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Luca Gironi

Luca Gironi

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Arci Caccia: niente fantasie! La caccia al cinghiale si fa in braccata, dalle Alpi alla Sicilia, Abruzzo compreso. Nessun organismo dirigente si è mai espresso diversamente e vivaddio.



Un Giornale locale ha attribuito dichiarazioni ad un nostro dirigente abruzzese che, così come sono state riportate, richiamano la necessità di cacciare il cinghiale in selezione e non in battuta al fine di ridurne il numero.

A questo proposito interviene il Presidente Nazionale Sergio Sorrentino: “La posizione dell’ARCI Caccia sulla caccia al cinghiale è una ed una sola. Quella che abbiamo affermato nei documenti e con forza in mille occasioni: La caccia al cinghiale si fa in braccata!!! La forma di caccia a cui sono legate le nostre tradizioni e che è l’unica in grado di garantire con più efficacia quel controllo della consistenza della specie, indispensabile per la tutela dell’agricoltura. Tutte le altre forme sono solo in grado di tamponare qualche emergenza momentanea o qualche situazione in cui non si può intervenire in altro modo o organizzare in tempo reale la braccata.

L’articolo uscito sulla stampa, tra l’altro, pone l’accento su alcune frasi espresse in un contesto ben più generale e ampio; tutte da verificare.

La nostra posizione è chiarissima e l’abbiamo ribadita reiteratamente, l’ultima volta non più tardi di venerdì scorso al convegno organizzato nella giornata di apertura della Fiera Caccia&Country di Forlì (che sarà visibile a breve e in formato integrale su www.agrilinea.tv). La caccia al cinghiale – cultura da trasferire alle nuove generazioni – per Arci Caccia è quella della braccata con l’utilizzo dei cani da seguita. E questa è la posizione dell’associazione, valida dalle Alpi alla Sicilia e quindi anche in Abruzzo. La selezione è altro, è un intervento mirato straordinario dove la braccata non riesce a intervenire, come è noto ai cacciatori, alle squadre.

La posizione dell’ARCI Caccia è frutto di processi democratici partecipati, di centinaia di Assemblee, di Congressi. La caccia al cinghiale è patrimonio unitario, insieme a tutte le altre forme di caccia, della migliore cultura rurale del nostro Paese, oggi e domani.

Il Presidente dell’ARCI Caccia dell’Abruzzo, Massimiliano Di Luca, conferma di essere sulla stessa “lunghezza d’onda” del Presidente Sorrentino.

Qualche volta si leggono tempeste in un bicchiere d’acqua….

Marche: I cacciatori a sostegno delle popolazioni terremotate

  • Pubblicato in Notizie

Le Associazioni Venatorie e Piscatorie marchigiane hanno avviato, nell'anno 2017, una atto di solidarietà che ha visto una raccolta fondi per un totale di 11.000 Euro ca, cifra che ha permesso l'acquisto di 5 Lavagne Interattive Multimediali (LIM) da donare ad alcuni sindaci per le scuole dei Comuni terremotati ( Amandola, Caldarola, Castel Sant'Angelo sul Nera, Pieve Torina, Ussita, Visso e Venarotta). Presenti alla conferenza stampa in Regione, oltre all’assessore regionale alla Caccia Moreno Pieroni, i presidenti delle Associazioni marchigiane Arci Caccia, Federcaccia ed Enalcaccia.

Dall’Europa arriva la conferma: i rimborsi danni erogati dagli ATC con soldi pubblici sono aiuti di stato

 

La Commissione Europea, su sollecitazione del nostro governo, ha chiarito lo stato giuridico degli indennizzi per i danni da fauna selvatica erogati dagli ATC. Se questi sono erogati con fondi di provenienza pubblica, ad esempio contributi regionali, possono essere considerati aiuti di stato alle attività agricole. Questo comporterebbe il rischio di incappare in procedure di infrazione come potrebbe succedere per ogni altra violazione delle direttive europee.

Alleghiamo la risposta della commissione:

 

Coldiretti: Glifosato, in Italia resta il divieto, ora stop import

In Italia resta il divieto di uso del glifosato nelle aree frequentate dalla popolazione o da “gruppi vulnerabili” quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie, ma anche in campagna in pre-raccolta “al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura”. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare gli effetti del decreto del Ministero della Salute in vigore dal 22 agosto del 2016 che non vengono modificati dalla decisione dell’Unione Europea di rinnovare per 5 anni la licenza di utilizzo. L’Italia deve porsi all’avanguardia nelle politiche di sicurezza alimentare nell’Unione Europea e fare in modo che – sottolinea la Coldiretti – le misure precauzionali introdotte a livello nazionale riguardino coerentemente anche l’ingresso in Italia di prodotti stranieri trattati con modalità analoghe come il grano proveniente dal Canada dove viene fatto un uso intensivo di glifosato proprio nella fase di preraccolta”. Un principio che – continua la Coldiretti – deve essere ben evidenziato anche nell’ambito dell’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Canada (CETA) dove al contrario si prevede invece l’azzeramento strutturale dei dazi indipendentemente dagli andamenti di mercato. Circa un miliardo di chili di grano – conclude la Coldiretti – sono infatti sbarcati lo scorso anno dal Canada dove viene fatto un uso intensivo di glifosato nella fase di pre-raccolta per seccare e garantire artificialmente un livello proteico elevato.

FIDC BERGAMO: SELVAGGINA DA INTEGRAZIONE A MARZO E APRILE NELL’ATC PIANURA BERGAMASCA

L’Atc Bassa Pianura Bergamasca comunica che a seguito dell’ordinanza dell’Ats Bergamo, l’Utr di Bergamo e il Ministero della Salute, in accordo con il fornitore Azienda Agricola Trapletti, la selvaggina da integrazione non immessa nella date programmate a causa dell’influenza aviaria H5 N8 verrà distribuita nei mesi di marzo e aprile 2018, come riproduttori su tutto il territorio di competenza dell’Atc Pianura Bergamasca. (www.ladeadellacaccia.it)

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