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Luca Gironi

Luca Gironi

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Arcicaccia: Al Parco di Veio al via la caccia al cinghiale…doveva scapparci il morto?

Dopo il tragico incidente dello scorso 17 Marzo, costato la vita a un motociclista quarantanovenne, finalmente nel Parco di Veio, polmone verde alle porte di Roma si preleveranno circa 300 cinghiali. L’Ente Parco, già in dicembre aveva chiesto alla Regione l’autorizzazione a procedere al controllo numerico dei suidi presenti in numero decisamente eccessivo. Solo il 21 Marzo, guarda caso dopo il tragico evento, finalmente è arrivato il via libera.

Emilia Romagna: Approvato in Giunta il calendario Venatorio

  • Pubblicato in Notizie

La Giunta Regionale dell'Emilia Romagna approva la prima bozza di calendario venatorio che dovrà passare adesso al vaglio del Consiglio Regionale. Sfogliandolo subito salta all'occhio una gradita novità: Tordo e Cesena tornano cacciabili fino al 31 dicembre...

FEDERCACCIA UMBRIA: IL FUTURO DELLE SPECIE SELVATICHE PASSA ANCHE DALL’ATTIVITÀ VENATORIA

Caccia e scienza alleate per la salvaguardia della biodiversità e la gestione del territorio, accompagnata da un corretto prelievo venatorio. Si è svolta questa mattina (13 aprile), presso la sede della Federcaccia Umbra, a Perugia, la presentazione del progetto “Linee guida Federcaccia per la gestione della piccola selvaggina stanziale in Umbria”, redatto dal dottor Roberto Mazzoni della Stella. Presenti, oltre all’autore materiale del progetto, il vicepresidente nazionale di Federcaccia Massimo Buconi, il tecnico faunistico Daniel Tramontana dell’Ufficio Caccia nazionale Fidc e i due presidenti provinciali di Perugia e Terni, Alessandro Barbino e Giulio Piccioni.

Nel suo intervento, Mazzoni della Stella ha parlato delle principali cause che hanno causato il declino della selvaggina nobile stanziale, in particolare della lepre, fagiano e starna: dal secondo dopoguerra ad oggi sono intervenute profonde trasformazioni ambientali, la meccanizzazione dell’agricoltura, l’uso della chimica, l’apertura di sempre più numerose strade montane e campestri, il proliferare di specie animali opportuniste quali i corvidi, la volpe e il cinghiale, l’incremento dei boschi dovuto all’abbandono dei pascoli e delle attività agresti da parte dell’uomo. Tutto ciò è avvenuto malgrado le principali aree vocate per tali specie selvatiche siano state inibite ormai da decenni all’esercizio venatorio, in Umbria come nel resto d’Italia.

Mentre per i grandi mammiferi, come ad esempio il cinghiale o il capriolo, esistono delle precise regole per un corretto esercizio venatorio, gestite e fatte osservare dai cacciatori stessi, per la piccola selvaggina la caccia è lasciata – anche dal punto di vista normativo – al proprio destino. La sfida di Federcaccia, al contrario, è quella di responsabilizzare gli appassionati di questa disciplina, la stragrande maggioranza dei quali è per natura cinofila, affinché si possa intervenire attivamente attraverso la loro organizzazione e formazione, allo scopo di creare sul territorio un mosaico di aree vocate a queste specie, affinché vi si possano riprodurre e da lì irradiarsi anche nelle zone adibite a caccia programmata.

“Il mondo scientifico, la conoscenza e la condivisione sono i nostri alleati – ha dichiarato il vicepresidente nazionale Buconi – mentre, al contrario, i nostri nemici sono l’ignoranza, il settarismo e l’autoreferenzialità. La nostra sfida, la nostra provocazione è quella di offrire agli enti che oggi gestiscono l’attività venatoria un nuovo modello virtuoso, basato sull’organizzazione dalla base. Un modello – ha concluso Buconi – che contempla la formazione del cacciatore sia dal punto di vista tecnico quanto sotto l’aspetto dell’etica venatoria”. (www.ladeadellacaccia.it)

Libera Caccia va in Tv per spiegare come contenere i cinghiali

 

Cinghiali in città. Questo il tema della trasmissione televisiva Tagadà andata in onda su La7 il 23 marzo scorso.
Giornalisti, esponenti politici e della società civile si sono trovati a dibattere su come gestire la presenza dei cinghiali vicino alle abitazioni, non lontano dal centro delle nostre città.
Nel mirino c'era Roma, con le sue periferie, ma il fenomeno ormai si manifesta su tutto il territorio italiano e non è da sottovalutare; sono, infatti, in forte aumento gli incidenti stradali causati da fauna selvatica che a volte generano feriti e persino morti.
Finalmente anche in Tv abbiamo potuto vedere la posizione dei cacciatotri, ben rappresentata da Sisto Dati, Vicepresidente nazionale vicario della Libera Caccia che, con estrema semplicità, ha definito il problema e le sue soluzioni.
Nel corso della trasmissione si è potuto discutere delle cause del fenomeno e su come comportarsi in caso di incontro con i cinghiali.
Sito Dati ha ricordato come questi animali non siano pericolosi in sé e non attaccano se non vengono minacciati o per difendere i piccoli, quindi occorre mantenere la calma, evitare movimenti bruschi e lasciarli andare per la loro strada. Il cinghiale è in cerca di cibo e noi non rientriamo nella sua dieta.
Non è un animale predatore come il lupo, quindi, anche se in branco, è interessato a trovare cibo per il proprio sostentamento, e la grande abbondanza di spazzatura abbandonata ai margini delle strade delle nostre città, attira inevitabilmente questo tipo di animale che si ciba praticamente di tutto.
Sisto Dati ha ricordato come spesso queste invasioni siano generate dalla vicinanza tra centri abitati e zone protette a divieto di caccia, come i Parchi, dove la gestione è inesistente e la specie prolifica indisturbata.
Il vicepresidente di Libera Caccia delinea quindi due linee di intervento per ridurre il numero di cinghiali, che poi ricorda, sono seguiti a ruota dai caprioli, anch'essi in forte aumento:
1- Cominciare a gestire tutti i tipi di ungulati anche nelle aree a divieto di caccia, soprattutto nei Parchi e nelle aree protette dove ad oggi manca perfino una stima dei capi presenti. Non si tratta di aprire la caccia in queste zone, ciò che serve sono interventi mirati, periodici e certamente monitorati e realizzati con il supporto delle guardie dei Parchi o delle forze dell'ordine (pensiamo alla guardia forestale oggi sotto l'Arma dei Carabinieri) per abbattere gli esemplari in eccesso. Anche perché, la presenza massiva di questi animali, danneggia fortemente altre specie, creando uno squilibrio all'ambiente, prima che alle attività dell'uomo.
2- Le modalità di intervento non possono essere quelle che oggi suggerisce Ispra (dipartimento del Ministero dell'Ambiente) semplicemente perchè inefficaci, non pensiamo poi ai danni che provocherebbe l'uso di contraccettivi, che verrebbero assunti da qualsiasi animale senza alcun discrimine. L'unica modalità che assicura risultati in termini di contenimento dei cinghiali è la classica caccia in battuta, con tanto di poste ed esperti conduttori di cani.
Da molti anni ormai, inascoltati, i cacciatori e nello specifico Libera Caccia, sostengono queste tesi a livello nazionale e locale, attendendo con pazienza che gli eventi portino alla ragione gli amministratori della cosa pubblica. Sisto Dati ricorda, infatti, come la fauna selvatica non sia più "res nullius" ma sia diventata "res publica" con la sciagurata legge 157, quindi è lo Stato, con le sue articolazioni locali, le Regioni, che deve occuparsene.
Nonostante le molte sensibilità presenti in studio alla fine tutti si sono dovuti convincere che l'unica soluzione concreta è quella proposta dal mondo venatorio, che Libera Caccia ha ben rappresentato in Tv, fuori da ogni retorica e da ogni frase fatta o linguaggio politichese. Si è parlato chiaro e, sicuramente, gli ascoltatori si saranno fatti una idea precisa sul ruolo che può giocare oggi il cacciatore, come risorsa e non come personaggio anacronistico da eliminare dalla società moderna, uno strumento prezioso invece, sia per regolare il nostro rapporto con gli animali selvatici, sia per creare posti di lavoro e ricchezza grazie alla commercializzazione di queste pregiate carni che non hanno eguali in termini di proprietà organolettiche.

L’8 Aprile 2017 si è svolta l' Assemblea elettiva S.I.S.

Sabato 8 Aprile 2017, si è svolta a Calenzano (FI) presso l'Hotel Delta Florence l'Assemblea generale della Società Italiana Setters. Grande è stata la partecipazione dei soci a conferma del forte interesse che anima gli appassionati delle quattro razze. L'Assemblea si è svolta nella massima serenità con la condivisione, all'unanimità, della relazione del Presidente, molto apprezzata sia per i contenuti di selezione zootecnica, sia per le iniziative proposte per la crescita associativa. Anche il bilancio è stato approvato all'unanimità. L'Assemblea ha vissuto momenti di grande emozione, esprimendo tutta la sua partecipazione con applausi a scena aperta e spesso, a sottolineare la sua condivisione per le scelte, alzandosi in piedi durante le premiazioni. Quest'anno per la prima volta, il consiglio della SIS ha voluto istituire un premio alla carriera dei cinofili che nei vari ruoli hanno contribuito non solo alla crescita del Setter ma anche alla storia della cinofilia negli ultimi cinquanta anni. Abbiamo rivissuto le gesta di personaggi che hanno segnato di impronte profonde e gloriose la nostra storia; sono sfilati sul palco alcuni grandi della cinofilia, conduttori, allevatori e giudici: Rovini, Taccon, Pratesi, Cippiciani, Lui Remo, Trivellato, Del Seppia Elio, Nardi.
Assenti, ma presenti nella memoria di tutti, due cinofili che hanno dedicato la vita alla selezione del Setter Gordon da lavoro, Quaglino e Bellandi. Non hanno potuto presenziare, per motivi personali più che giustificabili, Franco Tognotti, Giorgio Baldoni, Giuseppe Grasso, Costanzo Gistri, Anna Brigitte de Lavallatz, Franco Giachino, Paolo Rui, Olindo Andrighetti, Stefano Vitale Brovarone. A tutti vada il pensiero riconoscente della SIS nella sua completa unità.


Infine l'Avv. Poli, Presidente dell'Assemblea, ha organizzato il seggio elettorale ed ha dato luogo alla procedura per il rinnovo delle cariche sociali. Lo spoglio delle schede ha dato il seguente esito:

Consiglio Centrale

Consiglieri eletti:
voti
Balducci Francesco 478
Piazza Pasquale 403
Lapini Francesco 399
Bombardieri Giulio 398
Bianconi Sergio 376
Lui Remo 352
Sanna Francesco 349

Primo dei non eletti voti
Crudeli Maurizio 177
Salutini Massimo 146

Collegio Sindacale
voti
Santella Angelo 347
Bracci Fabio 315
Malasoma Giuseppe 301
Supplente
Pomponi Adriano 286

Collegio Probi Viri
Ziello Esposito 318
Rolandi Silvia 312
Gori Marco 315
Supplenti
Santini Fabrizio 247
Bargini 255

Club Inglesi
Consiglieri eletti:

Quaresmini Gian Battista Consigliere di collegamento
Biggi Riccardo
Bettocchi Giuseppe
Lui Stefano
Giovannoni Fabio
Civitelli Tommaso
Guidoni Andrea

Gordon Club

Consiglieri eletti
Peri Maurizio Consigliere di collegamento

Galassi Paride
Bavaro Francesco
Codecasa Stefano
Grasselli Romualdo
Ivaldi Michele
Tonellotto Marco

Setter Irlandese Club

Consiglieri eletti
Lorenzi Massimo Consigliere di collegamento
Brisa Angelo
Vaccari Sara
Piroli Silvia
Colombo Fiorella
Iosia Gianpiero
Gaggero Giorgio

Normative

Ambiente

Enogastronomia

Attrezzatura