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Luca Gironi

Luca Gironi

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VENETO: CINGHIALI, LA REGIONE AUTORIZZA LA CACCIA IN LESSINIA, PER L'ASSESSORE PAN “PRELEVABILI SINO A 800 CAPI ENTRO IL 31 GENNAIO”

(AVN) – Venezia, 28 giugno 2018

La caccia al cinghiale in Lessinia e nel nord Veronese sarà possibile anche per la stagione venatoria 2018/2019. Su proposta dell’assessore all’agricoltura e alla caccia Giuseppe Pan, la Giunta regionale ha prorogato anche per l’ormai imminente stagione venatoria il regime sperimentale, a suo tempo richiesto dall’Amministrazione Provinciale di Verona, che consente dal 2010, nell’area dell’altopiano veronese, di poter prelevare sino ad un massimo di 800 capi.

“Si tratta di un prelievo del tutto sostenibile, che ha ottenuto il parere favorevole dell’ISPRA – commenta l’assessore Pan – per contenere il proliferare della specie, visti i problemi causati nel territorio veronese, caratterizzato da spiccata vocazione agricola. Anzi rispetto alle quattro precedenti annualità, il contingente massimo dei capi abbattibili ritorna ad essere di 800 (anzichè 600), proprio in considerazione della consistenza della specie e del numero totale di prelievi registrato nell’ultima stagione venatoria, che ammonta a 752”.

Nei circa 50 ettari interessati dall’attività venatoria, si stimano presenti attualmente circa 1000-1500 cinghiali. In media, dal 2010 al 2018, il prelievo venatorio autorizzato in via sperimentale ha interessato circa 400 capi per ogni stagione. In termini percentuali, i capi abbattuti sono per metà giovani cinghiali con meno di 12 mesi il 20per cento maschi adulti e il restante 30 per cento femmine adulte. Il metodo applicato dai cacciatori è quasi esclusivamente quello della ‘girata’, mentre del tutto residuale è la caccia da appostamento.

“In risposta ad una specifica richiesta dell’Amministrazione provinciale - prosegue l’assessore - il regime sperimentale di prelievo venatorio in Lessinia si integra, da circa un anno, con le azioni del Piano regionale triennale di controllo del cinghiale che si attuano nel restante territorio regionale. Anch’esso è sottoposto, con esito pienamente positivo, alla valutazione dell’ISPRA, ovvero l’istituto tecnico-scientifico di riferimento, che assicura, come previsto dalla legge quadro nazionale e dalle norme regionali, il coordinamento di tutte le azioni gestionali a carico della fauna”.

Le finalità del piano sperimentale di prelievo venatorio e del piano triennale di controllo sono le stesse: riportare le popolazioni dei suidi a livelli sostenibili e compatibili con l’ecosistema, contenere i danni causati dall’incontrollata proliferazione della specie. “Danni che non sono solo rilevanti per colture e agricoltori – sottolinea l’assessore – ma interessano molti habitat ed ambiti ecologici di rilevanza comunitaria”.

La caccia ai cinghiali negli altopiani veronesi sarà possibile dal 1° novembre al 31 gennaio 2019, ma già dal 15 agosto (data di apertura della selezione dei caprioli) al 31 ottobre sarà consentita la caccia di selezione.

Sempre su proposta dell’assessore Pan, la Giunta Regionale ha confermato il modello di tesserino venatorio a lettura ottica anche per la stagione venatoria 2018/2019. Il tesserino avrà due formati, uno ‘base’ che conterrà solo le pagine per la caccia stanziale e migratoria e uno ‘completo’ che conterrà anche le pagine per chi pratica la caccia agli ungulati.

LOMBARDIA: ROLFI, SULLE DEROGHE INVIATE LE CONTRODEDUZIONI A ISPRA

  • Pubblicato in Notizie

ASSESSORE LOMBARDO LANCIA FRONTE COMUNE CON ALTRE REGIONI

(Lnews - Milano, 02 lug) L'assessore regionale all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, ha inviato una lettera al presidente di Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), Stefano Laporta con le controdeduzioni al parere negativo sulle deroghe per la caccia a storno, fringuello e peppola e sull'autorizzazione all'utilizzo delle reti per la cattura dei richiami vivi.

"Abbiamo esposto ragioni giuridiche e di merito. Non possiamo piu' accettare - ha spiegato Rolfi - l'ennesimo parere negativo in fotocopia. Le deroghe sono, a determinate condizioni, un diritto riconosciuto dalla normativa comunitaria. Chiediamo di ridiscutere i pareri: abbiamo fornito alcune proposte che non possono essere cestinate in maniera pregiudizievole, ma che devono almeno essere approfondite".

CHIESTO UN INCONTRO AI MINISTRI COSTA E CENTINAIO - "Ho concordato con gli assessori all'Agricoltura di Friuli, Liguria e Veneto di inviare una richiesta congiunta di incontro ai neo ministri all'Ambiente, Sergio Costa, e all'Agricoltura, Gian Marco Centinaio per discutere di questo tema. C'e' di mezzo la salvaguardia ha aggiunto della pratica venatoria, una attivita' che ha anche un consistente valore economico e occupazionale ed evidenti implicazioni per il mondo agricolo, basti pensare ai danni arrecati dallo storno alle coltivazioni di pregio. L'impegno e' corale e forte da parte di queste Regioni. Vogliamo affrontare in maniera politica una scelta che, dato l'atteggiamento fin qui tenuto da Ispra, ha assunto carattere politico". (Lnews)

MARCHE: APPROVATO IL CALENDARIO VENATORIO 2018/2019 ED IL CALENDARIO DI SELEZIONE DEI CERVIDI

PIERONI: “UN ANNO IMPORTANTE PER IL MONDO VENATORIO ED AGRICOLO”

Il calendario venatorio inizierà il 1 settembre prossimo e si concluderà il 10 febbraio 2019. Lo ha deciso la giunta regionale nel corso dell’ultima seduta, approvando il calendario venatorio 2018/2019. L’atto, adottato su proposta dell’assessore alla Caccia, Moreno Pieroni, è stato ora inviato all’esame della competente Commissione consiliare per la definitiva approvazione.

“Con questi ultimi atti – spiega l’assessore Pieroni - si completa un percorso virtuoso, iniziato già da aprile con il prelievo selettivo del cinghiale ed il primo piano di controllo della specie, attraverso tutte le possibili iniziative rivolte ad una migliore gestione della fauna e contemporaneamente della salvaguardia delle colture agricole.”

La proposta della Giunta prevede anche un periodo di preapertura per alcune specie, consentendo il prelievo della tortora, colombaccio, cornacchia grigia, ghiandaia, gazza, alzavola, germano reale e marzaiola. Prevista anche la caccia alla selvaggina stanziale da settembre a dicembre . Poi in febbraio, il prelievo della cornacchia grigia, della gazza, della ghiandaia e del colombaccio.

Anche per quest’anno le aperture per la caccia al cinghiale sono calendarizzate su base provinciale. E’ stato autorizzato inoltre il prelievo dei Cervidi da metà agosto mentre già da aprile scorso è stato autorizzato il prelievo in forma selettiva al cinghiale per dare una risposta ancora più concreta ed incisiva in relazione al contenimento dei danni alle colture agricole.

Il calendario approvato dalla giunta, come sempre, stabilisce che la fauna stanziale e migratoria abbattuta sia annotata sul tesserino venatorio subito dopo l’abbattimento e che i cacciatori debbano riconsegnare all’ATC di riferimento il tesserino di caccia entro marzo 2019.

Per quanto riguarda il prelievo in deroga è stato previsto per lo storno, il piccione e la tortora dal collare nei giorni di apertura anticipata della caccia previsti dal calendario venatorio 2018/2019 .

 

 

ARCI CACCIA MARCHE, TOSCANA E UMBRIA SI SCHIERANO A SFAVORE DELLA COSTITUZIONE DEL PARCO DEL “CATRIA – NERONE – ALPE DELLA LUNA.



I comitati federativi Arci Caccia delle tre Regioni coinvolte dal “Parco Nazionale del Catria – Nerone – Alpe della Luna”, si coalizzano contro la sua costituzione, aderiscono al “Comitato no Parco” e invitano gli agricoltori, cacciatori e cittadini delle zone interessate a tranquillizzarsi in quanto la proposta avanzata da una manciata di passeggiatori della domenica è pura utopia e miraggio di una falsa realtà. La Politica di ogni colore lo ha già capito e per questo nulla si farà.

Le ragioni della posizione di Arci Caccia rappresentata dai tre Presidenti regionali Gabriele Sperandio, Sirio Bussolotti ed Emanuele Bennati, non sono solamente legate a ragioni venatorie, ma sono il risultato di un’analisi oggettiva delle problematiche gestionali che coinvolgono gli attuali Parchi presenti nelle Regioni del centro Italia.

I promotori del Parco, abili a raccontare solamente i residuali aspetti positivi di un’area protetta di grande estensione, non si soffermano, vuoi per carenza di competenze nella gestione della fauna e dell’ambiente, vuoi per comodo, sui non pochi aspetti negativi. È sufficiente analizzare cosa stia accadendo nel Parco delle Foreste Casentinesi: come sta avvenendo per il fantomatico “Parco Nazionale del Catria – Nerone – Alpe della Luna”, si decise di chiudere una vastissima area a protezione di non si sa che cosa. Assoluta assenza di specie faunistiche e vegetali di particolare interesse, alte densità di aree boschive artificiali, spesso costituite da specie arboree alloctone, importante presenza di aziende agricole, alcune basate sull’allevamento, altre sulle attività silvicole.
Il lupo e gli ungulati (soprattutto cervi, daini e cinghiali) già largamente problematici in gran parte del territorio nazionale, aumenteranno esponenzialmente e, come sta accedendo in diversi Parchi -quello delle Foreste Casentinesi né è un perfetto esempio-, andranno ad assorbire gran parte delle risorse umane ed economiche destinate alla gestione dell’area protetta, risorse inizialmente “vendute” dai promotori del Parco come ricchezza che si dovrebbe riversare nelle comunità locali, ma che andrà solamente a pochi a discapito dei tanti, soprattutto agricoltori e allevatori custodi da sempre della meraviglia delle nostro Appennino.

Dall’Appennino, 7 luglio 2018

Gabriele Sperandio – Presidente Arci Caccia Marche
Sirio Bussolotti – Presidente Arci Caccia Toscana
Emanuele Bennati – Presidente Arci Caccia Umbria

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