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Luca Gironi

Luca Gironi

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Continua la querelle dopo il convegno sulla legge obiettivo svoltosi a Grosseto lunedì 23 Aprile

Non si placano le polemiche dopo il convegno sulla legge obiettivo svoltosi negli scorsi giorni alla Fiera del Madonnino di Braccagni. Fulcro della vicenda una dichiarazione attribuita da Arci Caccia e ANLC al Presidente Fidc Perriccioli, che avrebbe proposto di far pagare alle squadre gli eventuali danni nelle zone cuscinetto tra aree vocate e non vocate. 

Fidc Toscana risponde così alle accuse lanciate nei giorni scorsi:

Mi segnalano polemiche di Arci caccia e Libera Caccia sul mio intervento all’iniziativa promossa da Confagricoltura, alla Fiera del Madonnino, sull’attuazione della Legge Obiettivo.

In particolare si sostiene che avrei detto che le squadre di caccia al cinghiale debbono essere chiamate a rifondere i danni provocati dal cinghiale. In verità ho sviluppato un ragionamento, che in sintesi ripropongo.

Uno dei molti aspetti che non funziona della “Legge Obiettivo” è il non coinvolgimento attivo delle squadre, tramite una più tempestiva applicazione dell’art. 37, e il “contenzioso” latente provocato dalla caccia di selezione al cinghiale.

Abbiamo proposto l’istituzione di un “buffer”, una fascia di territorio attorno alle aree vocate, nel quale la prevenzione, il controllo, la selezione, fanno riferimento alle squadre ed ai cacciatori di selezione iscritti alla squadre stesse. Ristabilire un principio di “responsabilità”, che è quello che lega i cacciatori alla gestione del territorio; compreso dunque, le attività necessarie alla prevenzione del danno, con la previsione di penalità laddove gli impegni non siano rispettati .

Niente di particolarmente innovativo per chi conosce la prassi seguita in molte zone della Toscana che, per inciso, hanno sempre determinato un impegno positivo e risultati gestionali importanti e mai applicazioni di penalità.

Ma si sa, facile è fare polemica, anche mistificando le posizioni di Federcaccia. Ma visto che ho speso del tempo per scrivere, mi permetto due considerazioni.

Il Presidente di Arci caccia ci ha informato che fa l’agricoltore, l’allevatore, il medico, il presidente; ci ha altresì proposto un piano nazionale per la gestione del cinghiale. Ha trascurato di dire se per Arci caccia la “Legge Obiettivo” ha funzionato e quali sono le eventuali proposte di cambiamento; eppure il tema del convegno era questo.

Il dirigente di Libera caccia con coerenza invidiabile, non ha detto né che giudizio ha sulla “Legge Obiettivo”, né le eventuali proposte che avanza.

Le proposte di Federcaccia e della CCT sono pubbliche da giorni sui siti web e sui social network; ognuno le può vedere e giudicare.

È nostro costume assumersi le responsabilità di rappresentanza che le migliaia di cacciatori, la grande maggioranza, ci ha affidato in questa Regione e nel nostro paese. Dire con chiarezza ciò che si pensa; proporre con chiarezza ciò che si vuole. È parlare alla testa delle persone, non solleticare la pancia; questo lo lasciamo volentieri agli altri…

30 aprile 2018 – Il Presidente Moreno Periccioli

E prontamente arriva la replica di ANLC:

 

Leggendo la risposta del Presidente Regionale di Federcaccia non posso fare a meno di notare come stia cercando di rimediare ad uno scivolone incredibile. Ancora peggio se si pensa che cerca di far passare come "lenti a capire" più di quaranta persone, tra cui Presidenti Nazionali, Regionali, Direttori di associazioni Agricole, componenti di comitato dell'atc e anche qualche telefonino che riprendeva.
Però tutti possono sbagliare, forse anche solo ad esprimersi, comunque l'importante è che non si chiedano più soldi aggiuntivi ai cacciatori, questo era proprio lo scopo del mio articolo.
Però Presidente Periccioli, mi spiace, anzi no, è con piacere, che le comunico che Lei è arrivato 27 MESI IN RITARDO.
Questo dirigente di Libera Caccia già a Gennaio 2016 raccolse i consensi di ben 38 distretti di Caccia al cinghiale, se non sbaglio su 42, della Provincia di Grosseto, su come sarebbe stato meglio "adeguare" la legge Obbiettivo. Le posto una delle lettere firmate, con le PROPOSTE, che furono consegnate al Consigliere Regionale Leonardo Marras. Se vuole le mando le altre 37. Invito Lei e tutti i cacciatori a leggerla attentamente, vedrà che io facevo proposte molto prima di Lei . Siccome questa non è una gara a chi arriva primo, sono felice che anche Lei sia giunto, anche se un po' in ritardo, ma meglio tardi che mai, alle conclusioni di Libera Caccia.
La mia Associazione Venatoria era, è, rimarrà un Sindacato a difesa della Caccia e dei cacciatori, opponendosi sempre a balzelli giuridici o economici, difendendo sempre le tradizioni e la cultura venatoria.
Presto usciranno le nostre nuove proposte, dobbiamo finire il giro di consultazioni tra i nostri associati, vedrà così che non c'è bisogno di entrare tutti in una confederazione, con il rischio di essere fagocitati dal più grande, per esprimere e per portare avanti idee o proposte comuni, basta essere democratici, ascoltare le idee di tutti e non avere interessi al di fuori di quelli venatori.
Segreteria Regionale Toscana Libera Caccia
Antonio Goretti

CACCIA VILLAGE: FIDASC PROTAGONISTA

 

In occasione dell’ottava edizione Caccia Village -ad Umbria Fiere di Bastia Umbra nei giorni 11, 12, e 13 maggio- si potrà assistere anche alle esibizioni straordinarie firmate FIDASC - Federazione Italiana Discipline Armi Sportive e da Caccia, in particolare nei giorni di sabato 12 e domenica 13 maggio.
Due le tematiche in cui cui FIDASC ha suddiviso la sua attività nell’ambito della fiera: l’uso dell’arma e il cane. Per la prima sarà possibile avvicinarsi alla piacevolissima disciplina del Field Target, proveniente dalla Gran Bretagna, ma ormai molto diffusa anche in Italia, nella quale si sviluppa un percorso per colpire ad aria compressa bersagli che simulano animali. Oltre a ciò sarà possibile avvicinarsi all’arco da caccia, da sempre ricco di fascino. Si potrà vedere e si potrà provare, con una partecipazione fattiva del pubblico.
Per il cane si spazierà su vare discipline. Dall’agility, con la possibilità di ammirare cani campioni, nella straordinaria esibizione che unisce lo sport alla destrezza ed allo stretto rapporto cane/padrone, alle dimostrazioni di obbedienza. Ma i cani saranno i principali attori della parata, occasione per ammirare e conoscere le principali razze da caccia con le loro peculiarità, raccontate dai grandi esperti.
Sempre ai cani sarà dedicato anche il Trofeo che ricorda la memoria di Ivo Angeli, immenso cinofilo di cui tutti ricordiamo i successi internazionali. Le associazioni venatorie umbre unite gli dedicano come sempre un Memorial attraverso una Esposizione Cinofila, che nel corso degli anni ha assunto un grande livello di apprezzamento.

Confagricoltura toscana lancia l'allarme: basta ungulati

  • Pubblicato in Notizie

Non bastano le recinzioni, come non bastano i tavoli di confronto e le cabine di regia. Gli ungulati in Toscana stanno devastando il lavoro degli agricoltori: “C’è chi pensa che per salvarli servano delle riunioni, noi ci siamo stufati delle chiacchiere – dice Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana – mentre la fatica quotidiana delle nostre imprese viene buttata all’aria senza alcun risarcimento”. Un attacco durissimo quello di Confagricoltura Toscana, lanciato dopo mesi di allarmi che non hanno prodotto alcun risultato e a fronte di danni enormi, che chiama in causa la Regione Toscana, i Comuni e gli ATC – Ambiti Territoriali di Caccia. Basti pensare che solo nella provincia di Siena, nel 2017, sono stati accertati danni da capriolo per oltre 3600 quintali di uva, pari a circa 290 mila euro.

L’unica soluzione che si prospetta è quella di misure drastiche: “Abbiamo bisogno di un intervento immediato autorizzativo affinché chiunque, munito di licenza di caccia, possa salvare le proprie coltivazioni dagli ungulati”, spiega Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana. Non solo, l’associazione di categoria chiede dei risarcimenti per intero dei danni diretti e indiretti provocati dagli ungulati. “È compito in primis della Regione Toscana intervenire subito dopo la fallimentare legge obiettivo che non ha portato i risultati sperati – continua il presidente –. Non si tratta di schierarsi dalla parte degli animali o dalla parte dell’agricoltura, qui si mette in discussione la conservazione di un equilibrio biologico che attualmente è minacciato”. L’associazione chiede infine il supporto di tutti i suoi associati per segnalare la presenza degli animali sul territorio e poter fare una stima sulla densità di ungulati.

Libera Caccia: no a proposte vessatorie per la caccia al cinghiale

A seguito della riunione tenutasi alla Fiera del Madonnino a Grosseto il 23/04/2018, su iniziativa della Confagricoltura, e della loro proposta di istituire una cabina di regia Regionale sulla problematica ungulati, la Libera Caccia si dichiara ben disponibile a partecipare e fornire il proprio supporto. Proprio per questo, a giorni, presenteremo delle proposte, dopo quelle già fatte per il calendario venatorio, anche sulla gestione degli ungulati.
Fin da ora però diciamo che siamo fortemente contrari alla proposta, emersa dalle dichiarazioni di Federcaccia, quella di far PAGARE ALLE SQUADRE DEL CINGHIALE i danni di un eventuale zona non vocata, chiamata cuscinetto o buffer o zona grigia, a loro assegnate, è un'assurdità.
I cacciatori già pagano le tasse Nazionali e Regionali, gli ATC, per esercitare la caccia al cinghiale in battuta e per la caccia di selezione al cinghiale al capriolo al daino ed al cervo. Ora vorreste mettere un altro balzello?
No! La Libera Caccia NON CI STA. Non aprirete una strada che porterà poi inevitabilmente a far PAGARE ad ogni distretto di, ungulati, cervidi o bovidi che sia i danni al suo interno. I cacciatori, ribadiamo, oltre a pagare già troppo, sono gli unici che limitano l'espandersi a dismisura di queste popolazioni. Quindi non dovrebbero essere messe loro altre gabelle, ma anzi, dovrebbero essere ricompensati.
Inoltre rimaniamo sbigottiti che non si capisca che questa proposta di Federcaccia porterà le squadre, che economicamente se lo potranno permettere, a cacciare nelle aree non vocate, magari adiacenti anche ad altri distretti di squadre che economicamente non potranno sostenere ulteriori spese.
Quindi la Libera Caccia contrasterà, con tutte le propie forze, questa proposta iniqua, vessatoria e discriminatoria.


Segreteria Regionale Toscana Libera Caccia
Antonio Goretti

FIERA DEL MADONNINO: l’ARCI Caccia ha fatto centro

Dopo aver partecipato alla Tavola Rotonda organizzata dalla Confagricoltura nell’ambito della Fiera del Madonnino, il Presidente dell’ARCI Caccia di Grosseto, Renzo Settembrini, ha dichiarato:

“Siamo orgogliosi di come è stato accolto l’intervento del nostro Presidente Nazionale, Sergio Sorrentino, alla Tavola Rotonda promossa dalla Confagricoltura sul tema: Legge Regionale 9 febbraio 2016, n. 10, Legge obiettivo per la gestione degli ungulati in Toscana modifiche alla L. R. 3/1994, verifica di metà percorso.

Ripartire dagli interessi dell’Agricoltura è un dovere. Le norme comunitarie non riconoscono ancora il ruolo insostituibile degli agricoltori. Al loro fianco sono i cacciatori tutti, le “Squadre” del cinghiale cui andrebbe riconosciuto formalmente e sostanzialmente l’impegno nell’interesse del Paese, come ha detto il Presidente Nazionale nel suo applaudito intervento.

I danni da fauna selvatica non possono essere un problema dei soli cacciatori, lo ha dichiarato lo stesso Presidente di Confagricoltura Grosseto. La fauna è patrimonio indisponibile dello stato, che deve prendersi le proprie responsabilità.

Peccato che i vertici di alcune Associazioni Venatorie, allo stesso convengo, abbiano affermato di voler scaricare i danni da fauna selvatica sulle “tasche dei cacciatori”.

Le Federcaccia toscane si moltiplicano per meglio rappresentare o per fare danni ai cacciatori? Vorremmo saperlo….

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