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Luca Gironi

Luca Gironi

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Fondazione UNA: AL SUMMIT SU SICUREZZA CIBO FONDAZIONE UNA PRESENTA IL PROGETTO SULLA FILIERA DELLA SELVAGGINA

Sicurezza alimentare e salubrità del cibo. Questo il tema del vertice tenutosi al Castello di Brescia nell’ambito della manifestazione “COL gusto DIRETTI in Castello” organizzato dalla Coldiretti di Brescia. Ad aprire l’appuntamento gli interventi del Presidente di Coldiretti Lombardia e Vice Presidente Nazionale Coldiretti Ettore Prandini, del Presidente della Fondazione Campagna Amica e Fondatore di Slow Food Carlin Petrini e di Maurizio Zipponi, coordinatore scientifico della Fondazione Uomo Natura Ambiente.

“L’educazione alimentare – spiega il Presidente Ettore Prandini – deve diventare una vera e propria materia di studio. E’ importante educare le nuove generazioni alla conoscenza dei prodotti del territorio e del vero Made in Italy. Non si tratta solo di offrire ai bambini gli strumenti per leggere in maniera più completa il mondo che li circonda, ma anche per insegnare loro che alla base di una buona salute e di un’alta qualità di vita c’è un’alimentazione equilibrata e legata al territorio”.

“Nei prossimi anni sul cibo sano si giocherà il futuro di produttori e consumatori – afferma Carlin Petrini – . L’attenzione dei cittadini sta crescendo, spinta anche dall’aumento di intolleranze, allergie e patologie legate alla cattiva alimentazione. Per questo l’educazione ha un ruolo fondamentale, anche per la costruzione di un sistema alimentare più equo e sano. Solo intervenendo sulla cultura e sull’informazione, e quindi sull’educazione, possiamo agire in maniera realmente efficace. I bambini in particolare hanno grande sensibilità su questi temi, e sono essi stessi i più efficaci educatori degli adulti”.

Al centro dell’intervento di Maurizio Zipponi del Comitato Scientifico della Fondazione UNA Onlus, le eccellenze gastronomiche del territorio: “La carne di selvaggina, alimento tanto pregiato quanto sottovalutato – ha dichiarato Maurizio Zipponi, Presidente – è sana ed ecocompatibile. Al tema è dedicato uno dei progetti seguiti dalla Fondazione UNA insieme all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, al Dipartimento di Veterinaria dell’Università di Milano e alla Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva, che mira a creare in Italia una filiera tracciata della selvaggina che consenta di creare valore per i territori anche dal punto di vista economico e occupazionale”. (ladeadellacaccia.it)

Arci Caccia:La FIdC si nasconde, si preoccupa, sospende, si autosospende, si agita… Regione che vai, nome che trovi

Ormai si è perso il buongusto anche di chiamare le cose con il proprio nome. In Toscana, la FIdC ha preso la gestione del Logo della CCT – secondo lei legittimamente – e lo utilizza per non mettere la faccia, non assumersi le responsabilità di quelli che sono i veri obiettivi.
Quanto recitano i comunicati CCT (Confederazione di Associazioni di cui siamo cofondatori) attuali e futuri, è di esclusiva responsabilità della FIdC/CCT (un cuore e una capanna).
Le giravolte per tentare di mettere le Associazioni Venatorie l’una contro l’altra con Comunicati autoreferenziali è di esclusiva pertinenza del gruppo dirigente della FIdC. Per noi il lavoro unitario continua, malgrado arroganti atteggiamenti dell’associazione maggiore sulla presenza negli ATC della Lombardia e della Toscana, l’ARCI Caccia è protagonista insieme alle Associazioni che, con coerenza e convincimento operano per rapporti unitari. Così facciamo anche in Toscana. Anche in questa regione la FENAVERI esiste per i nostri soci, così come per quelli della FIdC, dell’ANUUMigratoristi e dell’ENALCaccia. Queste associazioni trasferiscono, anche per i toscani, 50 centesimi di adesione alla Federazione Unitaria, della quale la FIdC esprime il Presidente Nazionale, rappresentativo per l’Italia nella sua interezza.
La FIdC operante in Toscana è particolarmente attenta ai fatti degli altri, per tutelare interessi propri, tanto vero che ha discusso in Consiglio Nazionale FIdc (guarda caso non nella CCT) di legittimare un contenitore associativo in costruzione, per dare ai “transfughi” l’approdo di una polizza a prezzo vantaggioso. Una problematica, costruita per dare casa alla nascente costola della FIdC, che poteva essere facilmente risolta prendendo coerentemente la Tessera della FIdC, che già nei fatti è la loro associazione di riferimento. Forse questa soluzione, però, ancorché lineare potrebbe non affascinare i cacciatori toscani, che in questi anni sembrano aver lasciato in abbondanza le associazioni riunite nella CCT. Noi attendiamo fiduciosi risposte alle nostre proposte di modifica dello statuto della CCT. Attendiamo anche il chiarimento dei rapporti fiduciari tra dirigenti CCT e quelli delle Associazioni Venatorie aderenti, che negli anni trascorsi non hanno risolto il tema dei rapporti economici interni, delle compensazioni e di quant’altro a partire dal 2015. Dirigenti e assemblea sui quali ricadono le responsabilità dei rapporti fiduciari non risolti fin dal 2015. Intanto FIdC discute di traghettamenti e di polizze. Sembrano più temi commerciali che problematiche legate all’unità e al rispetto necessario tra le Associazioni Venatorie.
La FIdC se ne faccia una ragione, il Congresso dell’ARCI Caccia si è svolto e i comportamenti, i contenuti, le regole valgono per tutti coloro che prendono la nostra tessera, riconoscibile e inconfondibile, in tutta Italia.
Di queste ed altre ansie, il Presidente Nazionale della FIdC e della FENAVERI, ci aggiornerà a Caccia Village a Bastia Umbra, laddove, finalmente, sembra si riunirà la Presidenza Nazionale della FENAVERI.
Vi terremo tutti informati.

COMUNICAZIONI PERIODICHE AIW

Murialdo, 3 Maggio 2017

1. Il Wilderness Act più forte anche dell’animalismo naturalistico! Negli USA il movimento per la difesa della wilderness si sta opponendo ad un progetto per la reintroduzione di Grizzly nella parte nord dello Stato di Washington, ai confini con il Canada. Per l’operazione di reintroduzione sono necessari centinaia di voli ed atterraggi di elicotteri (si dice dai 40 ai 400) e per la durata di svariati anni; cosa che è proibita nelle Aree Wilderness (la maggior parte del territorio interessato alle operazioni di reintroduzioni). Si è creato un movimento di opposizione al progetto proprio in nome del rispetto di quanto stabilisce il Wilderness Act, favorevole sì alla reintroduzione, ma senza queste operazioni e favorendo invece la colonizzazione spontanea dal Canada e comunque con operazioni di reintroduzioni che non costituiscano tecniche di monitoraggio invasive che stressano anche gli orsi (si intendono trappole di cattura, radiocollari, sorvoli ed atterraggi di elicotteri; tutte cose che il Wilderness Act proibisce). Come non chiedersi: ma, in Italia, quanti sarebbero i naturalisti favorevoli a questa scelta? La risposta a questa domanda è la spiegazione del perché c’è tanto poco interesse verso la Wilderness! Un conto è considerare nemici i cacciatori, un conto dover ammettere che anche i naturalisti vanno tenuti sotto controllo, se si vuole veramente fare il bene della natura selvaggia!

2. Una precisazione sull’opposizione del Presidente Trump ai ben 26 Monumenti Nazionali designati, tra il 1996 al 2016, dai tre precedenti Presidenti; un opposizione che, purtroppo, potrebbe magari trovare validità legale. Egli ha difatti chiesto di verificare la regolarità delle pratiche per giungere alle suddette designazioni, in quanto i punti debolezza dei decreti presidenziali potrebbero essere due: il fatto che i 26 Monumenti superano, ognuno, i 40.000 ettari di estensione, e che non sarebbe sempre stato sentito il parere delle collettività locali. Magari avrà ragione, e la legge è legge, ma per la bellezza dei luoghi protetti: meglio sorvolare!

3. Una buona notizia dalla Lombardia. Una corrispondente con l’AIW comunica il suo interesse per la Val Codera, nell’alto Lago di Como ai confini con la Svizzera, segnalando che la Valle è rimasta ancora senza una strada pur in presenza di un antico villaggio agro-pastorale. La salvaguardia della Val Codera è stato uno dei primi impegni dell’AIW, quando il rischio di una strada o di una funivia era talmente elevato che si formò un Comitato a sua difesa.

4. Si ricorda che per il giorno 16 maggio, alle ore 15,30 presso lo Studio notarile Rossi, in Cairo Montenotte (SV) è indetta l’Assemblea straordinaria per modifiche statutarie richieste dal Ministero dell’Ambiente e deliberate dal Consiglio Direttivo.

5. Come preannunciato, Franco Zunino sarà insignito della qualifica di “Socio Benemerito” della Fondazione Sorella Natura durante una cerimonia che si terrà il prossimo 5 giugno alle ore 15 all’Università Bocconi di Milano durante una “Giornata Mondiale per l’Ambiente” condotta da Marco Tarquinio, direttore del quotidiano L’Avvenire. Con Zunino saranno insigniti della stessa onorificenza anche: Valentina Aprea, Assessore all’Istruzione-Formazione-Lavoro della Regione Lombardia; Luciano Fontana, Direttore del Corriere della Sera, ed il Prefetto di Milano Luciana Lamorgese.

FACE: LA COMMISSIONE EUROPEA HA PUBBLICATO IL PIANO DI AZIONE SULLE DIRETTIVE NATURA

La settimana scorsa la Commissione Europea ha pubblicato il “Piano di Azione per la Natura, le Persone e l’Economia che era il risultato del Fitness Check (Controllo di Adeguatezza) delle Direttive Natura.

La Face, con l’input dei suoi Membri, è stata coinvolta nell’intero processo di consultazione del Fitness Check inclusi gli sviluppi di questo Piano di Azione Europeo. Il Piano include importanti azioni per i Cacciatori europei che dovranno essere svolte entro il 2019, comprese:

Aggiornamento delle linee guida sulle norme sulla protezione delle specie nell’ambito della direttiva Habitat;
Aggiornamento del “Documento Key Concepts sul periodo di riproduzione e migrazione prenuziale delle specie di uccelli cacciabili nell’UE”;
Supporto delle piattaforme degli stakeholder per affrontare i conflitti tra le persone e le specie protette (ci aspettiamo un focus su grandi carnivori, cormorani e oche);
Progressi del lavoro sui servizi ecosistemici culturali e sugli aspetti della valutazione della mappatura dei servizi ecosistemici (MAES);
Promuovere un coinvolgimento delle parti interessate (compresi cacciatori e proprietari di terreni) nella rete Natura 2000;
Sviluppare ulteriori piani d’azione singoli e multi-specie per una vasta gamma di specie di uccelli, compresi gli uccelli cacciabili;
Valutare gli impatti della Politica Agricola Comune (PAC) sulla biodiversità;
Rafforzare i legami tra patrimonio culturale e naturale.
Il segretario generale di FACE, Ludwig Willnegger, ha affermato: “la FACE ei suoi membri investiranno risorse considerevoli nel fornire molte delle azioni elencate nell’ambito del presente piano. Il nostro obiettivo è lavorare a stretto contatto con i nostri membri, la Commissione europea e gli Stati membri per facilitare e promuovere la conservazione e l’uso sostenibile della natura in Europa”.

L’ENCI IN 473 PAGINE

Presentato da Dino Muto presidente dell’Ente il libro delle “meravigliose vicende della cinofilia italiana”. Un testo originale ed unico firmato da Rodolfo Grassi ed Abele Barbati.


«La lettura dei buoni libri è una conversazione con gli spiriti migliori dei secoli passati». Cartesio

Il titolo è accattivante e in quasi cinquecento pagine mantiene la promessa. E’ la storia dell’Enci raccontata in maniera originale e mai prima d’ora così, da Abele Barbati che è stato per quasi 40 anni direttore tecnico e Rodolfo Grassi, giornalista, membro del Comitato di redazione del Corriere della Sera, dal 1980 capo ufficio stampa dell’Ente e ben noto ai lettori di Diana. L’introduzione del presidente Dino Muto è esemplare “Racconti di vita- scrive tra l’altro il presidente – in cui legge, come in un coinvolgente mosaico la voglia di render concreta una passione che si vuol tramandare perché altri possano sentirla propria e donare a quanti seguiranno”.

Lo scritto infatti amalgama la realtà di un’Italia che attraversa avvenimenti drammatici allo sviluppo delle razze, unisce storia e costume, sociologia e scienza dell’allevamento. Ed in questo è davvero unico riuscendo a contestualizzare la cinofilia collocandola nella vita di ogni giorno e negli avvenimenti che la condizionavano dimostrando come economia e politica, sociologia e comunque modi di vivere e comportamenti abbiano ripercussioni anche nell’universo della cinofilia. Così ricorda come la conquista del Polo da parte di Amedeo d’Aosta introdusse la moda dei cani del grande nord e la sul fronte della prima guerra mondiale, nelle trincee dei fanti c’erano anche i cani da guerra.
Episodi storici dimenticati ed altri da ricordare, momenti di vita collettiva e mode hanno sempre come compagno dell’uomo il cane. Persino l’autarchia- è il libro la ricorda – quando l’Italia si era illusa di far da sé portò al rilancio del cane da pastore. Tornano alla luce e quindi nella nostra attualità, personaggi storici che hanno contribuito a render grande la nazione facendola emergere da una realtà economica e sociale che ha avuto tanta importanza nella cultura e nello sviluppo delle razze. E si scoprono cinofili illustri non solo nella nostra storia ma anche nella società civile quale fu Emilio Scheibler propugnatore delle razze da caccia e fra gli ideatori della Croce azzurra, Giovanni Pastrone giudice cinofilo, proprietario della Lux film, la società cinematografica più importante nel mondo negli anni Trenta e che aveva scritturato Alida Valli e tante altre attrici e fra gli sceneggiatori Gabriele D’Annunzio di cui gli autori riportano alcune poesie inedite sui cani. Eppoi le tante diversità di opinione e di valutazione fra i giudici che hanno fatto la storia, da Giulio Colombo a Giuseppe Solaro veterinario ufficiale della corte inglese e dei canili di casa Savoia, Ulisse Bosisio, architetto famoso nel mondo e tanti altri fra cui Adelio Ponce de Leon, Giuseppe Negri, Enrico Oddo, Giovanni Radice grande presidente Enci e della Federazione cinologica internazionale. Una galleria di personaggi e di avvenimenti che li videro protagonisti: restano sullo sfondo e giganteggia l’immagine del cane, a qualsiasi razza appartenga anche se la preminenza è degli esemplari da caccia che giganteggiano nelle prove ed in Coppa Europa di cui trovi nei testi una storia precisa di cani e di conduttori, di giudici fra cui Alighiero Ammannati e l’albo d’oro dei presidenti Enci fra cui Franco Di Stadio ed il coinvolgente Claudio Macchiavelli e di protagonisti che ebbero nelle loro file anche Luigi Consonni inventore delle settimane cino venatorie di Seveso.
Leggere il libro significa anche scoprire come si scrive uno standard secondo Giuseppe Solaro o si misura un cane, il perché della divisione in Gruppi come la giustifica Giulio Colombo, come si giudica una prova – ed è Oddo a raccontarlo o quando cominciarono a giungere le razze. Ed ancora: Trilussa ed i cani dei poeti romaneschi, la moda delle signore e quella dei loro esemplari da compagnia, Ernesto Coppaloni figura drammatica di una cinofilia geniale e tragica e l’avvocato Zurlini di Modena, Cesare Bonasegale e tanti altri personaggi che occhieggiano tra le pagine e raccontano, con i fatti di cui furono protagonisti, una storia che Rodolfo Grassi ed Abele Barbati rendono meravigliosa. Il libro può essere richiesto all’Enci e significativamente al presidente Dino Muto che ne traccia una prefazione davvero suggestiva e che all’assemblea Enci lo ha definito “fondamentale”.Una pietra miliare nella nostra storia ha detto dai microfoni il noto giudice Gianercole Mentasti, un volume da leggere ed esserne fieri come ha ricordato Paolo Dondina dal palco dell’assemblea.

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