Menu
RSS

facebooktwitteryoutubehuntingbook

Luca Gironi

Luca Gironi

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Arci Caccia Marche: RIFLESSIONI SULL’”ANIMALCOSPIRAZIONALISMO”



Il cospirazionalismo animalista sta sempre più dilagando nella nostra società. Non esistono ancora vaccini utili alla sconfitta di questa patologia, la farmacologia non ha ancora investito risorse in questo senso e, probabilmente, mai lo farà in quanto trattasi di una patologia apparentemente incurabile, causata principalmente dall’ignoranza del colpito da animalcospirazionalismo, ma soprattutto dalla incapacità di discernere chi, tra conduttori televisivi, opinionisti, scienziati o esperti del settore, dice la verità.
Sono però fiducioso che l’ animalcospirazionalismo possa un giorno esser debellato (o quasi). Ho la fortuna di frequentare un master universitario interateneo in gestione e conservazione dell’ambiente e della fauna e, tra gli innumerevoli docenti universitari incontrati, tutti riconoscono l’utilità che la caccia ed i cacciatori rivestono nella conservazione dell’ambiente e della fauna. Come tutti i masterizzandi (tutti laureati in materie scientifiche) d’altronde. Questo mi fa riflettere e mi rassicura sul fatto che di animalcospirazionalismo ci si ammala quasi ed esclusivamente solamente se non si hanno le basi per comprendere i complicati equilibri che coinvolgono la conservazione naturalistica e di conseguenza, studiando, magari anche coloro i quali ne sono affetti potrebbero curarsi e non trasmettere la malattia -l’animalcospirazionalismo è altamente contagioso- alle future generazioni a loro vicine (figli, parenti, studenti, elettori).
Altri esempi di patologia simili all’animalcospirazionalismo, sono il novaxcospirazionalismo e il vegancospirazionalismo, patologie queste che colpiscono soggetti che sono contraddistinti principalmente da una caratteristica: la profonda ignoranza per la materia per la quale si credono luminari.
Cari insegnanti, politici, genitori, prima di sostenere tesi antiscientifiche e prima di criticare le scelte degli altri, studiate, documentatevi, ma soprattutto rispettate le altre persone. Difficilmente incontrerete un cacciatore che vi riempie di insulti solamente perché non la pensate come lui. Io del cretino e pezzo di m***** me lo sono preso anche ieri l’altro mentre, in compagnia di mia moglie, ero a caccia di caprioli.
Riflettete ed informatevi che ne avete bisogno, per il bene della società tutta.

Gabriele Sperandio, Presidente Regionale

ARCI Caccia Lazio: Attentato alla sede provinciale dell’ARCI Caccia di Latina. Non ci lasceremo intimidire.

Si è svolta ieri sera a Monte San Biagio, dopo aver atteso le prime informazioni che venivano dalle indagini, l’attivo straordinario dell’Associazione provinciale di Latina per affrontare le conseguenze che il grave attentato ha prodotto alla sede, operativamente inagibile.

La festa di Ferragosto 2017 è stata violentata dall’incendio che ha distrutto la sede provinciale che ospita anche il Circolo di Monte San Biagio.

Le indagini sono ancora in corso, si attendono le conclusioni definitive anche se, ormai sembra certo, che la causa sia dolosa.

L’aggressione all’ARCI Caccia c’è stata, ora occorre certezza delle responsabilità.

L’ARCI Caccia nazionale e regionale hanno espresso la loro solidarietà e vicinanza ai dirigenti ed, in particolare, al Presidente Elio Trani.

L’ARCI Cacia non si lascerà intimidire, proseguirà le sue battaglie per la caccia e per la corretta gestione faunistica e continuerà a parlare il linguaggio della verità.

La sede sarà ristrutturata e resa di nuovo operativa e ospitale nel più breve tempo possibile, appena ci saranno le autorizzazioni inizieranno i lavori.

Già con la metà di settembre ci auguriamo di essere pronti ad inaugurare la sede provinciale per ricevere i nostri soci.

Ringraziamo per la vicinanza e l’attaccamento all’Associazione dimostrata dai nostri Dirigenti.

Avanti tutta con l’ARCI Caccia, anche a Latina.

CALABRIA: MODIFICA DEL CALENDARIO VENATORIO 2017/2018

  • Pubblicato in Notizie

La Giunta Regionale della Calabria, in data 30 agosto 2017, ha deliberato la modifica del calendario venatorio 2017/2018 per la situazione meteoclimatica ed idrologica verificatasi sul territorio regionale a causa della siccità e degli incendi che hanno interessato in questa stagione estiva larghe aree della Calabria.

La limitazione dell’attività venatoria riguarderà le giornate di pre-apertura del 2, 3 e 10 Settembre 2017, durante le quali l’orario di caccia sarà ridotto da un’ora prima del sorgere del sole fino alle ore 13,00.

MARCHE: L’ASSESSORE PIERONI FA IL PUNTO SULL’APERTURA DELLA CACCIA E SULLE NOVITÀ IN MATERIA PROGRAMMATICA

Equilibrio e condivisione con tutto il sistema venatorio, ambientalista e agricolo, a salvaguardia del territorio regionale: nell’imminenza dell’apertura della stagione venatoria 2017/18, l’assessore alla Caccia, Moreno Pieroni ha illustrato il calendario e le novità, il piano faunistico venatorio regionale e lo statuto unico degli ambiti territoriali di caccia (ATC), braccio operativo della Regione Marche. Il calendario venatorio “è stato riconosciuto come il migliore in Italia per la sua strutturazione equilibrata” ha anticipato Pieroni. “La Regione aveva già previsto un orario ridotto per un totale di ore complessive inferiore e con un periodo di riposo nelle ore centrali, quelle più calde, importantissimo per molte specie. Questo a testimonianza dell’attenzione della Regione nel rispetto di un prelievo sostenibile e coerente con la normativa”. Il calendario è la sintesi di un documento unitario proposto dalle associazioni venatorie: apertura generale il 17 settembre, si conclude il 26 novembre, le preaperture sono previste per il 2,3,6,9,10,11,13 settembre per alcune specie. La caccia al cinghiale inizia intorno alla metà di ottobre come da calendario. Il Piano Faunistico Venatorio viene per la prima volta elaborato dalla Regione Marche a seguito del trasferimento delle competenze in materia di fauna e caccia dalle Provincie alla Regione. “Uno strumento di fondamentale importanza – ha detto Pieroni – per avviare una nuova programmazione quinquennale su tutto il territorio regionale. L’obiettivo è di tutelare e incrementare la fauna attraverso un prelievo venatorio sostenibile, nel rispetto delle attività agricole ed ambientaliste. Verrà definita la pianificazione di tutti gli istituti faunistici, verranno individuate modalità omogenee di gestione faunistico-venatoria, nel rispetto delle consuetudini locali, verranno poste le basi per definire scelte future in rapporto alle conoscenze e ai dati raccolti con metodi scientifici”. Il processo di elaborazione ed approvazione del Piano verrà supportato da funzionari e tecnici qualificati e la collaborazione e il coinvolgimento di tutte le categorie interessate quali Ambiti Territoriali di Caccia, Associazioni Venatorie, Associazioni Agricole e Associazioni Ambientaliste, oltre agli Enti locali. “Dall’analisi delle informazioni si procederà a definire la nuova programmazione attraverso un percorso partecipativo. Il Piano sarà accompagnato dal Rapporto Ambientale per la Valutazione Ambientale Strategica (D.Lgs. 152/2006) che conterrà la Valutazione di Incidenza (D.P.R. 357/97), per garantire un adeguato livello di tutela dei beni naturali in particolare nelle aree della Rete Natura 2000. Per realizzare il Piano Faunistico Venatorio, accompagnato dal Rapporto Ambientale, la Regione ha già avviato la procedura individuando l’adeguata copertura finanziaria. Il fine è di poter disporre del nuovo Piano entro un anno e mezzo circa quale avvio di una nuova e qualificante fase di gestione faunistica per un prelievo venatorio sostenibile e gratificante, rispettoso della tutela della natura e delle produzioni agricole” ha dichiarato l’assessore. Al via poi la proposta di Statuto unico regionale per gli Ambiti Territoriali di Caccia. Atto auspicato da tempo e “necessario in seguito al passaggio delle competenze dalle Province alla Regione riducendo gli interlocutori in un’ottica di maggiore efficacia e operatività, con il target fondamentale di uniformare e gestire in sintonia la caccia” chiarisce Pieroni. L’obiettivo è fornire agli AATTCC una traccia comune su cui fondare i propri statuti ed assicurare le stesse modalità di funzionamento degli organi definendo le competenze e le responsabilità. “La nostra proposta di Statuto – spiega – definisce in modo chiaro gli scopi dell’Associazione e la sua durata, descrivendo gli organismi sociali, le loro elezioni e le modalità di funzionamento. Allo stesso tempo sono garantite le procedure essenziali per la partecipazione, la sostituzione o la revoca dei relativi membri cercando di salvaguardare le effettive rappresentanze che operano sul territorio. Un vero e proprio tessuto operativo riconoscibile in ogni parte della regione non solo da chi opera ma anche dai singoli cacciatori, agricoltori o ambientalisti che normalmente e quotidianamente si interfacciano con noi e con gli Ambiti Territoriali di caccia. Ora, dopo un imminente confronto con gli aattcc, la parola passerà alla Giunta che, sentita la Commissione consiliare, approverà questo importante documento in tempi brevi: l’iter si conclude entro il 2017”.
(www.ladeadellacaccia.it)

FIDC CAMPANIA: INIZIA LA STAGIONE VENATORIA

 

Domani 2 Settembre, in Campania ha inizio la stagione venatoria 2017/18. Poche le specie cacciabili fino al 1° Ottobre : in preapertura, solo d’appostamento, la tortora africana nei gg. 2, 3 e 6 Settembre; la gazza, la ghiandaia e la cornacchia grigia nei gg. 2, 3, 6, 11 e 14 Settembre. Dalla terza domenica di settembre, poi, sarà consentito cacciare la quaglia in forma vagante con l’ausilio del cane da ferma o da cerca per tre gg. settimanali a scelta. Dal 1° Ottobre saranno prelevabili tutte le altre specie cacciabili riportate in calendario venatorio. Va ricordato, inoltre, che nelle aree di Rete Natura 2000 SIC-ZSC-ZPS, la stagione venatoria avrà inizio il 1° Ottobre.

È un inizio, quello di domani, alquanto travagliato, che ha generato non poca confusione negli appassionati. Ormai, però, ci siamo e viviamo in maniera responsabile e serena la stagione venatoria che abbiamo davanti, sperando che essa ci regali tante emozioni ed incontri gratificanti. La dialettica insorta fra associazionismo venatorio da una parte ed associazioni animal-protezioniste dall’altra ha dimostrato l’inconsistenza delle argomentazioni di queste ultime, portate a supporto della richiesta di sospensione e limitazione della caccia.

Anche il dibattito televisivo su Rai Uno Mattina, di qualche giorno or sono, fra il rappresentante LIPU Fulvio Mamone Capria ed il vice presidente nazionale di Federcaccia Massimo Buconi, ha evidenziato l’infondatezza dei dati messi in campo dalle associazioni animal- protezioniste. Buconi infatti, intervenendo in rappresentanza del mondo venatorio, ha smontato tutti i “Numeri” che l’esponente LIPU aveva portato a supporto della richiesta di sospensione della caccia, dimostrando che i “Numeri” e le affermazioni, per essere credibili, vanno costruiti con il supporto di dati, ricerche e studi di valore tecnico- scientifico e non sulla base di emotività e pregiudizi.

Normative

Ambiente

Enogastronomia

Attrezzatura