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Luca Gironi

Luca Gironi

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AIW: IN LIGURIA CAMBIA LA POLITICA MA IL VENTO NON CAMBIA

  • Pubblicato in Notizie

In Liguria business is business sia per la sinistra che per la destra!

C’era al governo il centro-sinistra quando la Regione Liguria decise di “svendere” le proprie proprietà regionali forestali a cooperative e società imprenditrici private della filiera dei boschi, offrendo loro i miseri (per una Regione) 7.000 ettari dei propri boschi pubblici. Ora c’è in Regione il centro-destra, e l’idea è sempre la stessa: sfruttare il più a fondo possibile i boschi per far fare soldi agli imprenditori della filiera dei boschi, ma anche a quella delle mountain bike (per le quali ultime ci sarebbe bisogno di una regolamentazione, ma che ci si guarda bene dall’attuarla, visto che rischierebbe di mettere un freno al business).

Per quanto riguarda i boschi, c’è poi una vera contraddizione in termini nella volontà espressa dall’Assessore competente (Stefano Mai) nel promuovere lo stanziamento dei 27 milioni di euro messi a disposizione: «Sono risorse che intendono imprimere una spinta importante al sistema bosco. Va inteso come sviluppo di una filiera locale molto estesa, che comprende interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico, regimentazione dei torrenti montani, piani di gestione forestali e da parte dei Comuni, realizzazione di infrastrutture a servizio delle attività forestali e di percorsi escursionistici nell’entroterra». Ovvero, da una parte si vuole dare il via ad uno sfruttamento intensivo dei boschi per finalità economiche (“6,5 milioni di Euro a favore di nuove tecnologie per trasformazione, movimentazione e commercializzazione dei prodotti delle foreste”), e dall’altro si parla invece di conservazione della biodiversità (“nuove specie vegetali e conservazione della biodiversità”). Sembra la fotocopia di quanto a suo tempo già decise il centro-sinistra. Un potpourri di iniziative che tra loro sono inconciliabili, ma che mirano soprattutto a far girare soldi pubblici per favorire i privati.

L’unica speranza è che almeno qualche Comune di propria iniziativa (come hanno fatto finora Murialdo e Rialto, nel savonese) pensi a auto-preservarsi qualche angola di Natura per il suo valore di biodiversità (si sa, nella vita i saggi ed altruisti sono pochi!). E sperare altresì che la grande massa di questi soldi sia poi spesa nell’agricoltura (che ne ha bisogno) e non già nello sviluppare lo sfruttamento delle foreste, che in Liguria, più che altrove in Italia, hanno bisogno di trasformarsi al più presto in foreste d’alto fusto se vorranno veramente far cresce il loro valore in capitale per il futuro ed in biodiversità (e per farlo meno si taglia meglio è).

In quanto alle mountain bike, è un vero peccato che una proposta di legge che la Lega aveva intenzione di presentare quando era all’opposizione, non sia oggi riesumata visto che sta al potere. A meno che… non si tema che magari possa anche essere approvata; si sa, un conto è stare all’opposizione un conto stare al potere!

IN UMBRIA NESSUNA CHIUSURA ANTICIPATA. FIDC RINGRAZIA

  • Pubblicato in Notizie

In merito alla ventilata chiusura della caccia al 20 di gennaio alle tre specie beccaccia, tordo bottaccio e cesena, Federcaccia Umbra accoglie con favore la notizia che la Regione dell’Umbria non adotterà nessun provvedimento di chiusura anticipata. Questa decisione è giunta nonostante che il zelante Ministro dell’Ambiente Galletti, che per due anni si è sostituito d’imperio alla Regione modificando un calendario venatorio legittimo, dopo essere uscito sconfitto dal Tar abbia comunque inviato lettera sollecitando tale chiusura e precisando che, nel caso in cui venga avviata una procedura di infrazione da parte della Comunità Europea, l’eventuale sanzione sarà a carico delle Regioni inadempienti.

Quanto sopra ci è stato comunicato dall’assessore regionale alla Caccia Fernanda Cecchini, che ringraziamo unitamente alla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini per aver tenuto il punto, forti anche della recente giurisprudenza e potendo contare sui dati scientifici relativi ai flussi migratori delle tre specie in oggetto, dati forniti dagli uffici tecnici di Federcaccia a fronte di lunghe ricerche e censimenti costanti.

(www.ladeadellacaccia.it)

FRIULI: FIDC DIFFIDA LA REGIONE IN MERITO ALLA CHIUSURA DI BECCACCIA E TURDIDI

 

La Federcaccia de Friuli Venezia Giulia ha inviato una diffida inviata alla Regione FVG in ordine al decreto di chiusura dell’attività venatoria alle specie Tordo, Cesena e Beccaccia che è ovviamente aperta fino al giorno in cui il decreto di chiusura non verrà pubblicato sul BUR della Regione FVG.

Il presidente regionale Paolo Viezzi comunica altresì che Federcaccia provvederà ad impugnare il suindicato decreto avanti al TAR del FVG poiché il provvedimento del Ministero dell’Ambiente è assolutamente illegittimo nelle forme e nei modi anche perché viola il principio di leale collaborazione fra le istituzioni.

Il citato ministero ha costretto la Regione FVG ad emettere un provvedimento che non avrebbe voluto paventando aperture d’ infrazione comunitarie al momento insussistenti e indicando responsabilità dei Presidenti di Regione.

Il comportamento del Ministro Galletti è un comportamento inaccettabile avendo egli, fra le altre, atteso l’ultimo giorno utile (pochi giorni fa) per indicare i suoi intendimenti e quindi non consentendo alla Regione FVG ed all’Assessore avv. Panontin neppure di espletare le procedure ordinarie di adozione del provvedimento.

Questo il testo della diffida:

Spett. Regione FVG

Spett. Corpo Forestale Regionale

OGGETTO: Diffida

In riferimento decreto n.535/AGFOR del 19/01/2017dell’Assessore Regionale alla caccia e risorse ittiche che prescrive la chiusura dell’attività venatoria alle specie Tordo, Cesena e Beccaccia ed alla successiva comunicazione indirizzata ai Presidenti di Distretto e Direttori di Riserva a firma del Direttore del Servizio caccia e risorse ittiche si sottolinea che tali provvedimenti avendo efficacia precettiva erga omnes assumeranno efficacia solo in seguito all’avvenuta pubblicazione sul Bollettino Ufficiale Regionale.

L’esigenza di pubblicazione della norma risponde al requisito di coerenza formale (perché la nuova norma possa avere pieno valore) che si sviluppa anche nella omogenea catalogazione ufficiale delle norme di un ordinamento giuridico. Nel sistema italiano, come detto, è prevista una raccolta ufficiale degli atti normativi per cui “quod non est in registro non est in mundo“, cioè ciò che non è ordinatamente collegato al sistema delle altre norme preesistenti (facendo capo alla Costituzione o allo statuto o comunque alla norma fondamentale di un dato ordinamento), non ha pieno valore e non può dunque avere efficace forza cogente. L’inclusione nella raccolta ufficiale è pertanto elemento necessario al perfezionamento della norma.

Per altro verso, considerato l’altro importante principio per il quale ignorantia legis non excusat, il soggetto cui la norma si indirizza deve ben poter conoscere la norma che dovrà applicare e pertanto la pubblicazione risponde anche, in senso più comprensibilmente pratico, al “dovere” dell’ordinamento di portare correttamente a conoscenza degli interessati (tutti coloro che dovranno applicarla) la nuova norma.

Il periodo di 15 giorni che intercorre tra la pubblicazione della norma giuridica sulla Gazzetta Ufficiale o sul BUR e la sua entrata in vigore prende il norme di vacatio legis, termine che significa mancanza di legge.

Come è noto la vacatio legis può essere ridotta a meno di 15 giorni per le leggi urgenti. In questo caso, però, la norma deve indicare espressamente la sua data di entrata in vigore e tale indicazione manca nel suindicato decreto.

In conseguenza di quanto sopra è evidente che fin quando il decreto non avrà ottenuto la necessaria pubblicazione l’attività venatoria alle tre specie faunistiche è assolutamente consentita.

Si diffida pertanto la Regione ed il suo Corpo di Vigilanza dal contestare violazioni di carattere penale, civile, amministrative ai cacciatori che fossero trovati in esercizio venatorio alle specie Tordo, Cesena o Beccaccia durante il periodo di vacatio legis o addirittura nel periodo antecedente la pubblicazione sul BUR.

In caso contrario la presente Associazione provvederà alle necessarie ed opportune segnalazioni a tutti gli organi giudiziari competenti .

Distinti saluti

Avv. Paolo Viezzi

Presidente Regionale della Federazione Italiana della Caccia del Friuli Venezia Giulia

(www.ladeadellacaccia.it)

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