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Luca Gironi

Luca Gironi

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FIDC GROSSETO: IL CINGHIALE SI GESTISCE CON I CINGHIALAI…

 


Leggo sul Il Tirreno del 29/12/2016, un articolo, dove la Confagricoltura di Grosseto, addossa la responsabilità dei danni all’agricoltura, provocati dagli ungulati, ai cacciatori, per la mancata attività di selezione. Troppo facile addossare ora responsabilità per giustificare una legge obbiettivo per la gestione degli ungulati, approvata dalla Regione Toscana, con il parere contrario di tutte le Associazioni Venatorie, scellerata e priva di buon senso, voluta dagli agricoltori che oggi addossano il fallimento ai cacciatori. Non siamo stati ascoltati quando, in fase di stesura della legge che doveva risolvere tutti i problemi, avevamo avanzato perplessità e dubbi, ma qualcuno era convinto che con la caccia di selezione si risolvessero i problemi incrementando abbattimenti e ampliando così le possibilità di caccia.

Il cinghiale in Maremma si gestisce solo con le squadre di cinghialai, che operano nei territori assegnati, dove l’incidenza dei danni è davvero irrisoria, grazie all’attività e alla prevenzione esercitata dai cacciatori. Dove non si gestisce, dove e vietata la caccia o e riservata ai soli autorizzati, non ci sentiamo responsabili e pertanto non possiamo essere incolpati di ciò che a noi non appartiene.

Siamo vicini al mondo agricolo e consapevoli delle difficoltà che sta attraversando, siamo pronti ad intervenire quando possibile e quando le normative lo consentiranno. Insistere su una strada fatta di responsabilità e chiacchiere ci sembra veramente deleterio e poco proficuo, per salvaguardare la nostra terra dobbiamo unirci e fare sistema, siamo stufi di imposizioni e costrizioni venute da chi purtroppo nelle dorate stanze è lontano dalla realtà e dai problemi della vita quotidiana.

Per noi cacciatori, rispettare il territorio la biodiversità e le produzioni agricole è la prima priorità, non aspettiamo troppo ad intervenire perché se dovessimo, come qualcuno si auspica, rimanere una categoria con pochi praticanti, le cose si complicherebbero ed allora dovremo far diventare la caccia una professione, con ulteriori aggravi alla società. (Il Presidente Provinciale FIdC Grosseto Luciano Monaci)

Arcicaccia Puglia sulla "Chiusura per neve"

Veglie, 06 Gennaio 2017
A seguito dell’atto dirigenziale recante codice CIFRA 036/DIR/2017 recante oggetto: “Sospensione attività venatoria per i giorni 6, 7 e 8 Gennaio 2017 per condizioni atmosferiche avverse”, l’Associazione Arci Caccia Puglia risulta essere stata l’unica associazione venatoria ad inviare una richiesta di riesame in autotutela del provvedimento
adottato dalla Regione Puglia.
Detta richiesta è stata motivata in modo articolato, ma chiaro ed inequivoco stigmatizzando la illegittimità del provvedimento adottato che risultava affetto da vizi procedurali e di merito anche macroscopici.
La richiesta avanzata dalla nostra associazione ha sortito gli effetti sperati, si è scongiurata quindi la chiusura della caccia preventiva, indiscriminatamente su tutto il territorio regionale senza alcuna specificazione logistica e senza alcun sostegno normativo.
Anzi, la normativa esisteva, ed esiste, è quella richiamata dall’art. 21 della Legge 157/92 che vieta di esercitare la caccia in presenza di terreni coperti o parzialmente coperti di neve.
Quindi, cosa è accaduto?
La solita fuga in avanti ci verrebbe da dire, opportunamente smorzata dal buon senso.
C’era proprio bisogno di reiterare il divieto di cui all’art. 21 in una determina dirigenziale urgente? Sicuramente no.
Ma tutto è bene quel che finisce bene, o quasi!!!
Si, perché, se da un lato l’ Arci Caccia si ritiene soddisfatta di aver scongiurato la chiusura indiscriminata ed illegittima dell’attività venatoria su tutto il territorio regionale, sotto altro aspetto, non può ritenersi pienamente soddisfatta per le modifiche apportate alla ridetta determina.
Ed infatti, la modifica della determina dirigenziale che “sposta” il divieto di caccia solo alla specie beccaccia resta comunque un atto immotivato prima che illegittimo, e quel che è più grave e che risulta ancora una volta pregiudizievole per i cacciatori, o quantomeno per una loro parte.
Un provvedimento che ancora una volta assume i caratteri della vessazione senza motivo e senza criterio perché non supportato e suffragato da nessuna delle circostanze riportate dalla Delibera della giunta Regionale del 02 Agosto 2016 numero 1212, pubblicata sul BURP n. 99 del 30.08.2016 ed appositamente richiamate per il prelievo della specie beccaccia.
Alla luce di quanto innanzi, indipendentemente dal vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto per il risultato raggiunto, l’ Arci Caccia, i suoi cacciatori ed i suoi dirigenti esprimono il loro rammarico per l’ennesima occasione persa, confidando per il futuro in una migliore cooperazione e collaborazione tra le istituzioni ed i cacciatori con la schiena diritta, che, lo hanno dimostrato in più occasioni, hanno sempre collaborato e collaboreranno per
migliorare il nostro mondo (venatorio).

AIW: IN ABRUZZO, ORSI E GALLINE!

Quando studiai l’Orso marsicano, primo ricercatore sul campo accreditato, una delle prime cose che sentii il dovere di fare, fu di visionare tutti i diari e le relazioni di servizio delle guardie del Parco Nazionale d’Abruzzo dagli albori della sua nascita nel 1923 al 1970, quando iniziati il mio studio. C’erano segnalazioni varie, perlopiù avvistamenti o ritrovamenti di orsi morti o segnalazione di avvenute uccisioni, ma, soprattutto, relazioni sui saccheggi alle colture e alberi da frutto o aggressioni ad animali domestici: pecore, cavalli, vitelli, arnie. MAI UNA DI AGGRESSIONE A POLLAI E CONIGLIERE!

Queste forme di aggressioni apparvero quasi in sordina subito dopo l’inizio delle ricerche “moderne”, ovvero con catture, manipolazioni e radio-collarizzazioni; catture che avevano bisogno di esche, esche che spesso erano costituite da carne di pollame (almeno così si disse). Con un crescendo sempre più frequente a mano a mano che le ricerche aumentavano (è stato calcolato che ad oggi tra Parco e CFS siano stati spesi quasi 15 MILIONI DI EURO! Quasi un milione messo a disposizione anche da una mecenate americana: avrebbe fatto meglio a donarli ai conservazionisti americani, che almeno ci avrebbero comprato dei boschi o delle paludi, vista l’inutilità, se non lo spreco, della sua filantropia!) e a mano a mano che nei paesi del Parco decresceva l’agricoltura e l’allevamento ovino.

Purtroppo la fame dell’orso non è mai decresciuta!

E allora eccolo, l’orso, a saccheggiare quella che è rimasta l’ultima risorsa messa a disposizione dall’uomo (perché l’orso ha sempre saputo che quei campi li coltivava l’uomo e quelle pecore le portava a pascolare l’uomo, e lo sapeva da millenni!). I nuovi ricercatori (ed i politici mancati messi alla dirigenza) hanno stabilito che l’orso deve ritornare all’antico (cioè a migliaia di anni fa!) e quindi a ricercare e mangiare solo risorse naturali. Veto all’intervento dell’uomo sotto ogni forma (salvo per le “trappole di cattura”, ovviamente, che devono essere molto attrattive!).

Ed allora eccoli gli orsi “problematici”. Ecco gli orsi nei paesi. Ecco gli orsi fuori dal Parco. Oramai si deve parlare non di individui, ma di “popolazione problematica”, visto che non c’è quasi individuo che non si comporti problematicamente.

Ecco le ultime notizie di questi giorni di fine anno, con la neve che tarda e la scarsità autunnale del cibo naturale: orsi che scorrazzano tra le case e nei giardini di Lecce nei Marsi, Ortona dei Marsi, Villavallelonga ed altri paesi: 120 galline, 35 conigli, 10 anatre solo a Lecce nei Marsi; e 45 tra galline e tacchini ad Ortona dei Marsi. Forse i “contatori” di orsi morti (per sottrarli ai vivi!) dovrebbero dedicarsi un poco di più a questi conteggi rurali, e chiedersi come mai mentre gli orsi diminuiscono le loro prede di animali domestici di bassa corte aumentano! E allora, forse, potrebbero cominciare a risolvere quelli che sono i VERI problemi dell’Orso marsicano; come di recente ha detto il Presidente del Parco Antonio Carrara, «passare dalle parole ai fatti», anziché pensare a portare i turisti fin “nelle tane dell’orso” (leggasi rifugio Cicerana e “Foreste vetuste”)!

Mi riferiscono che un’anziana contadina di uno dei paesi del Parco, di oltre 90 anni, non volesse credere a che gli orsi saccheggiassero i pollai. “Nella mia lunga vita non ho mai saputo di cose simili al mio paese”! Ha detto. Ed ovviamente si chiedeva come mai ciò avvenisse. La risposta la lasciamo alle autorità del Parco, anche se non credo si sprechino a rispondere ad un’anziana, incolta abitante dei paesi del Parco, che però conosce certamente più di loro il suo mondo rurale.

Pistoia: La Polizia Provinciale intensifica i controlli sull’attività venatoria nel Padule di Fucecchio.

Continueranno per tutto il mese di gennaio 2017 i servizi di presidio e controllo del territorio da
parte della Polizia Provinciale nell’area del Padule di Fucecchio, con particolare riferimento alla prevenzione e
repressione di illeciti venatori.
Nel mese di dicembre 2016 sono stati effettuati numerosi servizi e controlli, anche con l'ausilio di
natanti che consentono agli agenti di raggiungere tutte le zone e gli appostamenti di caccia del cratere
palustre, anche in presenza di livelli di acqua elevati. I servizi già svolti hanno evidenziato come siano molti i
cacciatori che frequentano il padule rispettando la normativa tuttavia sono anche stati accertati diversi illeciti
amministrativi quali l'utilizzo di munizioni contenenti piombo (all'interno di una particolare area della Zona di
Protezione Speciale “Padule di Fucecchio” ne è vietata anche la semplice detenzione) la caccia da
appostamento fisso senza autorizzazione regionale, la caccia a distanza non regolare dalla Riserva Naturale
Provinciale, la caccia da appostamento temporaneo a distanza non regolamentare da appostamenti fissi, la
caccia da appostamenti fissi senza averne titolo, oltre alla mancata annotazione del tesserino venatorio in
relazione alla giornata di caccia.
Il Comando di Polizia Provinciale ricorda inoltre che nel mese di gennaio, all'interno della Z.P.S. la
caccia è consentita soltanto di domenica e giovedì e che, negli specchi d'acqua coperti in tutto o nella
maggior parte da ghiaccio, la caccia è vietata. Le relative sanzioni amministrative possono arrivare fino a
630,00 € ed in caso di recidiva fino a 1.260,00 €.
Il Comando di Polizia Provinciale ricorda inoltre che, con provvedimento del Ministero della Salute
del 30.12.2016 è stata sospesa la deroga al divieto di utilizzo dei richiami vivi appartenenti agli ordini degli
anseriformi e caradriformi, per cui non possono essere utilizzati come richiami i vari germani, alzavole ecc.
Per segnalazioni e informazioni il Comando di polizia provinciale può essere contattato al numero
telefonico 0573/974670, o all’indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Toscana: Via al controllo della nutria presso gli appostamenti fissi a palmipedi e trampolieri

  • Pubblicato in Notizie

La Regione Toscana, con Decreto Dirigenziale n. 13038 del 6/12/2016, autorizza, nell'ambito del piano regionale di controllo della specie nutria approvato da ISPRA, il prelievo di tale specie ai sensi del suddetto piano di controllo e dell'art. 37 L.R. 3/94 durante la stagione venatoria 2016/17, nei giorni e orari di caccia consentiti fino al 31 gennaio 2017.

Sono autorizzati al prelievo tutti i titolari e frequentatori iscritti ad appostamenti fissi a palmipedi e trampolieri delle tipologie C e D, in possesso di abilitazione art. 37 oppure proprietari o conduttori dei fondi su cui ricadono gli appostamenti fissi.

Ogni appostamento fisso che intenda avvalersi di tale possibilità di abbattimento, deve dotarsi del registro scaricabile, sul quale indicare per ogni capo abbattuto la data e l'ora di abbattimento nonchè il sesso (se si è sicuri) e possibilmente il peso.

Il registro dovrà essere inviato via email entro il 28 febbraio 2017 al seguente indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Normative

Ambiente

Enogastronomia

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