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Luca Gironi

Luca Gironi

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FEDERACCACCIA PONTIDA IN ASSEMBLEA: PREMIATO SERAFINO RAVASIO, SOCIO DA 60 ANNI

  • Pubblicato in Notizie

Nel mese di febbraio si è svolta a Pontida la consueta assemblea ordinaria annuale della locale sezione comunale FIdC, dove alla fine dei lavori come da consuetudine sono stati premiati i cacciatori che hanno raggiunto il traguardo del 50° o 60° anno di fedeltà alla sezione Federcaccia di Pontida.

Quest’anno è toccato al signor Serafino Ravasio ricevere il premio per i 60 anni di fedeltà.
(WWW.LADEADELLACACCIA.IT)

COLDIRETTI PADOVA: UNO STUDIO SULL’IMPATTO AMBIENTALE DEI CINGHIALI SUI COLLI EUGANEI

Mesi di misurazioni e rilievi sui Colli Euganei per meglio comprendere l’impatto dei cinghiali sull’ambiente naturale e sull’attività agricola. Mesi di ricerche “sul campo” con gli esperti dell’Università di Padova che hanno messo a punto uno studio scientifico sul degrado del suolo ricco di dati che spiegano meglio di tante parole quale sia la portata di anni e anni di presenza degli ungulati nell’area Parco e negli immediati dintorni.

I risultati della ricerca saranno presentati da Coldiretti Padova mercoledì 7 marzo a Galzignano Terme, alle 20.30 in Teatro Comunale, con il professor Paolo Tarolli, coordinatore del gruppo di ricerca del Dipartimento Territorio e Sistemi agroforestali dell’Università di Padova e con l’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan.

“E’ il primo studio scientifico su questo tema – spiega Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova – realizzato grazie alla collaborazione avviata lo scorso anno con il professor Tarolli, già autore di interessanti ricerche sull’erosione dei terreni a causa di alluvioni o della diffusione delle nutrie. Da anni si parla dell’emergenza cinghiali e si cerca di uscirne, non solo per preservare l’attività agricola, gravemente danneggiata dalla proliferazione incontrollata degli ungulati, ma anche per salvaguardare un ambiente naturale particolarmente delicato come quello dei Colli Euganei. Abbiamo chiesto al team di ricercatori coordinati dal professor Tarolli di prendere in esame come la presenza dei cinghiali possa aver modificato o alterato il paesaggio naturale, attraverso decine di rilievi e misurazioni in punti diversi del territorio. Non ci riferiamo solamente ai danni diretti all’agricoltura, di per sé ingenti, e a colture come la vite e l’olivo, ma all’impatto sui terreni, alle modifiche del suolo con prevedibili conseguenze in termini di sicurezza idraulica e ambientale. I risultati di questo studio saranno il punto di partenza per una ricerca ancora più approfondita e per le necessarie azioni da individuare, in primis con la Regione. L’assessore Pan ha annunciato la sua presenza alla presentazione dello studio, un segno di attenzione che ci auguriamo possa dare un ulteriore slancio agli interventi per la salvaguardia dell’ambiente euganeo e dell’attività agricola”.

“Esattamente un anno fa – aggiunge il professor Paolo Tarolli – abbiamo avviato la collaborazione con Coldiretti Padova, con l’obiettivo di mappare e quantificare il degrado del suolo causato da cinghiale in alcune aziende agricole dei Colli Euganei. È stata effettuata un’intensa campagna di rilievi durante l’estate 2017, che ha portato alla realizzazione della tesi magistrale del Dott. Luca Mauri. Sono state geolocalizzate con GPS le aree interessate da evidente degrado dovuto a cinghiali. Per ogni area rilevata sono state effettuate numerose misurazioni della profondità di scavo ed è stata determinata la superficie complessivamente interessata dal danneggiamento. In questo modo è stato possibile determinare la profondità media di suolo scavato per ogni area danneggiata e il potenziale volume medio di suolo rimosso.

A partire da tali misurazioni sono state poi elaborate mappe rappresentative della densità dei danni e della loro distribuzione sui Colli Euganei. Successivamente si è applicata la tecnica fotogrammetrica Structure from Motion (SfM) con l’impiego di una fotocamera, in modo da confrontare le stime precedentemente calcolate in campo, con i valori ottenuti mediante tale tecnica. I risultati hanno evidenziato come i rilievi effettuati in campo siano comparabili con le analisi molto più dettagliate e precise effettuate mediante la tecnica SfM. Questo lavoro potenzialmente porterà a delle pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali”.

“Per combattere il problema, bisogna conoscerlo. – afferma l’assessore Giuseppe Pan – In questo senso, lo studio del fenomeno ungulati fatto dall’Università di Padova in collaborazione con la Coldiretti è molto importante. I cinghiali rappresentano da anni un vero e proprio flagello per l’agricoltura dei Colli Euganei, ma anche per l’ambiente e la biodiversità di questi luoghi. E’ fondamentale che i selecontrollori continuino a fare in maniera sistematica l’attività di contenimento sul territorio. Il piano di gestione dei cinghiali varato dalla Regione Veneto ha dato già buoni risultati, soprattutto nella seconda parte del 2017. Sono più di 1700 i capi abbattuti l’anno scorso e il nostro obiettivo è di fare altrettanto anche per il 2018. Parallelamente a questo, la Regione continua con le politiche di prevenzione e indennizzo dei danni da fauna selvatica, come il recente stanziamento di 200 mila euro destinato alle imprese agricole”.

(WWW.LADEADELLACACCIA.IT)

Arci Caccia Umbria: su caccia di selezione a cervidi e bovidi dal Wwf l’ennesima falsità

Il comunicato diramato dal Wwf Umbria circa l’illegittimità della caccia di selezione a cervidi e bovidi è l’ennesima falsità atta a creare un clima di terrorismo nei confronti del mondo venatorio e a mistificare la realtà agli occhi dell’opinione pubblica. Stupisce poi l’accanimento del Wwf umbro. Che sia di valenza elettorale? La caccia è regolamentata da una legge dello Stato dal titolo «Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e il prelievo venatorio»; una normativa stringente scritta, tra gli altri, dalla “mamma” dell’ambientalismo italiano, la professoressa Laura Conti. Altro che un mondo venatorio che rivendica di cacciare sempre e dovunque come raccontano le barzellette animaliste! La legge affida compiti importanti per la gestione della fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello Stato agli Atc dove ci sono anche gli ambientalisti e i rappresentanti del WWF in molte parti d’Italia. La caccia di selezione ai cervidi e bovidi, nello specifico, è uno strumento per garantire un giusto rapporto tra la fauna selvatica e le attività antropiche. A chi vuol fare piacere il Wwf che sbandiera notizie volte a screditare la caccia e i sele-controllori? Questi, come risaputo, operano secondo precisi piani di abbattimento distinti per classi di sesso e di età, autorizzati preventivamente dall’Ispra, dai tecnici ufficiali dello Stato italiano, non estremisti del mondo venatorio! I piani di contenimento sono previsti dalla legge 157/1992, consentiti le modifiche apportate all’articolo 18 della stessa, approvata nel 2005, quindi successivamente alla sentenza richiamata dal Wwf nel suo comunicato. Segnaliamo che dette modifiche volute dal parlamento sono anche a tutela degli ungulati di cui si parla sopra.

Salvaguardia del patrimonio Il terrorismo psicologico, non degno del “Panda”, gioca su un approccio sentimentale e non scientifico e vuole dare un’idea di caccia da bracconieri. Non è l’Italia e non lo sono i cacciatori, hanno sbagliato paese! La verità è proprio un’altra: la gestione attenta e responsabile negli ultimi trent’anni ha prodotto un patrimonio faunistico italiano in crescita e in maniera consistente. Secondo un recente rapporto pubblicato Centro interuniversitario di ricerca sulla selvaggina e sui miglioramenti ambientali ai fini faunistici (Cirsemaf), risulta che gli ungulati in Italia sono abbondantemente sopra alla media europea, entrando troppo spesso in conflitto con l’agricoltura e altre attività umane fino all’esasperazione di chi dalla terra trae il proprio sostentamento e permette agli italiani di alimentarsi. La fauna è ricchezza del paesaggio che va saputa “curare” nell’interesse di donne e uomini che, anche attraverso azioni di riequilibrio tra le specie selvatiche assicurano un futuro di conservazione del creato. Il cacciatore, oggi più che mai, assolve a un compito fondamentale per il bene della comunità. Ce la vedremo in tribunale con chi continuerà a gettare fango sulla categoria!

 

 

Bologna: la città metropolitana chiama alle armi i cacciatori contro i cinghiali

I cinghiali in Emilia Romagna stanno diventando una vera e propria piaga, per questo la città metropolitana di Bologna corre ai ripari con una vera e propria chiamata alle armi. I cacciatori in possesso delle opportune abilitazioni saranno coinvolti negli abbattimenti assieme alla polizia provinciale.

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2018/03/06/news/bologna_cercansi_cacciatori_volontari_per_ridurre_il_numero_dei_cinghiali-190600101/

 

Associazioni Cacciatori Trentini: si chiarisca sulla Presidenza.

Non sono quantitativamente irrilevanti le autorizzazioni rilasciate dalla Giunta provinciale per consentire ai propri dipendenti di assumere incarichi sia retribuiti sia a titolo gratuito.

La questione, chiamata a interpretare il corretto svolgimento del rapporto di pubblico impiego, riconoscendo da un lato la preparazione e la professionalità del personale spendibile anche all’esterno e dall’altro a non pregiudicare il fedele assolvimento dei compiti istituzionali alle dipendenze dell’amministrazione, desta per lo scrivente l’opportunità di un approfondimento, cui si accinge la presente interrogazione.

La domanda qui posta riguarda la necessità o meno dell’autorizzazione per svolgere attività conseguenti alla nomina elettiva in associazioni di categoria o comunque rappresentative di significativi settori della popolazione. Perché è scontato che tali incarichi, assunti con encomiabile disponibilità e lodevole spirito di servizio, richiedono adempimenti e tempo. Si sa che queste attività, per loro natura, non pongono limiti agli impegni.

E’ il caso, tanto per citare un esempio, dell’Associazione cacciatori trentini, la cui presidenza – che tra l’altro ha la durata di un quinquennio – è stata come noto assunta da un dipendente provinciale inserito nel ruolo dirigenziale. Di tale incarico, sempre citato ad esempio, non si è trovata traccia negli elenchi degli incarichi autorizzati dalla Giunta provinciale.

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