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Luca Gironi

Luca Gironi

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IL TAR DELLA TOSCANA DÀ RAGIONE ALLA FIDC DI PISA: I SINDACI NON POSSONO DECRETARE ZONE A DIVIETO CACCIA

Con una sentenza a dir poco “storica”, pronunciata dalla seconda sezione del Tribunale Amministrativo Regionale della Toscana il 7 febbraio 2018, si è finalmente fatto chiarezza sulle norme relative alle competenze dei Sindaci in materia di caccia, con particolare riferimento alla possibilità di istituire divieti di caccia mediante ordinanze.

Come più volte sostenuto dalla Federcaccia, le competenze in materia di caccia, dopo l’abrogazione delle Province, appartengono esclusivamente alle Amministrazioni regionali.

Ai sensi e per gli effetti dell’art. 33 della Legge Regionale Toscana i Sindaci hanno un potere “residuale” e limitato, legato ad esigenze straordinarie e di breve durata, con il precipuo scopo di tutelare l’incolumità pubblica mediante l’emanazione di atti amministrativi che istituiscano delle “temporanee” e circoscritte zone di divieto di caccia.

Sono infatti la legge nazionale (Legge n. 157/1992 – cd. legge quadro) e le relative leggi regionali di attuazione che regolano l’attività venatoria su tutto il territorio nazionale.

Questi sono stati i motivi per cui la Federcaccia di Pisa, mediante la preziosa e impeccabile difesa tecnica dell’Avv. Francesco Bertini del Foro di Firenze, è dovuta ricorrere al TAR Toscana per tutelare i cacciatori da un moltiplicarsi di ordinanze sindacali istitutive di divieti di caccia, addirittura per l’intera stagione venatoria, emanate da molti Comuni della Provincia, sottraendo – in maniera non consentita – zone storicamente e legittimamente adibite all’attività venatoria.

L’ordinanza sindacale oggetto del ricorso al TAR Toscana, il quale, giova ribadirlo, ha pronunciato una sentenza esemplare, oltre che fornire una interpretazione autentica della normativa, è stata quella emanata a più riprese in questi ultimi tre anni dal Sindaco di Ponsacco, che ha diramato un divieto di caccia su quasi tutto il territorio comunale, peraltro suffragato da motivazioni non contingenti.

La Federcaccia ha cercato in più occasioni di dialogare con l’Amministrazione Comunale al fine di trovare delle soluzioni condivise: sono state presentate delle proposte di mediazione che purtroppo non hanno portato a nessun accordo. L’Amministrazione Comunale di Ponsacco, anche nel 2017, ha evitato qualsiasi concertazione al riguardo.

La sentenza del TAR Toscana rende finalmente giustizia ai tanti cacciatori della Valdera, vessati da queste inopportune decisioni.

La storia e la cultura della Federcaccia è sempre stata quella di una grande Associazione, disponibile al dialogo e al confronto. Si è sempre dimostrato senso responsabilità ed equilibrio, anche davanti alle arroganze e alle prepotenze dei “movimenti anticaccia”.

La Federcaccia ha sempre dialogato con tutte le Istituzioni, a prescindere dal loro colore politico: “questo atteggiamento è un’imprescindibile prerogativa per l’attività di gestione della caccia” – afferma il Presidente della Federcaccia di Pisa Marco Salvadori – “ma deve essere allo stesso tempo chiaro a tutti che, essendo la più grande forza sindacale dei cacciatori, non possiamo venir meno alle giuste aspettative delle categoria che orgogliosamente rappresentiamo. Vogliamo che i nostri diritti siano rispettati da tutti”.

Un ringraziamento particolare va all’Avv. Francesco Bertini e Claudia Manfriani, che hanno garantito egregiamente la difesa tecnica che ha consentito di raggiungere un giusto traguardo.

(www.ladeadellacaccia.it)

AGRICOLTORI IN RIVOLTA NELLE MARCHE: CAMPI ASSEDIATI DA DECINE DI MIGLIAIA DI CINGHIALI

 

Fauna selvatica fuori controllo con i campi assediati da decine di migliaia di cinghiali che distruggono ettari di colture, mentre le greggi sono sempre più frequentemente preda dei lupi. Una vera e propria emergenza alla quale la politica regionale, nonostante appelli e contributi di idee per trovare soluzioni, non ha ancora messo mano in uno scarico di responsabilità e far west di competenze che crea disparità tra territorio e territorio anche per i soli rimborsi, rigorosamente in ritardo almeno di quattro anni, alle attività danneggiate. Per questo Coldiretti Marche ha deciso di chiamare il comparto alla mobilitazione generale. Gli agricoltori e gli allevatori delle Marche sono esasperati. Sono passati quasi due anni dal luglio 2016 da quando in oltre 2000 arrivarono con trattori e bandiere della Coldiretti sotto Palazzo Raffaello, sede della giunta regionale delle Marche, per protestare contro i ritardi nel pagamento dei rimborsi per i danni causati dalle incursioni degli animali selvatici. Da allora nulla è cambiato. Nonostante l’impegno quotidiano dell’associazione per fornire contributi di idee alla risoluzione dei problemi. Cinghiali che distruggono campi coltivati, lupi o cani inselvatichiti che attaccano e uccidono greggi, corvi e storni che si accaniscono contro i frutteti. Tutto fermo.

Coldiretti Marche segue questa vicenda da anni. Nel tempo sono stati presentati, attraverso un tavolo di lavoro al quale hanno partecipato anche altri attori, osservazioni per un regolamento unico per gli otto Atc marchigiani oltre a un piano per il controllo numerico dei selvatici per gestire la fauna oltre i periodi regolari di caccia. Proprio per porre un freno all’invasione Coldiretti aveva presentato alla Regione nel luglio 2015 anche un documento che facesse da base per una vera e propria legge. Il proliferare indisturbato degli animali rischia di compromettere non solo le attività economiche legate al territorio e lo stesso equilibrio dell’ecosistema portando a squilibri innaturali e difficilmente sanabili, ma anche l’incolumità delle persone visti i continui incidenti stradali che si verificano nel territorio marchigiano. Intanto il “mercato” dei cinghiali diventa sempre più appetibile, e anche questa è una delle ragioni per l’evidente incapacità di procedere a una riduzione del numero degli animali, mentre si assiste al proliferare della commercializzazione di carne in nero, priva di qualsiasi garanzia di carattere sanitario.

“Responsabilmente – commenta il presidente di Coldiretti Marche, Tommaso Di Sante – abbiamo sempre fatto proposte alla Regione Marche che per noi deve essere interlocutore unico di questo tematiche ma nonostante i tavoli e gli incontri i problemi sono ancora lì a minare la quotidianità degli agricoltori e degli allevatori marchigiani. Torniamo a mobilitarci perché ancora non abbiamo visto atti concreti e progettualità per il futuro per mettere sotto controllo questo fenomeno. Abbiamo chiesto un incontro al presidente Ceriscioli per ricevere finalmente atti concreti entro tempi certi. Nel frattempo la mobilitazione continua”.
(www.ladeadellacaccia.it)

TOSCANA, ATTACCHI DA LUPO: COLDIRETTI ALZA LA VOCE

Si è appena aperta la possibilità per gli allevatori toscani di presentare domanda per il risarcimento dei danni subiti dagli attacchi dei predatori nel corso del 2017. La notizia si è diffusa rapidamente nelle campagne toscane perché il problema delle predazioni ormai all’ordine del giorno è uno di quelli che non fanno dormire gli allevatori. Nel periodo dal 2014 al 2016 sono state presentate quasi 1400 domande di risarcimento danni per un importo complessivo di circa 2.500 milioni di euro. Numeri che non dicono tutto della situazione reale perché molti allevatori rinunciano addirittura a richiedere i rimborsi per attacchi subiti non solo da lupi ma anche da ibridi e da cani domestici inselvatichiti.

“La situazione nelle campagne è drammatica e Coldiretti non abbassa la guardia sulla vicenda dei danni arrecati alle aziende agricole dai predatori –- lupi, cani vaganti e ibridi di lupo – dice Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana – con attacchi registrati in ogni angolo della regione, con razzie quotidiane, greggi dimezzate e danni alle stelle”.

ieri a Firenze, presso la sede della Giunta regionale, Coldiretti Toscana ha incontrato Marco Remaschi, Assessore all’Agricoltura, al quale è stato rappresentato nuovamente lo stato di disagio delle campagne per questo insostenibile squilibrio dell’ecosistema. E’ stato altresì messo in evidenza come nel bando appena pubblicato siano presenti elementi di novità, come il superamento del regime “de minimis” cioè del limite dei soli 15.000 euro di indennizzo ad azienda in tre anni, ma al tempo stesso notevoli criticità, come il mancato riconoscimento del danno per la perdita della produzione di latte. Secondo le regole del nuovo bando gli imprenditori agricoli si vedranno calcolare un indennizzo che compenserà solo una parte modesta del danno subito e delle spese che hanno dovuto sostenere.

“L’Assessore Remaschi, preso atto dei problemi sollevati da Coldiretti – ha commentato il direttore regionale Antonio De Concilio – ha concordato sulla necessità di una verifica approfondita ed immediata, convocando una riunione specifica che si terrà venerdì 16 marzo prossimo. Abbiamo ricordato all’Assessore gli impegni assunti a fine 2017 sulla liquidazione dei danni per gli anni 2015 e 2016, sul sostegno della Regione all’approvazione del Piano di conservazione del lupo con l’attivazione di tutte le misure originariamente previste, oltre alla disponibilità a realizzare – con prefetture comuni e corpi di polizia – un coordinamento teso a contenere da subito il problema delle predazioni da parte di ibridi e/o cani vaganti”.

(www.ladeadellacaccia.it)

Molise: da Di Pietro buone notizie per caccia e pesca

Notizie positive per la caccia e la pesca. In attuazione della legge regionale n. 7 del 1998 è stata disposta un'immediata variazione al bilancio che prevede uno stanziamento per il ripopolamento ittico pari a 30.000 euro, nonché 3.500 euro in favore delle locali associazioni per la pesca. Garantiti i fondi al settore, ora l'obiettivo è quello di mettere a regime le risorse necessarie alla pesca per dare, dai prossimi bilanci, la giusta importanza e dignità al comparto. Per la caccia invece sono stati destinati 100 mila euro, fondi mancanti della scorsa stagione che si sommeranno agli altri stanziamenti necessari a far fronte alle spese di gestione sostenute dagli Ambiti Territoriali di Caccia.

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