Menu
RSS

facebooktwitteryoutubehuntingbook

Luca Gironi

Luca Gironi

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

ARCI CACCIA: I Politici, quelli bravi, sono fatti diversamente……

Soffermandosi su alcune notizie stampa di questi giorni “molto caldi”, anche per approcci scomposti alle tematiche della caccia e della tutela dell’ambiente, il Presidente Nazionale dell’ARCI Caccia, Sergio Sorrentino, ha dichiarato:

“Per fortuna, il mondo dei cacciatori italiani, è molto più all’avanguardia rispetto ai tanti politici.

E’ di questi giorni la notizia che, l’autodefinitosi, “Presidente Cacciatore”, si, proprio l’on. Berlusconi, impegnato nel relax di un programma di messa in forma, si dedica anche ad alcuni approfondimenti su animali e ambiente.

Sollecitato da alcuni big di Forza Italia, preoccupati per la sua fede animalista e anticaccia che potrebbe produrre un effetto boomerang, il Cavaliere avrebbe commentato con un distinguo per le reazioni che potrebbero avere gli allevatori e i cacciatori. Almeno i secondi non lo preoccuperebbero: “…ormai sono rimasti in pochissimi ad andare a caccia…”.

Per motivi elettorali quindi, saranno guai per i poveri agnellini e potranno gioire i cinghiali. Razzismo animale e mancato rispetto delle minoranze. Altro che democrazia e sistemi elettorali.

Intanto una reazione l’hanno prodotta questi comportamenti pubblicitario-propagandistici: il distacco dei cittadini dallo Stato – e molti cacciatori tra questi – da fermare tutti insieme e con molte ragioni, il più grande partito italiano, quello del non voto.

Gli italiani hanno più volte dimostrato – a partire dai referendum e dai reiterati tentativi, sulla caccia, l’abolizione dell’art. 842 del codice civile – da destra e da sinistra, passando per il centro, che gli elettori sono loro e decidono liberamente senza farsi condizionare dall’”imbonitore di turno”. E’ così che una minoranza ritrova garanzie e credibilità grazie al “popolo sovrano” che sa distinguere i problemi dagli “specchietti per le allodole”.

La politica sembra inseguirsi e, senza soluzione di continuità nelle scelte, da cacciatori di voti, ambientalisti che appaiono talmente strumentali che, per qualche benevolenza ad un’Associazione tra queste leader – la Lipu – perdono di vista l’interesse generale, il bene comune.

La stampa richiama dei soldi alla Lipu per un progetto senza bando dal Dicastero delle Politiche Agricole guidato dal Ministro Martina. Si sono particolarmente arrabbiati gli agricoltori e la Coldiretti.

C’è un Paese che ha mille problemi: la siccità mette in rilievo i ritardi, i limiti, l’assenza di politiche di gestione delle acque, gli sprechi per la tubatura vecchia e dispersiva. Priorità oggettive.

I soldi alla Lipu, senza bando, si danno perché rappresenta una forza impegnata nei risanamenti idrici/idraulici?

Sapevamo che erano talmente esperti da sostituire l’Ispra nei Consiglio di Amministrazione dei Parchi, ora esperti idraulici, e domani?

Le responsabilità sono tutte in capo ai Partiti che allontanano i cittadini derubricando i loro interessi, anche quando sono generali e a tutela del bene comune. Si preferisce ascoltare poteri e rappresentanze “forti”, talvolta nei sondaggi, che poi lasciano le “urne” vuote” e l’economia debole.

Un bel guaio per il Paese!

Nomine associazioni venatorie ATC del Veneto: ARCI Caccia depositerà nei prossimi giorni Ricorso Straordinario al Capo dello Stato con eccezione di incostituzionalità e richiesta di sospensiva cautelare.

“I principi della legge quadro nazionale sulla caccia, la 157/92, sanciscono che i diritti delle associazioni venatorie riconosciute a livello nazionale non possono in alcun modo venire disattesi da un decreto locale”.
Inizia con queste parole il Presidente Regionale del Veneto e Vice Presidente Nazionale ARCI Caccia Giuliano Ezzelini Storti per comunicare che l’associazione depositerà nei prossimi giorni un Ricorso Straordinario al Capo dello Stato con Eccezione di incostituzionalità e richiesta di sospensiva cautelare nella nomina dei componenti venatori dell’ATC 5 di Venezia. Oggetto del dibattito una presunta violazione di legge che ha visto un’associazione venatoria non riconosciuta a livello nazionale essere rappresentata all’interno del comitato di un ambito territoriale di caccia. Infatti, assegnare ad un’associazione venatoria regionale un riconoscimento non previsto dalla normativa nazionale, nonostante esistano normative di carattere Regionale, lede i diritti di tutte le altre associazioni nazionalmente riconosciute ed è proprio per questo che si è ritenuto doveroso rivolgersi a chi amministra la giustizia nel nostro Paese.
Azione intrapresa agli albori di un nuovo Piano Faunistico Regionale del Veneto che proprio nei prossimi mesi dovrebbe essere approvato anche su questi temi e su cui non si vedono né volontà di mediare, né volontà di discutere.

Lo stesso Ezzelini Storti prosegue, poi, determinato, così: “Ci siamo mossi dopo le espressioni dell’assise congressuale regionale e dell’organismo d’indirizzo politico nazionale che hanno confermato la nostra tesi. Abbiamo, quindi, dato mandato ai legali in maniera che venga elaborato e depositato nei prossimi giorni un esposto. Serva da monito prima della stesura del nuovo Piano Faunistico Regionale!”. L’ATC numero 5 di Venezia è stato scelto perché prima nomina utile per dare vita ad un ricorso che da anni si attende in Veneto e in Italia: può essere presente in un Comitato di Gestione un’associazione Regionale?

Chiaro e conciso Ezzelini Storti che, con il preciso scopo di assolvere i mandati avuti dal Congresso Regionale e dal Consiglio Nazionale, presenterà nei prossimi giorni, assieme al Presidente Nazionale Sergio Sorrentino e al Presidente del Consiglio Provinciale di Venezia ARCI Caccia Piergiorgio Fassini, ricorso al Capo dello Stato eccependo l’illegittimità costituzionale rispetto al decreto del sindaco della Città Metropolitana di Venezia che ha designato un rappresentante di un’associazione venatoria non riconosciuta nazionalmente (Associazione Cacciatori Veneti) all’interno del comitato direttivo dell’ATC lagunare vallivo di Venezia.

ARCI Caccia, dunque, in un contesto politico come quello attuale, dove il più delle volte la classe dirigente pensa prima al proprio bene che a quello collettivo, intente valorizzare la volontà e i diritti dei propri associati.
È per questo che i suoi dirigenti hanno deciso che intraprenderanno una battaglia legale in ogni dove verranno a mancare i presupposti di legge e non si terrà conto delle vere esigenze della caccia e dei cacciatori.

FRIULI VENEZIA GIULIA: L'ASSESSORE PANONTIN DA L'OK AI CRITERI PRELIEVO IN RISERVE E AZIENDE VENATORIE

La Giunta regionale ha adottato i criteri per la concessione del prelievo di fauna alle riserve di caccia e alle aziende faunistico-venatorie comprese nei distretti venatori, criteri che includono i correttivi, le integrazioni e le modifiche rispetto ai contenuti dei piani di prelievo dei Piani venatori distrettuali.

Il provvedimento, che si rende necessario in attesa dell’aggiornamento del Piano faunistico regionale, è stato approvato dall’Esecutivo su proposta dell’assessore alla Caccia Paolo Panontin.

La legge regionale 28 del 2017 (“Disposizioni in materia di risorse agricole, forestali e ittiche di attività venatoria”) ha modificato l’articolo 13 della legge regionale 6 del 2008, prevedendo per la Giunta regionale la possibilità di adottare i criteri per la concessione del prelievo di fauna alle riserve di caccia e alle aziende faunistico-venatorie comprese nei quindici distretti venatori presenti in Regione, comprensivi dei correttivi, integrazioni e modifiche.

Il documento tecnico nel quale sono stati inseriti i parametri per la concessione dei prelievi di tutte le specie stanziali oggetto di prelievo venatorio era stato predisposto dalla struttura competente in materia faunistica e venatoria. Su tali criteri si era quindi espresso favorevolmente il Comitato faunistico regionale.
(www.ladeadellacaccia.it)

Brescia: Il Tar sospende la caccia alla volpe su richiesta degli estremisti animalisti

Il Tar, in seguito a un ricorso presentato da varie sigle dell'estremismo animalista ha concesso una sospensiva al piano di controllo della volpe in provincia di Brescia. Pertanto i preziosi interventi di controllo di questa specie, invasiva e presente in numeri elevati, saranno sospesi fino alla sentenza definitiva.

 

http://www.bresciaoggi.it/territori/bassa/volpi-il-tar-ha-congelato-la-caccia-non-stop-1.5880444

 

Capanno: Le ultime rifiniture

Le rifiniture al capanno

In una delle puntate precedenti abbiamo istallato un appostamento fisso. Adesso, visto che la stagione si avvicina, dobbiamo fare quelle piccole rifiniture, dare quell’ultimo tocco di pennello, che renderanno il nostro appostamento irresistibile.
Cominciamo dall’alto, in primavera, avremo provveduto a sgrossare le piante di buttata. I grandi tagli, vanno infatti portati a termine prima della ripresa vegetativa. Adesso, con la foglia ancora presente, si tratterà di entrare nel capanno e dirigere l’addetto al taglio, in modo da fargli eliminare rami e foglie che potrebbero disturbare il tiro. Fondamentale è riuscire a raggiungere il giusto compromesso tra la luce, ovvero lo spazio tra i rami, e la fornitura di appolli soddisfacenti ai nostri amici pennuti. Infatti, se non riusciremo a rendere il sito attrattivo, tutto il lavoro svolto sarà andato sprecato. Per questo potremo integrare la carenza di appolli naturali, con i cosiddetti balconi o pertiche. Si tratta di rami, o più spesso alberelli, scelti tra i più dritti e regolari a disposizione, che vengono fissati tra un albero e l’altro, in modo da predisporre comodi siti di atterraggio. Occhio al momento di tagliarli, come tutto il legname da opera va prelevato dal bosco con la luna calante. Sarebbe opportuno che non avessero un diametro eccessivo, abbastanza da non flettere, ma non troppo, in modo da permettere ai turdidi di posarsi agevolmente e comodamente. Evitate i tronchi, non state costruendo una staccionata, e ricordate che saranno troppo scoperti gli uccelli li rifiuteranno. Una volta compiuta questa operazione, sarebbe opportuno dare un’occhiata ai secchi, quelle speciali buttate che  si fissano alle punte delle piante, molto attrattive ad esempio per gli uccelli gregari, come i sasselli e le cesene. Periodicamente, per via delle intemperie e delle fucilate devono essere sostituite, per simulare alla perfezione una pianta, libera da foglie, svettante dal bosco, molto utile con questo tipo di uccelli. Anche la cura del prato deve essere messa in conto. Il taglio deve essere eseguito al momento giusto, un piacevole tappeto erboso, appena tagliato, magari con una lieve ricrescita, sarà sicuramente molto apprezzato. Non resta che pensare all’appostamento, nei limiti del possibile, deve sparire nell’ambiente. La soluzione migliore è sicuramente quella di impiantarci attorno delle piante arbustive: bosso, alloro, ecc… Meglio se sempreverdi e resistenti alle potature. Altrimenti, possiamo ovviare con frasche tagliate nel bosco, che però si deteriorano rapidamente o con materiali artificiali, come quelli con cui si sistemano le moderne paratine a foglia. L’importante è farlo risaltare il meno possibile nell’ambiente.

               

Normative

Ambiente

Enogastronomia

Attrezzatura