazione del Piano di prelievo.
Tali Unità di Gestione potrebbero essere perimetrate dall’ATC e non potranno eccedere in superficie i preesistenti Distretti ancorché ridisegnati sulla base delle mutate caratteristiche vegetazionali e territoriali.
2- Ampliamento delle forme di caccia nei Distretti di Gestione così delimitati, consentendo il prelievo in selezione e con il cane limiere, nel periodo in cui non è autorizzata la caccia in braccata, limitatamente ai cacciatori iscritti alle squadre dell’Unità di Gestione con l’obiettivo di dissuasione e contenimento dei danni alle produzioni agricole.
3- Responsabilizzazione delle squadre e dei cacciatori iscritti chiamati a contenere i danni alle produzioni agricole attraverso la collaborazione nella messa in opera di impianti di prevenzione e dissuasione, nonché attraverso l’attuazione del prelievo nelle diverse forme consentite all’interno del distretto. Consapevoli della responsabilità etica (la sicurezza stradale e l’incolumità dei cittadini), della necessità e urgenza di contribuire alla costruzione di un percorso virtuoso che porti armonia tra portatori di interessi diversi e legittimi (Impresa agricola, mondo venatorio e ambientalista) riteniamo importante: La collaborazione dei Distretti di Gestione con l’ATC alla redazione del Piano di abbattimento che dovrà tenere conto delle specificità dei Distretti e della conoscenza del territorio, dei censimenti, delle potenzialità alimentari, della consistenza e caratteristiche delle specie presenti, della presenza di predatori che interferiscono e modificano gli areali degli ungulati e del cinghiale in particolare. La omogenea apertura dell’attività venatoria su tutto iol territorio provinciale e/o all’interno dell’ATC. La tempestiva messa a disposizione dei Distretti di tutto il materiale necessario alla prevenzione, attraverso convenzioni stipulate dagli ATC con chi garantisce il miglior rapporto qualità/prezzo. La tempestiva conoscenza e mappatura delle aree – a gestione conservativa e non conservativa – con colture a rischio. La possibilità di realizzare, per mezzo dell’erogazione di una quota del bilancio dell’ATC, miglioramenti ambientali e/o mirati foraggiamenti dissuasivi in aree circoscritte, idonee e lontane dalle colture.
4- La messa a punto di sistemi di premialità o penalizzazione nel caso del raggiungimento o meno degli obiettivi programmati per ciascuna Unità di Gestione attraverso la sottoscrizione di specifiche convenzioni fra ATC e responsabili delle squadre richiede una condivisione delle responsabilità di tutti i soggetti interessati. Pertanto riteniamo importante: Non fissare apriori nessun onere a carico dei cacciatori, ma effettuare delle verifiche in un arco temporale di 2/3 anni sulla prevenzione attuata e sull’impegno profuso per il raggiungimento degli obiettivi gestionali programmati e concordati (modifica dell’art.83, comma 1, lettera l). Prevedere il risarcimento, previo un oggettivo accertamento, per il ferimento o la morte del cane nel corso di interventi ex art.37 L.reg. 3/94. A tal fine riteniamo che gli oneri debbano essere a carico dei soggetti richiedenti l’intervento e che possa e debba essere condiviso da ATC e Impresa agricola attraverso la creazione di un fondo. La cancellazione del comma 5 dell’art. 89nella parte che recita “messa in atto anche da parte dei singoli componenti della squadra nell’interesse della medesima” . In uno Stato di
diritto, la responsabilità ricade su chi trasgredisce una norma e non può colpire in modo indiscriminato.
La formula di gestione proposta potrebbe risultare particolarmente efficace per territori quali quello di cui trattasi dove, nelle aree appenniniche, è diffusa la coltivazione del Marrone che si inserisce nelle aree boscate e che, ai sensi della legge 10 dovrebbero essere escluse dalle Aree Vocate.
Per i Distretti di gestione per la caccia al cinghiale dell’A.T.C. Firenze-Prato Ambito 4


Antonio Muratore (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

A Caccia Village nasce HTA (Hi-Tech Academy)

HI- TECH ACADEMY è una società di servizi avente come scopo la promozione e la diffusione di prodotti e servizi attinenti il mondo dell’outdoor, con particolare riferimento all’attività venatoria, rivolte nella fattispecie a tutto ciò che concerne le più importanti novità nel settore della tecnologia. Verrà presentata al pubblico il 13 maggio prossimo, in occasione della manifestazione Caccia Village 2017 a Bastia Umbra (PG).
Si rivolge in particolare ad un pubblico costituito da cacciatori e cinofili che intendono avvalersi ed essere aggiornati su quanto di più moderno e tecnologico è presente nel mercato di riferimento, al fine di poter godere pienamente la propria passione.
La necessità di creare un’accademia nasce dalla volontà di HTA di creare delle start-up e dei percorsi formativi che attraverso workshop e esperienze sul campo, possano fornire tutte quelle conoscenze altrimenti difficili da acquisire in un settore in continuo fermento.

Per raggiungere lo scopo HTA promuove e realizza sinergie con le migliori aziende presenti sul mercato internazionale. HTA, in collaborazione con BS PLANET, Club VALLE DI FIORDIMONTE, BRYNJE OF NORWAY, organizza il
1° HI- TECH HUNTING EXPERIENCE – 18 GIUGNO 2017
PRESSO AZIENDA AGRI-FAUNISTICA VENATORIA VALLE DI FIORDIMONTE CLUB .
PROGRAMMA:
RITROVO PRESSO CASA DI CACCIA
COLAZIONE E BREVE SPIEGAZIONE E PRESENTAZIONE DEI PRODOTTI
CACCIATA A SQUADRA CON LA POSSIBILITA’ DI PROVARE I PRODOTTI PRESENTATI
PRANZO
APPROFONDIMENTO SUI PRODOTTI
L’evento verrà promosso e pubblicizzato alla prossima fiera Caccia Village, 12 – 13 e 14 maggio pp.vv.
Possibilità di suddividere l’evento in 2 giorni con eventuale presenza delle telecamere di Sky Caccia e Pesca
www.htacademy.it
Email – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
HTA@HITECHACADEMYOFFICIAL

Tel. +39 348-5389105 Alessio - +39 320-7415908 Andrea

Enci: Il programma delle classiche a quaglie 2017

Programma prove classiche su quaglie 2017 - Circuito prove - ENCI CANICOM

Il giorno 5 Maggio è uscito il calendario ufficiale delle prove per il "Trofeo Classiche a quaglie 2017". Per concorrere al Trofeo, occorre partecipare ad almeno 11 delle 15 prove in calendario (8 in Pianura, 7 in Montagna), di cui almeno 6 in pianura e 5 in montagna, con almeno tre soggetti presenti in ogni prova anche di razze diverse.

Normative

Ambiente

Enogastronomia

Attrezzatura