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Luca Gironi

Luca Gironi

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Di Pietro: Prosegue l'impegno per il Piano Faunistico Venatorio

Prosegue l’impegno per l’attuazione del Piano Faunistico Venatorio Regionale 2016-2020 approvato con delibera di consiglio n. 359 del 29/11/2016. La struttura tecnica dell’Ufficio gestione attività venatorie della Regione Molise, rende noto il Consigliere regionale delegato alla caccia, Cristiano Di Pietro, ha provveduto all’istituzione delle Zone di Ripopolamento e Cattura n. 13 Tavenna e n.11 San Biase.
Contestualmente all’istituzione delle predette zone si è proceduto alla restituzione all’attività venatoria delle Zone di Ripopolamento e Cattura di Montecilfone e Limosano.
Le suddette modifiche sono state poste in essere mediante apposizione o rimozione della tabellazione prevista dalla normativa vigente.
Pertanto, a partire dal 16 dicembre c.a, sarà possibile esercitare l’attività venatoria, secondo quanto previsto dalla normativa e dal calendario venatorio vigenti, nelle aree sulle quali insistevano le Z.R.C. di Montecilfone e Limosano, attualmente restituite all’attività venatoria.
“Nell’occasione - commenta il consigliere Di Pietro - mi preme ringraziare nuovamente la struttura regionale per l’ottimo lavoro che sta svolgendo al fine di adeguare, nel minor tempo possibile il territorio a quanto previsto dal nuovo PFVR”.

Il Consigliere Regionale
Cristiano Di Pietro
Delega Caccia

Arci Caccia: Concluso il Congresso di Grosseto

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Si è concluso venerdì il Congresso Provinciale di Grosseto. Un’assemblea molto partecipata ha eletto Renzo Settembrini Presidente Provinciale.

Il nuovo Consiglio Direttivo Provinciale votato all’unanimità dall’Assemblea dei delegati, sarà composto dai compagni: Marco Galli, Boris Cerofolini, Fabio Marini, Silvano Brogioni, Giuliano Nenci, Gabriele Brilli, Renzo Panichi, Piero Angiolini, Cristian Benelli, Davide Cinelli, Antonello Chelini, Luca Mai, Paolo Piro, Roberto Zamperini, Loredano D’Alessandro, Massimiliano Terrosi, Stefano Mariotti, Luciano Cocolli, Pierino Galgani, Renzo Settembrini, Claudio Piccioni, Giuliano Masetti, Roberto Panfi, Carlo Ballerini, Gianni Galli, Marcello Chechi, Lorenzo Perugini, Manuele Falchi, Alessio Bruni, Fabrizio Buiarelli.

Il Collegio dei Revisori sarà composto da: Roberta Passalacqua, Leonardo Toninelli e Moreno Piccioni.

Nel Collegio dei Garanti sono stati eletti: Fosco Crocini, Leonello Bartolini e Manuel Marini.

Il nuovo Direttivo Provinciale ha provveduto a nominare i delegati al Congresso Regionale e ad eleggere la presidenza provinciale: Presidente Provinciale è stato eletto Renzo Settembrini, Vice Presidente Giuliano Nenci, Segretario Claudio Piccioni. Gli altri membri della presidenza sono Fabio Marini, Giuliano Masetti, Roberto Panfi e Silvano Brogioni.

FEDERCACCIA TOSCANA: FESTA GRANDE PER LA NUOVA SEDE

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Una nuova sede per dare un segnale chiaro ed inequivocabile di vitalità e di fiducia nel futuro: è questo il significato che la Federcaccia Toscana ha voluto attribuire alla propria scelta. Non un semplice cambio di indirizzo dunque, dettato da meri motivi di opportunità o convenienza, ma un passaggio importante del progetto di costruzione della casa comune dei cacciatori toscani.

Una festa iniziata con la celebrazione dell’Assemblea della Confederazione cacciatori Toscani e proseguita poi con la benedizione della sede e le prolusioni del presidente regionale Moreno Periccioli, dell’assessore regionale Marco Remaschi, dello storico Zeffiro Ciuffoletti, autore della “Storia dell’associazionismo venatorio in Italia”, a tutt’oggi l’unica opera scientifica sull’argomento e conclusa dal presidente nazionale di Federcaccia, Gian Luca Dall’Olio.

Moreno Periccioli ha iniziato il proprio intervento con un ricordo commosso di Massimo Cocchi, il dirigente recentemente scomparso. rammentando come “ questa nostra nuova sede è parte del lavoro di Massimo: con lui – ha detto Periccioli – abbiamo pensato e concretizzato questa scelta, importante non solo per la nostra vita associativa”. Centrale il tema delle prospettive: “Dobbiamo interrogarci su alcuni temi: il modello di gestione degli ATC è superato dai fatti, come superata è la cultura che ne determinò la nascita; un nuovo protagonismo di gestione responsabile di società di cacciatori ed agricoltori può essere una ricetta. Il calendario venatorio, il prelievo sostenibile, la conservazione della specie, la tutela della biodiversità, non possono stare immote nelle tavole della legge, ma debbono essere dettate da scienza e conoscenza”.

Una riflessione ed una progettualità che postula con forza l’unità del mondo venatorio: “Non un tentativo di recuperare e ricomporre antichi dissidi in famiglia, ma quello più esaltante di sentirsi tutti egualmente protagonisti di un progetto per il futuro della nostra comune passione, con l’ambizione di tramandare alle prossime generazioni lo straordinario lascito che abbiamo avuto in eredità dalla storia dell’umanità”.

Del riconoscimento del ruolo dei cacciatori e del rilievo del progetto unitario della CCT ha parlato l’assessore regionale Marco Remaschi che ha riconosciuto la necessità di ripensare l’esperienza toscana e di rilanciare il confronto. Infine il presidente nazionale Gian Luca Dall’Olio ha fatto propri gli stimoli e le sollecitazioni del professor Zeffiro Ciufforetti, accogliendo il suggerimento di costituzione di un think tank per restituire respiro strategico alla riflessione sul futuro della caccia nel nostro Paese.

ENALCACCIA LOMBARDIA: RIMOSSO UN PRESUNTO DIVIETO DI CACCIARE

 Riceviamo dalla Sezione Provinciale Enalcaccia di Cremona e pubblichiamo:

 

La Sezione Provinciale di CREMONA ha dato notizia dell’esito positivo di una vicenda che ha interessato un socio-cacciatore della Provincia. Ecco i fatti: il socio-cacciatore era stato sanzionato dalla Polizia Provinciale per aver esercitato la caccia a distanza inferiore di 50 metri dalla strada “argine del fiume Po asfaltato”, in violazione dell’art. 43, comma 1, lett. e) della L.R. n. 26/1993. In primo grado il Tribunale di CREMONA aveva confermato la sanzione motivando che il tratto di strada asfaltata sulla sommità dell’argine maestro è una strada “aperta alla circolazione, essendo notoriamente percorsa da pedoni e biciclette”.

I legali dell’ENALCACCIA hanno contestato il giudizio proponendo appello e in effetti la prima Sezione civile della Corte di Appello di BRESCIA ha annullato la sanzione perché l’argine in questione non è né “una strada carrabile” né “una strada aperta alla circolazione solo perché percorsa da pedoni e ciclisti”, nonostante il divieto di accesso e le sbarre apposte sulla stessa, che consentono l’accesso ai soli veicoli autorizzati dell’A.I.PO. (Agenzia Interregionale per il fiume PO).

Un sentito ringraziamento va ai Dirigenti provinciali di ENALCACCIA che con tenacia si sono adoperati per ottenere un risultato importante, che interessa tutte le Provincie rivierasche del fiume PO, oltre agli Avvocati che hanno patrocinato la causa.

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