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Luca Gironi

Luca Gironi

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Bernardino Ragni: E' la fauna selvatica l'"Oro Rosso" dell'Appennino

  • Pubblicato in Notizie

La fauna selvatica può essere il volano che serve all'economia delle aree appenniniche della penisola. Questo è quanto emerge dal bell'articolo a firma del Prof. Bernardino Ragni, professore di Zoologia all'Università di Perugia e grande conoscitore della fauna appenninica, apparso sul quotidiano Il Messaggero del 10 Dicembre scorso. La bellezza delle campagne, unita alla bontà della carne, "naturalmente biologica" della selvaggina potrebbero, se ben armonizzati da una regia illuminata, creare ricchezza, sviluppo, occupazione e produrre una buona gestione del territorio mettendo d'accordo cacciatori, ambientalisti e agricoltori.

Le Associazioni Venatorie della Provincia di Terni unite all'insegna della cinofilia

L’8 dicembre 2016 le Associazioni venatorie ternane con i loro rappresentanti: Federcaccia con Giulio Piccioni, ARCI Caccia con Giampiero Amici, Libera Caccia con Sauro Zara, ANUU con Ottavio Angelici e CPA con Angelo Liurni, hanno dato vita ad una festa sportiva finalizzata all’amicizia e alla cordialità.

Manifestazione in una giornata bellissima, con un sole splendido che illuminava tutta la valle di Borgo San Faustino, valle in cui è posta la Riserva il Principe, Azienda Faunistico Venatoria tra le più interessanti del Centro Italia.

Gestita con grande gentilezza e competenza da Roberto Niciarelli, coadiuvato da un cinofilo di prestigio, come Marco Antonini, impegnato nel mondo cinofilo segugistico che gli ha regalato diversi campionati italiani e organizzato manifestazioni e campionati impeccabili.

Palestre venatorie, con ambienti da far innamorare olfatto e vista dei nostri amici cani, hanno accolto le tre batterie inglesi, continentali e cani da cerca, formate dai concorrenti delle cinque Associazioni. Con molta sportività i partecipanti hanno cercato di primeggiare.

La premiazione è stata molto bella e ricca di messaggi. Merito a Giorgio Filippucci, a Piero Fabri e Gino Tribulati che hanno reso possibile questo importante evento.

Un grande plauso è andato a tutti i partecipanti che, per essere presenti, hanno rinunciato ad un giorno di caccia.

Tutti i presenti, si sono trovati d’accordo nel sostenere l’esigenza di cercare di costruire insieme il futuro della caccia restando aperti ad accogliere pensieri e prospettive di tutti, alfine di trovare soluzioni univoche che portino a risolvere i problemi del mondo venatorio, in particolare della indispensabile gestione del territorio che non ha bisogno di furbeschi richiami alla nostalgia di un passato che non si può riproporre.

La campagna, i nostri boschi possono essere una risorsa di primaria importanza e, insieme, possiamo renderli più produttivi di tutte le specie selvatiche, assicurando l’equilibrio tra le stesse e incentivando anche la ruralità e l’impegno nelle aree marginali.

Altro punto importantissimo è la volontà di costruire insieme una politica che spinga l’Europa, l’Italia e, in particolare l’Umbria, verso un’agricoltura biologica che favorisca l’arricchimento della biodiversità, per assicurare la conservazione e la ricostruzione dei patrimoni faunistici internazionali per la stanziale e la migratoria. Il patrimonio faunistico è di tutti i cacciatori e i cinofili devono gestirlo e conservarlo per il Paese e le future generazioni.

Merito a Fausto Prosperini, ideatore della manifestazione che si è impegnato a ripeterla nei prossimi anni, auspicando iniziative con questo spirito sportivo, improntate all’unità tra le Associazioni, che vengano fatte in ogni parte d’Italia.

Infine, ultimi ma non in ordine di mportanza, un applauso ai Giudici Ugo Pucciatti, Claudio Mazzoli e Sergio Stufara, le cui relazioni sono state ineccepibili. A seguire le premiazioni di tutti i concorrenti e del podio dei primi tre classificati.

Un bel pranzo e un buon bicchiere di vino hanno chiuso questa bella festa della cinofilia venatoria italiana.

 

GENOVA/LA SPEZIA, FAUNA SELVATICA: NECESSARIO UN TAVOLO TECNICO

Il territorio ligure continua ad essere interessato e martoriato da un incremento di fauna selvatica, senza precedenti, soprattutto nelle aree interne del territorio. Negli ultimi mesi abbiamo riscontrato presenze anomale di branchi di lupi e cinghiali in Val di Vara e Val Petronio. In più circostanze abbiamo ribadito che tali presenze oltre a causare danni enormi sotto il profilo economico alle aziende agricole, sono oggetto di pericoli sanitari. Lo segnalano Coldiretti Genova e Coldiretti La Spezia, con i presidenti Valerio Sala e Sara Baccelli.

“Ci risulta – proseguono i presidenti – da un rapporto del Ministero della Salute che nel territorio Ligure abbiamo avuto casi di contagio da trichinellosi. Come sempre gli imprenditori agricoli assistono impotenti alla distruzione dei raccolti. In più circostanze abbiamo proposto in tutte le sedi Istituzionali della Liguria soluzioni concrete per ridimensionare il diffondersi della fauna selvatica. Più volte abbiamo cercato di creare dei tavoli di concertazione con le autorità preposte per mettere in campo soluzioni concrete. Ma non cambia mai niente. Coldiretti si interroga sulle motivazioni che spingono a non affrontare con determinazione ed intelligenza il problema. Non vogliamo mettere sul banco degli imputati nessuno, vogliamo solo capire le motivazioni che spingono a non prendere delle misure di contenimento efficaci ed efficienti relative alla fauna selvatica. Questo è un appello che lanciamo non solo alle forze politiche che siedono in Consiglio Regionale, ma ai Sindaci, alle Forze di Polizia Provinciale, agli Enti Sanitari, a tutti coloro che su questo aspetto hanno direttamente o indirettamente dei ruoli. E ci rivolgiamo anche alle associazioni dei cacciatori e degli ambientalisti. Vogliamo affrontare una volta per tutte e in modo concreto la questione? Abbiamo la volontà di istituire un tavolo tecnico – scientifico, per definire un piano organico di intervento, coinvolgendo anche le rappresentanze del mondo venatorio e ambientalista? Se non lo facciamo, se non affrontiamo il problema, continueremo a rimpallare le responsabilità dagli uni agli altri. Continueremo a dire ai produttori o a chi ha subito danni o perdite di produzione, che la responsabilità è dell’uno o dell’altro”.

Ancora Sala e Baccelli: “Non è risarcendo i danni che si risolvono i problemi, ma solo con la prevenzione e un piano strategico possiamo mettere in sicurezza il territorio, la salute e chi della propria attività fa una fonte di reddito. Probabilmente questo aspetto non tocca ancora nel profondo della coscienza chi ha in qualche modo voce in capitolo. Non vogliamo essere polemici nei confronti della politica, sarebbe troppo facile: le nostre sono semplici considerazioni che hanno come obiettivo, quello di creare i presupposti politici per un confronto sereno con tutte le parti in causa. Il problema della fauna selvatica non può essere in modo non unitario: tutti quanti dobbiamo collaborare. Non possiamo pensare che un solo politico o una sola parte della politica affronti una criticità di questa portata. Ci vuole ben di più, indipendentemente dalle proprie ideologie politiche, indipendentemente da chi si rappresenta, indipendentemente dai propri pur legittimi interessi. Dobbiamo affrontare la questione con un’attenzione che tenga conto degli interessi comuni”. La richiesta di Coldiretti è “realizzare un tavolo tecnico-scientifico permanente, di indirizzo politico, a supporto dell’Assessore Regionale all’Agricoltura, che vagli tutte le proposte, tecniche, scientifiche, politiche sinora sottoposte, al fine di promuovere interventi univoci ed efficaci”.

“Non abbiamo più intenzione di aspettare – conclude Domenico Pautasso, direttore Coldiretti La Spezia e Genova – Non possiamo più tacere e indugiare, non possiamo più fare gli ‘Osservatori dell’Onu’ mentre la nostra gente subisce quotidianamente dei danni. Riteniamo che il tempo sia scaduto. Se, in tempi relativamente brevi, ci accorgeremo che le nostre proposte non avranno trovato riscontro, vorrà dire che troveremo altre forme di reazione, sicuramente di carattere giuridico” (Fonte www.ladeadellacaccia.it)

Riflessioni sotto l'albero

L'anno si sta avvicinando al suo epilogo, fra meno di una settimana si concluderà. E' tempo di bilanci e di valutazioni su un'annata che come sempre ha regalato soddisfazioni ed amarezze. Purtroppo, infatti, dopo la sostanziale quiete degli ultimi anni, quest'anno è riesplosa in tutta la sua gravità la stagione dei ricorsi. Liguria, Basilicata, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Piemonte hanno subito gli attacchi degli animalisti e purtroppo sembra emergere dalle sentenze, la volontà dei giudici a prendere come riferimento i pareri dell'ISPRA, anche se come sappiamo sono obbligatori ma non vincolanti. Per corazzarsi contro queste problematiche occorre fornire dati alternativi provenineti da istituzioni di pari dignità, tradotto in soldoni, dalle Università. Purtroppo, non sempre i pareri espressi dall'istituto si basano su dati aggiornati o sono totalmente imparziali, specie se parliamo di migratoria. Diverso è il discorso del Piemonte, dove la giunta regionale agisce senza nessuna obbiettività legale o scientifica, sembra che l'Assessore abbia l'unico scopo di mortificare i cacciatori. Continuo a pensare alla chiusura della caccia alla Pernice Bianca, specie il cui prelievo, contingentato in base a censimenti e approvato dall'ISPRA, rappresenata un modello di come dovrebbe svolgersi la caccia sostenibile a tutte le specie. Intanto siamo quasi all'anno nuovo e nelle regioni, come la mia Toscana, dove grazie alla collaborazione con le Università si è riusciti a reperire dati che consentono di mantenere la data di chiusura a Tordo Bottaccio, Cesena e Beccaccia al 31 gennaio, si cerca di capire se anche quest'anno il Ministero dell'Ambiente sprecherà soldi e tempo dei contribuenti per usare il potere sostitutivo. Visto che in queste ore dovrebbe essere ancora in giro babbo natale, avrei ancora un desiderio da esprimere. Vorrei trovare sotto l'albero la conferma di quegli ultimi dieci giorni di caccia, sembrano una cosa da niente, ma di questi tempi, l'erosione di ogni piccolo diritto va contrastata con ogni mezzo.

Luca Gironi

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