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Luca Gironi

Luca Gironi

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Il WWF denuncia il degrado a Punta Alberete. I cacciatori: ma sono loro a gestire l'area...

Il WWF lancia l'allarme sul degrado della splendida area umida di Punta Alberete, in provincia di Ravenna, dove i percorsi naturalistici e il territorio avrebbero bisogno di cure urgenti. Peccato che, come fanno notare i cacciatori, la gestione dell'area sia in mano da anni all'associazione del Panda che avrebbe dovuto provvedere alla manutenzione. 

 

http://www.piunotizie.it/news/pagina1052087-3984.html

 

La Regione Toscana risponde all'interrogazione di Arci Caccia Toscana: nessuna Associazione Venatoria può essere riconosciuta a livello regionale

Ad una esplicita richiesta di chiarimento dell’Arci Caccia Toscana sul riconoscimento delle Associazioni Venatorie in Toscana, la Regione ha ribadito che i soli interlocutori ammissibili sono le Associazioni Venatorie Nazionali riconosciute ai sensi dell’Art 34 della legge 157/92. Quindi, non si lascia spazio ad interpretazioni, nessuna associazione regionale può essere coinvolta in organismi di carattere ufficiale.

Per questo ci chiediamo: com’è possibile che in alcuni ATC, membri di queste associazioni prive di riconoscimento, vengano invitati a riunioni, nominati nei comitati di gestione delle ZRC o risultino titolari di aree addestramento cani o ricevano autorizzazioni per svolgere manifestazioni cinofile?

Con che diritto vengono prese queste iniziative palesemente contra legem? A chi giovano questi comportamenti?

Di sicuro non ai cacciatori…

Per questo chiediamo con forza che gli organi preposti si attivino per ripristinare al più presto la legalità.

Alleghiamo il parere espresso dalla Regione Toscana:

Arci Caccia Toscana: le Federcaccia delle polemiche …. che assordano

Il presidente dell’ARCI Caccia di Grosseto Renzo Settembrini stupito e preoccupato delle recenti dichiarazioni del Presidente delle due Federcaccia Toscana dichiara:

“Di nuovo il leader delle Federcaccia Toscana torna a ripensare quanto precedentemente detto: era già accaduto quando dispensava benedizioni per la “caccia alla Trentina” e di nuovo è accaduto alla fiera di Madonnino.

Tutti i presenti hanno ben compreso le parole di verità uscite dalle labbra federcaccine, che tradotte in soldoni suonano come: “i soldi per i danni da cinghiale vanno presi dalle tasche dei cacciatori”.

Probabilmente in Federcaccia odono poco le loro stesse parole. Ecco chiarita l’importanza della convenzione per il controllo dell’udito offerta ai soci.

Le proprie proposte di migliorie per la legge obiettivo l’ARCI Caccia le ha annunciate negli incontri in Regione e le ha pubblicamente presentate anche nel convegno in oggetto, il Presidente Nazionale Sorrentino, a partire dal valore e dal riconoscimento dell’impegno delle “squadre” come quello di tutti i volontari. L’ARCI Caccia le ha proposte nelle assemblee, nei circoli, le ha riportate nei documenti congressuali provinciali, ove ha invitato le associazioni venatorie per sollecitare la costituzione della Cabina di Regia con tutte le associazioni venatorie nazionali riconosciute. Ma l’unità, evidentemente, non è una priorità per le associazioni che autoriproducono sigle.

Al Congresso Regionale Toscano, previsto per il 9 giugno, sulla legge obbiettivo uscirà un documento che raccoglierà tutte le particolarità e le specificità emerse nei congressi.

ARCI Caccia è una associazione, una idea, una voce, che parlerà sempre nel rispetto degli accordi sottoscritti con la CIA e la ANLC anche sulla materia della legge obiettivo. Auguri per la necessaria visita audiometrica. Poi, però, se non si vuole sentire!!!

CCT: GARANTIRE LA RICERCA PER IL FUTURO DELLA CACCIA ALLA SELVAGGINA MIGRATORIA

La Maremma in passato è stata terra aspra di briganti, boschi e paludi. Queste condizioni inospitali per l’essere umano però, sin dai tempi della temibile malaria, erano altresì un habitat più che idoneo per l’avifauna e per altre specie mammifere, inclusi gli ungulati come il cinghiale. Laddove si annidava una mulattiera o un sentiero silvestre, ecco riconoscere alcune zone di cosiddetto “Malpasso” denominazione frequente nei toponimi del Catasto Leopoldino. Oltre alla sua accezione etimologica, poteva stare anche ad indicare una zona impervia dove il passaggio era difficile e la natura faceva da padrona con solennità. Dalla posizione strategica che il nuovo centro di ricerca maremmano possiede e da alcune considerazioni storiche locali nasce la “Stazione ornitologica del Malpasso”, risultato dall’unione di forze tra ATC Grosseto, Provincia di Grosseto e l’Associazione Progetto Migratoria. Il centro ornitologico che possiede una notevole posizione strategica lungo le rotte migratorie autunnali e primaverili, cercherà di indagare con diverse tecniche di monitoraggio, sugli spostamenti dell’avifauna selvatica. Situato in località Argentiera (nell’area contigua del Parco della Maremma) e aderendo al progetto di inanellamento su scala nazionale dell’ISPRA denominato MonITRing, la stazione ornitologica sarà operativa durante tutto il corso dell’anno, andando a coprire dunque sia i periodi migratori che quelli di riproduzione e svernamento degli uccelli presenti in zona. I dati verranno raccolti utilizzando sia la cattura e l’inanellamento scientifico oltre all’osservazione diretta e il relativo report fotografico e a tecniche di registrazioni acustiche. Lo stesso centro ornitologico vuole aprire la strada alla sperimentazione su campo di nuove tecniche di monitoraggio che utilizzino oggi come non mai le più recenti tecnologie. L’importanza della raccolta dei dati con una accreditata valenza scientifica, rappresenta la base per un futuro dove la gestione faunistica e venatoria dell’avifauna migratoria non sarà più solamente legate a scelte empiriche ma avendo la possibilità di saggiare importanti decisioni in primis legate al benessere delle specie selvatiche. Il centro ornitologico del Malpasso ha iniziato le proprie attività di monitoraggio a partire da venerdì 15/01/2016 seguendo le indicazioni dettate dal protocollo ISPRA.
Il contributo economico messo in campo dalla CCT, consentirà in termini concreti un importante supporto al mantenimento ed al proseguimento nel tempo, di questo centro che coinvolge tra l’altro, tanti appassionati cacciatori impegnati volontariamente nella preziosa raccolta dei dati e nello svolgimento di attività didattiche e sociali. Un luogo di eccellenza, che qualifica il mondo venatorio dimostrando come per tante attività esso svolga un ruolo determinante e concreto per la ricerca, l’interesse generale, la conservazione ambientale e faunistica.

LA DIFESA DELLA CACCIA DI FEDERCACCIA PIEMONTE…NON SI È MAI ADDORMENTATA

  • Pubblicato in Notizie

A quanto pare esistono persone con la pretesa che gli altri seguano quello che loro hanno autonomamente deciso, e se questi non lo fanno, continuamente insistono, arrivando a strampalate conclusioni, come se l’insistenza fosse un sano motivo di convincimento.

Per difendere l’attività venatoria, Federcaccia Piemonte ha da sempre dimostrato di non aver bisogno né di consigli né di suggerimenti da parte di nessuno, perché costantemente attenta alle esigenze della caccia e sempre disponibile ad intraprendere qualsiasi azione concreta per far prevalere le giuste ragioni.

Ricordiamo che Federcaccia è stata l’Associazione trainante che ha partecipato a tutti i numerosi ricorsi presentati in difesa della nostra passione, con il maggior esborso di spesa, senza richiedere alcun contributo e continuerà ad essere sempre presente anche in futuro.

Di recente siamo stati anche l’unica Associazione che ha prodotto in tempo utile opportune osservazioni al DDL 182, licenziato dalla III Commissione Consigliare della Regione, assistendo alla prima adunanza del Consiglio Regionale sul tema, terminata con l’approvazione dell’art. 1 e devo dire, …con estrema delusione.

Una serie di accertate circostanze, tutte valutate attentamente in sede di nostro Consiglio Regionale e nei vari Consigli Provinciali, visti e considerati i fermi atteggiamenti contrari tenuti sino ad ora dall’attuale Assessore, ci ha fatto desistere da determinati propositi. Cogliamo quindi l’occasione per contraddire certi portatori della ragion pura, affermando di non aver mai invitato nessuno a trattare con questa maggioranza politica, né lo faremo per il futuro.

Assolutamente non abbasseremo mai la guardia, e continueremo a combattere con estrema determinazione, mediante iniziative già individuate per il prossimo futuro. Siamo convinti che chi pensa possa bastare una manifestazione di piazza per contrastare dei futuri accordi politici, sia un illuso, a meno che non persegua altri scopi, del tutto personali.

Federcaccia non ha mai fatto politica, perché l’unica politica che ci interessa è quella venatoria. Lasciamo quindi che altri intraprendano liberamente le iniziative che ritengono più opportune, senza risentimenti nei loro confronti, perché anche nella divergenza di idee, riteniamo che il rispetto reciproco sia sempre dovuto.

Prendiamo atto che il nostro punto di vista può risultare ostico, ma non certamente per colpa nostra. La saggezza è tanto nel silenzio quanto in una parola detta al momento giusto.

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